Nick Kyrgios e il torneo di Shanghai non vanno d’accordo. A dodici mesi dal “tanking” conto Mischa Zverev, che gli costò multa e squalifica, l’australiano si ritira in preda alla rabbia dopo aver perso il primo set con Johnson. In seguito si scusa via Twitter lamentando problemi di stomaco e un fastidio alla spalla, che dovrebbero bastargli per evitare la multa. Ma la reputazione continua a peggiorare.Scrivi Kyrgios a Shanghai, leggi disastro. A dodici mesi esatti dal match terribile con Mischa Zverev, che l’australiano decise praticamente di non giocare rimediando multa e squalifica fino a fine stagione, ecco un altro capitolo in salsa cinese del rapporto turbolento fra il 22enne di Canberra e il mondo della racchetta. Anche stavolta Nick si è presentato al penultimo Masters 1000 dell’anno dopo un grande risultato – nel 2016 era il titolo a Tokyo, ora la finale a Pechino – e anche stavolta ha lasciato presto il campo fra i fischi, deludendo pubblico e aspettative. A differenza di dodici mesi fa Nick non ha nemmeno completato l’incontro, ritirandosi apparentemente senza un vero motivo dopo aver perso al tie-break il primo set del duello con Steve Johnson. Va detto che già nelle fasi iniziali aveva lamentato qualche fastidio alla spalla malconcia da mesi, ma poi ha proseguito come se niente fosse, sparando 13 ace (buon per la raccolta fondi per Porto Rico di Monica Puig: Nick ha promesso di donare 50 dollari per ognuno da Pechino a fine stagione) e scappando sul 3-0 del tie-break, dopo essersi preso un warning per “ball abuse” nel game precedente, indispettito dalla chiamata sbagliata di un giudice di linea. Non pago, ha rincarato la dose con una parolaccia quando Johnson ha recuperato il mini-break, beccandosi un punto di penalità, e sul 5-5 ha pasticciato con uno smash, l’americano l’ha infilato con un passante e con un servizio vincente ha chiuso il set. Lì Nick non ci ha pensato nemmeno un secondo, mantenendo la promessa fatta qualche punto prima. “Se perdo il tie-break mi ritiro”, aveva detto, e così è stato. Ha arraffato in fretta e furia le sue cose, non ha risposto al giudice di sedia che gli domandava se avesse bisogno di aiuto e ha lasciato il campo fra i fischi del pubblico, esattamente come dodici mesi prima.
SEMPRE IN BILICO FRA BENE E MALE
Dato che il regolamento non permette di ritirarsi senza un motivo provato, l’ATP ha già promesso delle indagini sull’accaduto, anche se qualche ora dopo il termine del match, e dopo aver rifiutato di parlare in conferenza stampa, via Twitter è arrivato il mea culpa dell’australiano, che si è scusato per l’accaduto spiegando che il ritiro è dovuto a due ragioni. Il primo è il fastidio alla spalla, che ha iniziato a farsi sentire già nel warm-up mattutino, mentre il secondo sarebbero dei problemi di stomaco che si sono presentati nella giornata di lunedì. “Ho provato a essere pronto per il match – ha scritto – ma in campo ho fatto veramente fatica, e penso sia stato piuttosto evidente sin dall’inizio. Quando ho perso il primo set, semplicemente, non avevo le forze necessarie per continuare (ma se l’avesse vinto? ndr), perché nelle ultime 24 ore non sono riuscito a mangiare a sufficienza. Spero di essere pronto per giocare il doppio, domani mattina prenderò una decisione, sperando di riuscire a dormire a dovere, cosa che non è successa la scorsa notte”. Fossero vere, e non sembra così difficile dimostrarle davanti al medico dell’ATP che dovrà firmare il certificato (necessario per i ritiri per ragioni fisiche o di salute), le giustificazioni di Kyrgios dovrebbero bastargli per evitare la squalifica, ma la scena di lui che lascia il campo in preda alla rabbia resta l’ennesima magra figura di una carriera che cancella ogni bel momento con qualche episodio da dimenticare. Chi non lo sopporta avrà un motivo in più per puntargli il dito contro, e i suoi sostenitori diventano ogni settimana sempre meno. A lui non importa particolarmente, ma se il successo di uno sportivo è dato anche dalla mole di gente che riesce ad avvicinare a sé, Kyrgios sta viaggiando nella direzione opposta.
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