La nuova Babolat Pure Aero Vs è nei negozi. Stessa grafica della "Nadal" ma caratteristiche molto differenti. Ecco la nostra prova in campo… DI ROBERTA LAMAGNI

di Roberta Lamagni

 

A prima vista è facile scambiarla per la "Nadal" – meglio detta Pure Aero: stesso nero di base con strisce Babolat e parte del fusto in giallo lime. In effetti, nonostante la denominazione della nuova linea si discosti di poco, la Babolat Pure Aero Vs va ad inserirsi in una finestra di mercato lasciata libera dalla Casa francese da qualche collezione. Precisamente da quando le ormai vecchie Aero Storm vennero mandate fuori produzione.

 

Su quello stesso stampo sono risorte le Pure Aero Vs: cuore aerodinamico ma con un ovale dal profilo squadrato e pressoché costante (22-22-21-21), non trascurabile come differenza. Le altre caratteristiche descrivono la versione democratica di un telaio serio e agonistico. Piatto da 98 pollici quadrati (quindi un pizzico in meno rispetto al più comune 100") e schema corde "ibrido" con 16 corde verticali e 20 orizzontali, un mix saggio e proficuo. Il peso di questa versione è di 295 grammi a telaio nudo, che diventano 315 con le corde, ma in commercio esiste anche un modello Tour da 25 grammi in più.

 

La rigidità è nella media (65), mentre il giudizio del Diagnostic su potenza e controllo è di perfetto equilibrio (49 e 52). Il bilanciamento è collocato a 32,5 cm (a montaggio corde avvenuto) per un'inerzia discreta di 312 punti. La maneggevolezza è alta (79). Siamo scesi in campo incordando la Pure Aero Vs con il monofilo più venduto della Casa francese, Rpm Blast, a una tensione di 23 kg.

 

Sin dai primi colpi si muove agevolmente nell'aria e soprattutto si ha l'impressione che questo telaio riesca a trasferire discretamente la massa sulla palla. Non una spinta ultra generosa, in questo la Vs rispetto alla Pure Aero è più contenuta, ma la racchetta ha un peso gestibile e sa far male, perlomeno a medie velocità. Alzando il livello il discorso cambia, ma per braccia più forti ed esperte la versione Tour è quella da preferire.

 

Da fondo si riesce ad ottenere con costanza una certa profondità. Gli impatti sono stabili e pieni; la precisione è senza dubbio l'aspetto che la differenzia maggiormente dalla Pure Aero.  Nel complesso si tratta di una racchetta affidabile, più seria di quel che le caratteristiche non lascino intendere.

 

Lo schema corde agevola le rotazioni in topspin, che rendono piuttosto bene; il backspin si esegue con una certa facilità e tende a rimanere basso. L'impatto piatto non è da meno: da questo punto di vista non ci sono evidenti punti deboli. Si riescono ad eseguire tutte le varianti senza evidenti sforzi.

 

A rete sono da preferire le opposizioni o le giocate di fino alle chiusure, perché in questi casi il peso contenuto si traduce in scarsa cattiveria. La stessa che si avverte nei colpi sopra la testa e al servizio.

 

Per giovani dalle serie velleità, anche se ancora poco muscolati, o per agonisti che sono passati dall'allenamento quotidiano a quello settimanale.