Semplicemente una meraviglia. Perfetta per agonisti che amano picchiare ma soprattutto usare forti rotazioni, top spin in particolare. DI LORENZO CAZZANIGA

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DATI TECNICI

Prezzo: 167,90€
Lunghezza 69 cm
Ovale: 100 pollici
Profilo: 22-26-23 mm
Peso: 331 gr
Bilanciamento 33 cm
Inerzia: 330
Schema Incordatura: 16×19
Rigidità: 72
Tensione consigliata: 25-31 kg
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A chi la consigliamo

Giocatori agonisti che amano picchiare ma soprattutto usare forti rotazioni, top spin in particolare. Per questa tipologia, il top in assoluto.

Giudizio finale

Semplicemente una meraviglia. Si può picchiare con grande rotazione e far decisamente male all’avversario, trovando al contempo forza e profondità, un binomio vincente. Solida, la palla esce rapidissima e si guadagna un metro nella lunghezza dei propri colpi. Buona la sensibilità ed eccezionale la fase di recupero. Se si riesce a gestirli in termini di fatica nel far “girare” la palla, i 15 grammi in più della classica Pure Drive si fanno sentire in meglio. Se però si gioca piatto si perde controllo e soprattutto non si sfruttano le sue caratteristiche principali.  Gli agonisti hanno quasi l’obbligo di giocare con monofilo a tensioni che partono dai 25 kg. Grafica ed estetica la piazzano tra le top 5 all-time.
 

La corda ideale

Gli agonisti devono affidarsi ad un monofilamento a tensioni medio-alte (da 25 a 27 kg) per trovare il giusto equilibrio con l’enorme potenza dell’attrezzo. Se siete un filo più rematori, potete affidarvi ad un ibrido, Fate attenzione a cambiare le corde con una certa frequenza perché se scende troppo la tensione, si rischia di perdere eccessivo controllo.

Test in laboratorio

Racchetta dalla costruzione tubolare, quindi adatta alla spinta, grazie anche al profilo allargato fino a 26 millimetri. Il peso è da telaio agonistico, seppur senza esasperazioni, con un bilanciamento a 33 centimetri che facilita potenza e rotazioni (in questo senso lo schema di incordatura aperto da 16 corde verticali per 19 orizzontali, aiuta parecchio). Pur se discretamente rigida, all’impatto non si avverte nessun problema, grazie anche alla tecnologia Cortex che è stata allungata fin nel manico con costruzione monoscocca: in sostanza, al braccio non arrivano vibrazioni nocive. Ottima l’inerzia, l’ovale è l’ormai tipico 100 pollici quadrati.

Test in campo

Lorenzo, 40 anni, classifica 3.4
Oh Dio, forse dovrebbero renderla illegale. Tiro fortissimo, con una rotazione pazzesca e trovando sempre una gran profondità: che si vuole di più? Certo, ogni tanto perdo il controllo ma i benefici sono straordinari. E i recuperi poi… basta un piccolo tocco per mandarla comunque oltre la metà campo, anche in situazioni estreme. La prima di servizio è una bomba, la seconda salta altissimo. Unici problemi: senza rotazione, si rischia di perdere controllo e la sensazione che abbia più meriti la racchetta del giocatore! Il monofilo a 27 kg è una necessità.
 
Paolo, 20 anni, classifica 4.2
Uso Pure Drive da sempre e onestamente, ora che il mio livello è cresciuto, sono passato dalla versione tradizionale alla Roddick. Le sensazioni sono le stesse, ma con la Roddick faccio più male. Sono 15 grammi ma si sentono perché la mia palla diventa più pesante. E sinceramente, allenandomi tre volte la settimana, il braccio è robusto e non ho perso in manovrabilità.
 
Corrado, 42 anni, classifica 4.1
Per chi gioca estremamente classico, à la McEnroe, non è l’ideale. Perdo troppa precisione e non sento bene la palla sulle corde. I tipi come me preferiscono ovali più piccoli e profili più stretti, per giocare di fino più che di potenza. Certo, forse se ci giocassi 4 mesi di fila ne trarrei beneficio. Ma si gioca per divertirsi con gli attrezzi che si amano, non solo con quelli che ti aiutano a vincere. E almeno, se la tiro a due dita dalla riga o gioco una stop volley, so che il merito è mio.
 
Francesco, 38 anni, classifica n.c.
Da tre anni mi sono arreso e ho lasciato le vecchie racchette agonistiche per telai tubolari. Aiutano troppo a spingere senza far fatica e questo è un vantaggio notevole. Abituato ai 350 grammi, la Roddick mi pare un peso piuma e senza far fatica gioco lungo. Quel che mi sorprende è la sensibilità: niente male nemmeno sotto rete e nel back. E poi, che bella è, la versione nuova?
 
Fabio, 36 anni, classifica 2.8
Non mi è mai piaciuta e continua a non piacermi. Ho bisogno di un profilo sottile, di sentire bene la palla sulle corde, di entrare piatto e metterla nell’angolo in sicurezza. Con una Prestige posso colpire una moneta da 15 metri; con la Roddick (e ancor di più con la Pure Drive) magari tiro più forte, ma non so bene dove.
 
Paolo, 45 anni, classifica 4.3
A dirne male si fa peccato, visto che la usano tutti. Però che nostalgia le racchette di un tempo, quando era il giocatore a fare la differenza. Ora, se anche la prendi male, la palla sta sempre in campo! Ben venga il progresso, ma ho sempre la sensazione che quando tiro un winner sia merito della racchetta, mica mio.
 
Fabrizia, 28 anni, classifica 3.4
Bella, però mi tengo la Pure Drive da 300 grammi perché preferisco un po’ di manovrabilità in più, tanto la potenza non difetta comunque. Con la Roddick la palla esce più pesante ma sono meno rapida col gesto e, giocando d’incontro, preferisco lo swing più veloce possibile. Ogni tanto perdo controllo, ma basta un filo di rotazione per stare tranquilli. E comunque, se giochi in maniera aggressiva, quando prendi un rischio ti serve un attrezzo che faccia male.