Maria Sharapova è stata trovata positiva ad un controllo anti-doping. Ah, lo sapevate già?
AVE MARIA / 2
A proposito di questa notizia, mi chiedevo cosa dovesse succedere per tornare ad avere una foto di tennis in prima pagina sul Corriere della Sera: eccomi accontentato.
AVE MARIA / 3
Sharapova abbandonata da quasi tutti gli sponsor ma non dai fans: ecco i nuovi follower della scorsa settimana…
ROAD TO FORO
Ancora non sono riuscito a vedere il nuovo “reality” di SuperTennis TV, Road to Foro: cosa mi sono perso?
OH, PIERUGO
Chi ci segue, conosce la nostra passione tennistica per Pierre-Hugues Herbert, coraggioso del serve and volley dallo stile classico. L’amico Julien Reboullet dell’Equipe ci ha ricordato le sue ultime tre sconfitte: 6-4 6-7 7-6; 7-6 6-7 7-6; 7-6 6-7 7-6. Va beh, siamo vicini…
OH-OH, EUGENIE
Quando mi parlavano di tagli in Nike, non credevo si riferissero al vestitino della Bouchard.
0-15
La Halep dovrebbe partire 0-15 in tutti i game solo per come si veste (o la vestono).
DELICIANO
Per la gioia delle nostre lettrici (e di qualche lettore), lo stretching di Feliciano Lopez.
GLI INTERNAZIONALI DI… MILANO
Di tanto in tanto, al Presidente Binaghi piace buttar lì la minaccia di trasferire gli Internazionali d’Italia dal Foro Italico di Roma a Milano (vivendoci, mi chiedo: dove?). In realtà, soprattutto ora che la capitale avrà un nuovo sindaco, si cerca di ottenere qualcosa in più, che non sarebbe male. Così come l’idea di voler rendere l’appuntamento meno “romano” e più internazionale, anche se a tal riguardo attendiamo di conoscere quale strategia di marketing è stata ideata dalla Fit. Monte –Carlo e Indian Wells, paesini di poche migliaia di abitanti, vengono prese d’assalto dai turisti stranieri durante il torneo, creando un indotto notevole. A Roma, dove si parte col vantaggio di offrire una città più bellina di Indian Wells, si riuscirà a fare altrettanto?
MR. ORACLE
Al secolo, Larry Ellison, in pochi anni ha creato il più bel torneo del circuito, dopo i Major. Un giorno si dovrà avere la pazienza di sobbarcarsi un volo infinito e andare fino a Indian Wells (non a caso Davide Errani, fratello-manager di Sara, a IW non è voluto mancare, magari a Nottingham ci farebbe un pensierino…)
IL FUTURO DI GRIGOR
Osservando il match Dimitrov-Zverev a Indian Wells, pareva abbastanza chiaro che un giorno troveremo il tedesco sul gradino più alto del ranking ATP. Ma quanto sarebbe bello il contrario. Qui, un assaggio: https://twitter.com/TennisTV/status/709114284115148801.
THE GREAT (AMERICAN) HOPE
Gli americani stanno formando un gruppo di giovani talenti niente male. E suppongo che a tanti non dispiacerebbe che il migliore diventasse Francis Tiafoe, per smuovere la comunità nera che affronta solo le selezioni di basket e football americano. Gestito da un personaggio come Jay-Z, stilisticamente non è che ti faccia recitare il sacro mantra del tennis, ma la tecnica moderna prevede di vincere anche in altre maniere.
IL CASO-VINCI
Cosa succederà al prossimo impegno di Fed Cup, a metà aprile? Roberta Vinci, attualmente l’azzurra di miglior classifica, rinuncerà ancora alla convocazione per la trasferta di Lleida, in Spagna? L’obiettivo top 10 è stato raggiunto: basterà ancora giustificarsi con i lauti ingaggi che può percepire (ora o mai più) in alcuni tornei? O forse ora potrebbe anteporre l’obiettivo Masters? Oppure semplicemente non riesce a sopportare l’idea di dividere gli spazi con la sua ex migliore amica, Sara Errani? Visto la delicatezza del match e le concrete possibilità di vincere e non scivolare in Serie B (data anche la crisi della Muguruza), sarebbe il caso che mamma Fit intervenga, magari lasciando perdere certi metodi usati in passato, ma forzando un pochino la mano (esercizio che in Fit non dispiace poi tanto).
REPORTAGE
Sul nostro prossimo PlayBook, disponibile dall’11 aprile in tutti i negozi specializzati di tennis in Italia, un reportage sulla fabbricazione delle corde in casa Tecnifibre, vale a dire il top del top nei multifilamenti. E osservando la produzione di monofili e multifili vien proprio da chiedersi come sia possibile che la maggior parte (anche dei giocatori di club) utilizzi proprio le corde più ignoranti (monofili). Tra l’altro pagandoli uno sproposito rispetto alla complessità della produzione.
CATTEDRALI CINESI
Seguire l’impresa cinese di Thomas Fabbiano a Zhuhai, ci ha permesso anche di ammirare il faraonico (60 mila mq) complesso Hengqin International Tennis Center, costruito in poche settimane per ospitare last minute un Masters B della WTA e che ora verrà allargato fino a diventare un punto di riferimento di una piccola cittadina (per gli standard cinesi) di un solo milione di abitanti, dove però diecimila appassionati ogni giorno scendono a giocare su un campo da tennis. Costato 84 milioni di dollari e costruito in otto mesi dalla Populous, stessa società che ha eretto il tetto sopra il Centre Court di Wimbledon, l’ampliamento prevede di raddoppiare la sua estensione. “Potrebbero tranquillamente ospitare un ATP 500 o un Masters 1000” ha detto Di Wu, tra i top player cinesi. Certo, vedere un campo centrale da 5.000 posti quasi sempre vuoto per un torneo Challenger, faceva un po’ impressione.
TENNISMERCATO
Alexander Zverev ha lasciato l’americana Nike per la tedesca Adidas a inizio febbraio. Allora la Nike (americana) ha strappato ad Adidas lo yankee Jack Sock. Direi che la Germania ha vinto 3-0, senza strafare.
LOOK OF THE WEEK
La Azarenka colpisce ancora. Con Kyrgios farebbe una coppia di truzzi niente male.
QUOTE OF THE WEEK
“Le farò causa (al ministro francese che l’ha accusato di doparsi n.d.r.) e a chiunque in futuro farà dichiarazioni di questo tipo” (Rafael Nadal). #eraora.
STATS OF THE WEEK
Chi è il Mister Stakanov di quest’anno? Dominic Thiem: 24 match, 64 set, 416 game e 3.210 punti.
VIDEO OF THE WEEK
Nei tennis club è ancora la disciplina più in voga, quella del doppio. Tra i pro molto meno, ma talvolta ci regala punti spettacolari come questo. Grazie anche ad un super Nadal.
PRODUCT OF THE WEEK
Adidas Barricade Alexander. Dedicata ad Alessandro Il Grande, non ad Alexander Zverev. Ma c’è da giurare che un giorno anche il giovane tedesco avrà una sua linea griffata dalle tre strisce.