Corrado Barazzutti commenta l’ottimo momento di Lorenzo e critica la programmazione del tennis alle olimpiadi. Inclusa la partecipazione di certi giocatori
Corrado Barazzutti, il giorno dopo la sconfitta in finale di Lorenzo Musetti ad Umago ha un umore agrodolce. «Amaro per come è andata la partita, che Lorenzo aveva anche messo sulla carreggiata giusta e avrebbe potuto vincere», spiega. «Ma dolce per come ha giocato tutta la settimana, per come ha espresso il suo tennis. Che, lo ribadisco, vale un posto fra i primi 10 del mondo. Contro Cerundolo ha avuto un po’ di sfortuna sul 5-4 del terzo, e ha anche servito meno bene, e poi sul 3-1 del tie-break, ma ora ha la mentalità giusta, lotta, è un atleta giovanissimo e avviato sulla strada che merita. Del resto i risultati lo dimostrano». Semifinale a Stoccarda, finale al Queens, semifinale a Wimbledon, finale a Umago, superfici diverse, condizioni molto diverse. Corrado era nel box di Lorenzo in Croazia, e lo rivedremo a ottobre. «Sono molto contento che Simone Tartarini e Lorenzo mi abbiano chiamato – racconta – Simone è il coach che lo segue, io sono uno che dà un contributo d’esperienza e spero sia utile».
Oggi Lorenzo è atteso da un debutto difficile, per vari motivi, contro Gael Monfils, quarto match a partire dalle 12 sul centrale del Roland Garros. Fra una cosa e l‘altra è andato a letto alle 2 di notte, alle 8 ha preso l’aereo, avrà dormito tre ore…».
Lorenzo è arrivato alle 9,45 e si è fiondato a letto, ma non sarà certo nelle condizioni migliori per affrontare Gael Monfils, guarda caso un atleta di casa.
«Ecco, mi chiedo perché non sia stato messo in programma lunedì – continua Barazzutti – Non voglio fare quello polemico a tutti i costi, ma finché il tennis alle Olimpiadi sarà incastrato così malamente nel programma, senza dare ai tennisti la possibilità di competere al meglio, non verrà mai considerato alla stregua di uno Slam. In tabellone c’è gente che non meriterebbe di starci, io capisco l’ideale olimpico ma non si potrebbero fare delle qualificazioni? Non credo che il più scarso che fa i 100 metri venga promosso subito in finale, fa delle batterie. In questa maniera si falsa il tabellone».
Qualcuno potrebbe obiettare che forse giocare Umago alla vigilia delle Olimpiadi è stata una scelta azzardata, se l’obiettivo sono le medaglie.
«Non sono d’accordo, Umago per me era utilissimo come allenamento prima di Parigi, quello che non si capisce è il tour de force che è stato imposto a Lorenzo».
Anche il regolamento delle sostituzioni appare sinceramente assurdo: «Ma possibile che non si possa cambiare? E’ una questione formale, il Cio non può variarla? C’è gente, penso a Cobolli, che a Parigi sarebbe andata a piedi, ma penso anche a Berrettini, invece per un cavillo regolamentare sono finiti in tabellone giocatori non di livello. Mi sembra che tutta la questione sia stata gestita con incompetenza».