THE TEST – Dopo anni di tentativi, Babolat ha sfornato una scarpa top level: leggerissima ma resistente grazie alla tomaia in kevlar, la suola Michelin è una garanzia, come comfort e stabilità Occhio solo alle misure.
Staff TennisBest
C’era una certa curiosità per il lancio di questa nuova scarpa Babolat Jet, in un settore dominato da Asics e alla disperata ricerca di qualche valida alternativa (che in realtà ci sarebbe, soprattutto in casa Adidas, K-Swiss e ora Mizuno) perché i monopoli piacciono poco ai consumatori. Ebbene, la Jet si allinea su questa fascia, di chi vuole competere per la leadership assoluta in questa fetta di mercato. Progetto ambizioso ma sostenuto dall’aspetto tecnico: la scarpa è super per leggerezza, stabilità e sostegno, oltre che per durata (la suola Michelin è una garanzia, come una tomaia in kevlar, benché per quest’ultima dovremo attendere sei mesi di test, che pure in casa Babolat sono andati avanti più a lungo e con sollecitazioni molto alte). L’unico problema è il background: come spesso succede quando ci si lancia in nuovi progetti (quello delle scarpe nel 2003) non si azzecca al primo colpo. Tra l’altro, con il modello 2015 era stato fatto un passo indietro rispetto al 2014. Quindi servirà tempo e una continuità in termini di qualità del prodotto nelle prossime stagioni per arrivare e poi confermarsi al top del mercato. Però con questa Jet ci sono tutte le migliori prospettive.
A CHI LA CONSIGLIAMO
A chi cerca la massima leggerezza e comfort fin dalla prima calzata. Ottima la stabilità e reattività.
DATI TECNICI
La tomaia utilizza la tecnologia MatrYX in Kevlar e poliammide per una maggior leggerezza, stabilità e resistenza. L’intersuola ha il sistema di ammortizzamento Kompressor, mentre il sistema Active Flexion offre supporto al piede e una sensazione di contatto col suolo. La suola è in gomma Micehlin con design specifico per terra battuta oppure una all-court con una struttura ad S che comunque aiuta nella trazione col terreno. La soletta interna è in Ortholite con memoria di forma.
GIUDIZIO FINALE
Indubbiamente la calzatura che attualmente può competere al meglio con la top del mercato, la Gel Slution Speed di Asics. Davvero ottima la prima calzata, condizione essenziale per l’acquisto: il comfort è ottimale fin dal principio e non richiede periodi di adattamento. Bisogna solo fare attenzione alla misura: meglio provarla che acquistarla al buio perché si sono avvertite delle differenze (alcuni tester hanno avuto bisogno di una misura in più rispetto alla norma). Leggerissime (le più light del mercato), la tomaia in kevlar offre una sensazione di estrema resistenza, pur rimanendo flessibile nella zona dell’avampiede, aiutando in fase di scatto. Il supporto mediale è evidentemente molto buono perché tiene perfettamente nei cambi di direzione (col piede che tende un filo a scivolare verso l’interno), mentre la suola Michelin è una garanzia di durata: la forma a S rende sicura la trazione della all-court sui terreni duri (ma anche sulla terra rossa si comporta adeguatamente), la versione specifica Clay è chiaramente preferibile per i veri terraioli e aiuta ulteriormente in fase di scivolata, senza perdere aderenza col terreno.
Insomma, quando una calzatura offre comfort, leggerezza, stabilità e trazione, unita ad un discreto assorbimento degli impatti col terreno, vuol dire che il prodotto è a livelli top. Se poi qualcuno si ricorda le prime versioni di scarpe babolat, bisogna riconoscere che gli ingegneri francesi hanno fatto passi da gigante. Diciamo che ci hanno impiegato 4-5 anni, ma alla fine hanno trovato un prodotto che può competere col top di mercato.
LO STILE
La versione più apprezzata è quella su base rossa che si sposa bene col grigio kevlar. Quella gialla… ehm… temiamo un intervento di qualche ingegnere tedesco. Infine quella a base bianca, per i più tradizionalisti, con quell’inserto azzurro che convince poco. Meglio sarà la versione azzurra con scritta bianca che dovrebbe arrivare nel mese di giugno.
IN CAMPO
Lorenzo, 44 anni, classifica 3.5
Mai avrei pensato di poter cambiare dalle mia Solution Speed. Ora ci si può pensare, anche se queste Jet restano staccate di mezza lunghezza. Anche perché c’è un discorso di abitudine a calzare da tempo la stessa calzatura.
Carlo, 34 anni, classifica 3.2
Ottima, oltre ogni previsione. Leggera, comfort super, si scatta e si scivola in sicurezza. Ogni tanto il piede mi sembra muoversi un po’ troppo verso l’interno. Comunque super.
Tiziano, 52 anni, classifica 4.2
Oh, una super comoda e super leggera, come piacciono a me. Si vede a occhio nudo che sono comode, per la forma, la flessibilità, la leggerezza. E infatti è così sin dal principio: le metti e ti sembra di averle ai piedi da 2 anni.
Luca, 50 anni, classifica 3.4
Sono stato tra gli sventurati che hanno provato il primissimo modello di scarpe Babolat: volevo denunciarli! Già gli ultimi modelli erano migliori ma comunque serviva tempo per “smollarle” ed erano pesantine di muovere. Questa Jet è tutt’altra cosa: leggera, confortevole, ci scatti a meraviglia, cambi direzione senza fastidio. Sarà anche resistente? Vediamo fra sei mesi…
Patrizio, 29 anni, classifica 3.4
Sono un tipo pesantuccio che gioca molto sul duro, quindi preferisco le versioni “carro armato” o giù di lì. Vero che il comfort di queste Jet è ottimale e ne avessi a disposizione 4 paia l’anno sarebbe una goduria. Ma quando calzo delle superleggere, dopo qualche settimana ho sempre l’impressione che si lascino un po’ andare, che non siano più stabili come al principio. E allora mi affido a qualcosa di meno confortevole e più solido.
Giovanni, 19 anni, classifica 3.5
Per me la scarpa deve essere leggera, super confortevole e aiutarmi negli scatti. Queste Jet fanno tutto questo a meraviglia. Se si dovessero rompere presto? Problema di papà!