Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Una bellissima giornata di sole accompagna la finale femminile dei Championships. Due protagoniste che mai nessuno avrebbe immaginato: la 23enne tedesca Sabine Lisicki, n.24 del ranking mondiale, e la 28enne francese Marion Bartoli. Per entrambe sarebbe il primo trionfo in uno Slam. L'erba di Church Road ha già dato loro soddisfazioni in passato. Finalista la francese nel 2007, semifinalista la tedesca nel 2011. La Lisicki conduce 3-1 nei precedenti. L'unico successo della Bartoli risale al 2008, proprio a Wimbledon, contro un ancora acerba tedesca. L'ultima sfida sempre a Wimbledon nei quarti nel 2011, la Lisicki si impose in tre set. Nel Royal Box numerose vincitrici di Wimbledon del passato: Bueno, Court, Hingis, Jones, King, Navratilova, Novotna, Wade.
Le due giocatrici sono chiaramente nervose e contratte. Sanno che questa è probabilmente una chance irripetibile. Il gioco ne risente. Parte al servizio la Bartoli che commette due doppi falli consecutivi e consegna il break alla Lisicki. La tedesca va a servire e, a sua volta, con un doppio fallo, regala il contro break alla francese. Con un ace la Bartoli si porta sul 2-1. La bimane appare adesso più sciolta ed inizia ad imprimere il suo ritmo al match. La tedesca fa fatica a respirare, numerosi i colpi scentrati o steccati. Il servizio, il colpo intorno a cui ruota tutto il suo gioco, non ne vuole sapere di entrare. La Lisicki subisce il secondo break consecutivo, 3-1 Bartoli. Il primo set termina in soli 30 minuti con la tedesca che non riesce ad opporre resistenza ad una Bartoli che gioca ai minimi sindacali.
La Lisicki, come da brutta usanza delle giocatrici, esce dal campo alla fine del set. Al rientro esordisce con un ace e vince facilmente il turno di battuta. Nel gioco successivo si procura ben quattro palle per il 2-0 ma non riesce a concretizzarle. La tedesca subisce un parziale di 11-3 punti che porta la Bartoli sul 3-1. Nuovo break della francese che si issa sul 5-1. Sul servizio della Lisicki ha ben tre match point, ma la Lisicki ha un colpo di coda. Li annulla e, sullo slancio, vince tre giochi consecutivi. La francese è colta dall'improvvisa paura di vincere. Serve per il match sul 5-4 ed il servizio la porta sul 40-0, tre match point consecutivi. Un ace l'incorona regina di Wimbledon.
La Bartoli, secondo la tradizione nata con Pat Cash, sale fino al box che ospita il suo staff ed abbraccia a lungo il papà visibilmente commosso. La Lisicki è un fiume in piena, non riesce a trattenere le lacrime. Marion Bartoli, sorriso a 32 denti, alza l'agognato Rosewater Dish.
Va in archivio una delle più brutte finali della storia di Wimbledon.
Bartoli b. Lisicki 61 64