Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell’ultima settimana di tennis. Dai pronostici di Fognini ai problemi con le “righe” della Fed Cup egiziana, dall’arbitro inseguito in un Futures alla corretta previsione del Presidente Binaghi, dal matrimonio di Fabio e Flavia al Players’ Party di Monte Carlo, all’incrocio Leitgeb-Quinzi.

Se aveste la possibilità di entrare nei messaggi che i giocatori ricevono sui social network alla fine di una partita persa, trovereste una serie di insulti da far venire i brividi. E magari da consigliare la police a intervenire.

AH TAYLOR, CHE… PERA!
La mia Taylor Townsend non riesce davvero a risalire, nonostante il suo grande talento mancino. Nell’ITF di Pelham (USA) dopo aver passato le qualificazioni, ha perso in semifinale da Bernarda Pera…

OCCHIO DI FALCO?
Alexander Zverev serve una prima palla che viene giudicata buona. Occhio di falco, al solo servizio della tv sui tornei sulla terra, la indica fuori. Quindi?

BEATI RITORNI
Come si torna sul campo dopo un lungo infortunio? Ce lo spiega Fabio Fognini, tornato a Monte Carlo dopo un paio di mesi fermo per uno strappo addominale: “Semplice, prima palleggi contro il muro, poi con il tuo coach, poi con la Pennetta”. Ecco, è quest’ultima parte che mi vien complicata…

AD BENOIT
Se lo stile contasse nel tennis come nella ginnastica, Benoit Paire dovrebbe partire con un quindici di vantaggio in ogni game, così, come premio alla sua bellezza estetica. Anche quando tira quel dritto, così arrangiato ma altrettanto chic.



MONTE CARLO PLAYER’S PARTY / 1
Alla classica (bellissima) festa dei giocatori organizzata durante il torneo di Monte Carlo, Gilles Simon (Gilles Simon!) si è travestito da Pennetta, mentre un doppista impersonava Fognini, il giorno delle nozze. Arrivati a promettersi amore eterno, “Fognini” ha posto la mano su una gigantesca ATP Player’s Guide; la “Pennetta” su un foglio solo, che faceva da intera WTA Player’s Guide. Cosa c’era scritto? EQUAL PRIZE MONEY!

MONTE CARLO PLAYER’S PARTY / 2
Bella scenetta anche in casa Murray, dove la mamma si diverte a coccolare il solo Jamie, appena giunto al vertice del ranking mondiale di doppio. Andy non sembra prenderla troppo bene, fin quando arriva una telefonata della BBC che chiede proprio di lui. Sollevato, la prima domanda qual è? “Come ci si sente ad essere il fratello del numero uno del mondo di doppio?”. Not bad!

LE SCARPE DI EMILIO
Durante il meraviglioso party per festeggiare i 50 anni della Sergio Tacchini, ho avuto il piacere di incontrare Oscar Serrano, ex coach di Fognini, oggi di Robredo, e grande imitatore di Emilio Sanchez: “Era il mio idolo e a lui è legato uno dei ricordi più belli della mia carriera. Io ero un ragazzino e ci allenavamo nello stesso club; stavo chiedendo a mio padre se mi comprava un nuovo paio di scarpe perché quelle che stavo usando erano mezze rotte. Mi rispose che l’avrebbe fatto quando il piede fosse uscito fuori! Di soldi ne giravano pochi a casa. Sentito questo scambio di parole, Emilio mi chiede che numero avevo e mi regalò le sue Reebok Pump, quelle che gonfiavi con la pompetta. Quelle penso davvero di averle usate fin quando non è uscito il piede!”.

LE PREVISIONI DI SERGIO (PALMIERI)
In un’interessante chiacchierata con Sergio Palmieri a Lleida, durante la Fed Cup, mi ha detto a chiare lettere di “tenere d’occhio Sonego, che gioca un bel tennis e può diventare un ottimo giocatore”. Provvederemo.



IL CASO BOLELLI
Simone Bolelli è ancora fermo ai box per infortunio, del quale si conosce ben poco, nell’entità e nei tempi di recupero. La sensazione è che non sia qualcosa di semplice da risolvere. Speriamo che si riprenda presto perché il suo apporto, in doppio, contro l’Argentina in Davis, sarebbe prezioso. Ma intanto gli anni passano e quel best ranking raggiunto con la cura Pistolesi abbandonata per seguire la FIT non è stato ancora migliorato.

VUOTO FEMMINILE
Il Presidente Binaghi, cosciente che dietro le attuali top player c’è poco in campo femminile, spera che ad Errani e Knapp resti vicino una delle veterane (Schiavone o Vinci) anche solo come doppista. Il problema è che se a febbraio dovessimo finire, che ne so, a Taiwan, sarà difficile strappare consensi a chiunque.

LA (CORRETTA) OPINIONE DI BINAGHI
Su una questione Binaghi ha totalmente ragione: impossibile pensare di replicare questo gruppo. Per decenni le migliori giocatrici sono state Raffaella Reggi e Silvia Farina, arrivate vicino ma mai entrate nella top 10 mondiale. Poi, in dieci anni, abbiamo vinto quattro Fed Cup, due Slam, raggiunto altrettante finali Major, qualificato tre giocatrici al Masters di fine anno e infilate quattro nella top 10. Impensabile di ripetere un ciclo del genere in breve tempo. Magari trovare una via di mezzo sarebbe auspicabile.

