Dopo 15 anni di servizio, Corrado Barazzutti lascia la panchina della nazionale di Fed Cup (ma resterà capitano in Coppa Davis), guidata nel suo periodo migliore. Al suo posto Tathiana Garbin: 39 anni, ritirata a inizio 2011 dopo un’ottima carriera, la mestrina era da tempo la responsabile del settore Over 18 femminile della Federazione.

Il 4-0 dello scorso aprile a Lleida contro la Spagna, che ha spedito l’Italia di Fed Cup nel World Group II dopo ben diciotto anni (e quattro titoli) nella massima serie, resterà l’ultimo match da capitano di Corrado Barazzutti. La grande sorpresa è arrivata nel primo pomeriggio, comunicata dal sito della Federazione Italiana Tennis. Corrado Barazzutti lascia, con il consenso della Federazione Italiana Tennis, il ruolo di capitano di Fed Cup mantenendo quello di capitano di Coppa Davis”, si legge nel testo, che annuncia un passaggio di consegne storico nel tennis azzurro in gonnella. Sia perché Barazzutti è stato il capitano più longevo di sempre, in panchina dal 5-0 alla Svezia del 2002 a Milano (per un totale di 36 incontri), sia perché è stato il più vincente, con quattro Fed Cup in otto anni, fra 2006 e 2013. L’addio della storica guida della nazionale si aggiunge alla retrocessione della scorsa primavera, dichiarando definitivamente chiuso il capitolo più ricco nella storia del nostro tennis. Al posto del “cittì” veneto, il Consiglio Federale ha scelto di affidare la panchina a Tathiana Garbin, un volto che “fa già parte della famiglia FIT, come detto dal presidente Angelo Binaghi nella nota. Oltre a essere stata una delle dieci tenniste italiane più forti di tutti i tempi, con un best ranking da numero 22 WTA conquistato nel 2007, da qualche anno la 39enne veneta – ritiratasi dopo l’Australian Open del 2011 – si occupava della gestione del settore Over 18 femminile, una delle note dolenti del nostro tennis. Il suo compito era quello di seguire nei tornei e anche negli allenamenti a Tirrenia il gruppetto di giocatrici (Paolini, Matteucci, Trevisan etc…) che dovrebbero andare a rimpiazzare – anche in Fed Cup – le top-100 attuali: facile immaginare sia stato uno dei punti che ha spinto a suo favore. Difficile, invece, sapere se il suo nome è stato discusso insieme a quello di altre candidate, anche se Flavia Pennetta non ha mai nascosto di gradire la panchina. Tuttavia, la Garbin ha sicuramente maggiore esperienza come allenatrice e può anche rappresentare un migliore anello di congiunzione fra passato e futuro: ha giocato con tutte le “titolari” attuali, e – come accennato – conosce meglio di chiunque altro le prossime giocatrici di Fed Cup.





UN COMPITO TUTT’ALTRO CHE SEMPLICE
Sono stati anni di grandissime soddisfazioni ha detto Barazzutti passati insieme a un gruppo di ragazze che hanno regalato all’Italia risultati incredibili. Desidero ringraziare tutte le giocatrici che ho avuto l’onore e il privilegio di guidare. Abbiamo condiviso momenti difficili e momenti straordinari. Il mio ringraziamento va anche alla Federazione, ai coach delle atlete, allo staff medico e a tutti coloro che hanno condiviso il progetto Fed Cup, del quale continuerò a sentirmi parte integrante proseguendo il mio lavoro in Coppa Davis”. La scelta dell’ex capitano è comprensibile: ha fatto un grandissimo lavoro negli anni scorsi, ha vinto tutto ciò che poteva vincere e con l’età che avanza ha deciso di disimpegnarsi un pochino, optando probabilmente per la sfida che riteneva più affascinante, visto che con gli uomini non è mai andato oltre la semifinale. O forse per la meno complicata, dato che il gruppo dovrebbe rimanere lo stesso ancora per un po’. Tuttavia, la decisione resta sorprendente, specialmente dopo che lo scorso luglio a Pesaro – a margine della sconfitta con l’Argentina – disse di aver dato la disponibilità per continuare a ricoprire entrambi i ruoli di capitano. “Succedo a un capitano che ha scritto la storia del tennis azzurro – ha detto la Garbin – e sono onorata di questa magnifica opportunità. Proverò in tutti in modi a ricambiare la grande fiducia che mi è stata accordata. L’obiettivo è tornare nel Gruppo Mondiale”. Idee chiare, anche se Barazzutti le ha lasciato una patata bollente, per nulla semplice da gestire. In primis perché il nuovo capitano dovrà partire da una Serie B che in Italia non si vedeva dal ‘98, e pure da una sfida con la Slovacchia (in casa, 11-12 febbraio) per nulla semplice, e poi per lo stato attuale della squadra. La Giorgi si è tirata fuori dalla nazionale, la Vinci non ha ancora deciso se continuare a giocare anche il prossimo anno, la Errani ha appena chiuso la sua peggiore stagione dal 2011, la Schiavone va per i 37 anni e la Knapp per i 30. Insomma, nel giro di un paio d’anni (o forse meno) la squadra potrebbe cambiare completamente volto, e al momento le potenziali sostitute non sembrano affatto all’altezza. Visto che “Tax” le conosce meglio di tutti, l’augurio è che abbia intravisto qualcosa che a tutti gli altri è sfuggito.

CHI È TATHIANA GARBIN
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