di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Nel week-end in cui i colleghi “maschietti” si sono tolti la soddisfazione di surclassare in Coppa Davis la Spagna detentrice, Aravane Rezai non ha voluto essere da meno ed ha incamerato il secondo titolo stagionale dominando il torneo di Baastad. Solo l’argentina Gisela Dulko, che in semifinale ha superato la nostra Pennetta, è riuscita a strapparle un set ma poi è stata costretta ad alzare bianca contro la giocatrice più in forma della settimana svedese. Pennetta e Dulko si sono aggiudicate il titolo nel doppio.
Nella seconda edizione del Collector Swedish Open Women di Bastad ($ 220,000; terra battuta, outdoor) è la transalpina, di etnia armena, Aravane Rezai ad ergersi ad assoluta protagonista. La 23enne di St. Etienne, 21a del ranking WTA e seconda favorita del seeding scandinavo, ha sbaragliato con autorità la concorrenza e conquistato il quarto titolo in carriera. Merito soprattutto di quel tennis aggressivo e spettacolare che meno di due mesi le aveva permesso di aggiudicarsi il WTA di Madrid regolando avversarie del calibro di Justine Henin e Venus Williams.
La finalissima è stata senza dubbio il miglior match della settimana. Reazi è in palla e si vede ma Dulko combatte con i denti e le unghie. L’argentina sembra vicinissima alla resa sul 3-6 2-4 ma infila quattro games prolungando l’incontro al terzo set. La transalpina non si scompone e scappa via subito 4-0. Dulko non ci sta e si riporta sul 3-4. Il break nell’ottavo gioco che porta la francese a servire per il match sembra l’epilogo ma la sudamericana, dopo aver annullato due match-balls, opera il contro-break. A questo punto, però, Rezai piazza la zampata vincente per 6-3 4-6 6-4 finale.
Nei due precedenti incroci (l’ultimo nel 2008), Dulko era sempre uscita vincitrice, questa volta però Rezai è sembrata superiore. La francese conferma i costanti progressi che l’hanno portata a ridosso delle “big”, mentre l’argentina può comunque ritenersi soddisfatta di un torneo dove ha rischiato l’eliminazione già al secondo turno quando ha dovuto cancellare due match-balls alla tedesca Tatyana Malek (126 WTA).
Sette giorni scandinava in cui sono le teste di serie a far valere il loro ranking sin dall’inizio: delle otto migliori classificate hanno mancato infatti l’appuntamento dei due quarti solo la tedesca Angelique Kerber (6), ritiratasi al primo turno, e la beniamina di casa Sofia Arviddson (8) tradita dall’emozione all’esordio. In semifinale sono giunte nel rispetto del pronostico, le prime quattro del seeding. Ma mentre Rezai (2) non ha dato scampo (6-3 6-3) alla ceca Lucie Safarova (3), Flavia Pennetta (1) si è fermata al cospetto della compagna di doppio. Gisela Dulko (4) ha giocato un gran match ed ha approfittato al meglio delle occasioni che l’azzurra le ha concesso. Pure Flavia ha avuto le sue chance ma non è stata capace di sfruttarle. E ha dovuto incassare un forse troppo severo 3-6 1-6.
Oltre a Flavia Pennetta, l’Italia poteva contare anche su Alberta Brianti (77). L’emiliana ha ceduto subito (2-6 4-6) contro la wild-card statunitense Sloane Stephens (303), 17enne promessa afroamericana che molti addetti ai lavori paragonano già alle Williams. Se la prova di Alberta non può guadagnarsi la sufficienza, il torneo di Falvia la raggiunge ampiamente per aver difeso la “semi” dell’anno scorso dove perse contro Wozniacki e per aver vinto con Dulko il torneo di coppia (7-6 6-0 alle ceche Voracova/Zahlavova-Strycova). La finale con Rezai sembrava però alla portata della pugliese che nei primi tre incontri aveva sofferto solo con l’esperta yankee Jill Craybas (121).
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Il circuito WTA faceva tappa anche in quel di Budapest. Stesse protagoniste e medesimo epilogo del 2009 per la gioia del caloroso pubblico locale. L’eroina magiara Agnes Szavay si conferma imbattibile in casa liquidando in finale una Patty Schnyder ritornata su buoni livelli. Per la 21enne ungherese è il primo titolo stagionale (quarto in carriera). Bella vittoria per Tathina Garbin nel torneo di doppio.
Alla vigilia del GDF Suez Grand Prix di Budapest ($ 220,000; terra battuta, outdoor) in pochi avrebbero scommesso sulla riedizione della finale che lo scorso anno vide Agnes Szavay piegare in tre set l’allora leader del seeding ungherese Patty Schnyder. Ed invece le due giocatrici sono giunte nuovamente all’atto finale pur partendo senza i favori del pronostico: Szavay, reduce da un periodo non troppo positivo e da testa di serie numero 7; Schnyder, non compresa tra le otto teste di serie e dopo essere precipitata fuori dalle top 50 (58).
Le emozioni e l’equilibrio dell’anno passato non ci sono stati. L’elvetica ha raccolto sei games (2-6 4-6) in poco meno di un’ora e mezza non dando mai l’impressione di poter impensierire un’avversaria determinata a non tradire le aspettative dei suoi connazionali. Per Szavay una settimana eccellente con qualche rischio solo in semifinale al cospetto della romena Alexandra Dulgheru (2) domata 7-5 al “terzo”. Per la rosso-crociata un cammino molto meno agevole. Dopo la vittoria al secondo turno su Alisa Kleybanova (1), le due autentiche battaglie con Polona Hercog (8) e la sorprendente qualificata ceca Zuzana Ondraskova (154) potrebbero averla sottratto preziose energie per l’ultimo atto.
Nel main draw ungherese erano presenti anche due azzurre che il sorteggio ha messo di fronte al primo turno. Roberta Vinci (55) ha piegato 7-5 6-3 Tathiana Garbin (61) ma la tarantina è stata subito estromessa (4-6 0-6) dalla maggiore sorpresa del torneo, quella Ondraskova che avrebbe poi sfiorata la finalissima. “Tax” si è consolata con il successo in doppio con la compagna “stagionale”, la svizzera Timea Bacsinszky (6-3 6-3 al binomio ispano-romeno Sorana Cirstea/Anabel Medina Garrigues, prime favorite del seeding magiaro).
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