IN SCADENZA
Quest’anno scade il contratto a Eduardo Infantino, il nostro direttore tecnico del centro di Tirrenia che in dieci anni ha prodotto come miglior giocatore, Alessandro Giannessi. Se riesce a farsi confermare, è un genio assoluto.

UN INCROCIO INTRIGANTE
Rivedere Ronnie Leitgeb lavorare sul campo con dei giovani è una sorpresa e una scommessa. Non è stato un grande giocatore, ma ha trascinato Muster al n.1 e Gaudenzi al n.18 ATP. Ci andasse vicino con Gianluigi Quinzi… per il quale temo sia l’ultima spiaggia, o quasi.

I PRONOSTICI DI FOGNINI / 1
“A Monte Carlo, appena ho visto perdere Djokovic, ho subito detto che avrebbe vinto Nadal”.

I PRONOSTICI DI FOGNINI / 2
Torneo di Barcellona, ristorante giocatori. Bautista Agut vince il secondo set contro Karen Khachanov, grande speranza russa allenata a Barcellona da Galo Blanco, dopo che quest’ultimo ha sbagliato l’impossibile quando ha servito per il match. Fognini: “Game, set, match, Bautista”; Dolgopolov: “End of match”; Mantilla: “Era dal 3 pari nel secondo set che dico che vince Bautista”. Ovviamente ha vinto Khachanov 6-3 al terzo.

A PROPOSITO DI KHACHANOV
Durante una visita a Tommy Robredo per capire come si allena un top player (servizio che trovate sul nostro PlayBook cartaceo, distribuito gratuitamente nei migliori negozi italiani e presto anche su Internet), il suo sparring di allenamento era proprio Khachanov. Coach Serrano mi disse: “Fra due anni torni qui, ma ad intervistare Khachanov!”. Penso che accadrà molto prima. Tira davvero forte, anche se il dritto è bruttino e a rete non ha grande mano. “Tirassi io così forte – mi dice Fognini – sarei a rete ogni punto a chiudere di testa!”.



LA DUREZZA DEL TOUR
Giusta considerazione di papà Fognini:” Il circuito non aspetta nessuno. Se lasci qualcosa sul tavolo, c’è sempre qualcuno pronto a portartelo via! Per questo l’ambiente è così duro e competitivo”.

CRIOTERAPIA
Al torneo di Barcellona, la Carburos Metalico (Sapio è il suo partner italiano) ci ha parlato dell’efficacia della crioterapia per il recupero muscolare e articolare e poi… ha chiesto se qualcuno voleva provare a stare due minuti e mezzo ben sotto gli zero gradi. Il direktor ha detto “sì” e ancora non si hanno sue notizie…



LA (DIFFICILE) CRESCITA DI ANDREY RUBLEV
Proprio l’anno scorso, avevo ammirato Andrey Rublev battere sulla pista central del Real Club di Barcelona, Fernando Verdasco. E me ne innamorai, tennisticamente parlando. Quest’anno ha mancato le qualificazioni e, in generale, non ha ancora raggiunto i risultati sperati. Però, coach Vicente, l’ha portato ad allenarsi consecutivamente con Rafa Nadal e Kei Nishikori. Due dai quali dovrebbe imparare umiltà e voglia di lavorare.

FARMACIA NADAL
Un tempo sarebbe stato semplice fare dell’ironia su questa farmacia che si trova sulla Rambla di Barcellona. Ora non più, perché Rafa Nadal si è stancato e ha deciso di muovere gli avvocati contro chi continuerà ad accusarlo di doping senza prove. E quando un quotidiano spagnolo ha provato a punzecchiarlo sulla causa non ancora intentata alla ministra francese che di ciò l’aveva accusato, il suo staff è stato chiaro: “Stiamo solo raccogliendo tutto il materiale necessario, visto che abbiamo il tempo di farlo. Ma vi assicuriamo che su questa storia, ed eventuali altre che nasceranno, andremo fino in fondo”. Tempi duri per gli accusatori (senza prove) del maiorchino.



LA COLPA DI RAFA
Dove invece Nadal è colpevole ma sempre assolto è nel tempo che impiega tra un punto e l’altro. Il regolamento ne concede 25, nella semifinale di Monte Carlo contro Andy Murray, lo spagnolo ha tenuto una media (una media) di 31. Sanzionato solo una volta, con un warning, sul match point. Ma il capo degli arbitri cosa fa? Si limita ad accogliere le richieste di Nadal di non farsi più arbitrare da un chair umpire che lo punisce per l’infrazione, come successo con Bernardes l’anno scorso?

IL GRANDE VECCHIO
Non è più giovanissimo, Lluis Bruguera, padre di Sergi, attuale coach di Richard Gssquet e proprietario di una bella accademia a Barcellona. Gode del rispetto di (quasi) tutti (e per gli altri si tratta di invidia), segno che ha sempre lavorato piuttosto bene. E il figlio sembra sulla buona strada.



PRODUCT OF THE WEEK
ProjectOne7 è il nome in codice dei test relativi alla nuova Strike, che pare Dominic Thiem abbia già in mano. E se restasse anche la grafica chiara, non sarebbe male.



VIDEO OF THE WEEK
Beh, questo è imbattibile. Il giocatore? L’iraniano Majid Abedini.



PHOTO OF THE WEEK
Non tutte le Fed Cup sono uguali. Nei gruppi zonali può succedere come in Egitto, dove hanno avuto qualche problema con le righe…