di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Per una che – parole sue – cadeva a pezzi, due settimane di assenza dei campi hanno già fatto miracoli… Sono passate appena due settimane dall'annucio del ritiro, che Marion Bartoli ha già nostalgia di racchetta e palline. "Non si sa mai quel che succederà, è difficile dire che non ritornerò mai più" ha dichiarato la Bartoli, a New York per seguire, come commentatrice tv questi Us Open.
L'annuncio del ritiro e le lacrime di Marion Bartoli
E dire che solo 15 giorni fa la scelta di appendere la racchetta al chiodo suonava come una "liberazione" per dare finalmente tregua ad un fisico segnato da mille acciacchi. "Ho realizzato il mio sogno e questo resterà con me per sempre, ma ora il mio corpo non riesce più a sopportare tutto". Pochi giorni prima, nella consueta conferenza post match dopo la straordinaria finale di Wimbledon, la 28enne corsa aveva manifestato chiaramente l'intenzione di gioare per vincere ancora qualcosa di importante: "Farò del mio meglio per vincere ancora. Ora voglio godermi questa vittoria. Non ho ancora realizzato di essere davvero la vincitrice di Wimbledon 2013 e mi ci vorranno alcuni giorni per metabolizzare, ma poi mi concentrerò sugli US Open". Poi la decisione choc del ritiro.
Nella testa di Marion è passata perfino l'idea di darsi alla politica, per lei alcuni media transalpini profetizzavano la poltrona di ministro dello sport.
Bartoli pensa alla carriera politica…
Evidentemente, entrare all'Arthur Ashe stadium senza nemmeno sfiorare il campo deve averle causato una gran nostalgia. Che Marion stia preparando il terreno per un clamoroso rientro? Dopo le contraddottorie dichiarazioni delle ultime settimane, tutto è possibile. Forse, per il momento, nemmeno lei sa se il suo futuro è con una racchetta, all'Eliseo o con un microfono…