COPPA DAVIS – Fabio batte in tre set anche Teymuraz Gabashvili e chiude i conti a Irkutsk: Russia battuta 4-1, l’Italia è salva. C’è la firma del ligure su tutti i tre punti: è sempre più lui il trascinatore di una nazionale che ha confermato di meritare il World Group.Questa volta niente scherzi. La debàcle di Astana è rimasta solo una parentesi, dimenticata in un week-end dal contorno simile ma dalle sfumature completamente diverse. Dal Kazakhstan gli azzurri se ne andarono col morale sotto i piedi, dalla Russia ripartono con una vittoria convincente e il World Group 2016 in tasca. Il sorriso più felice è quello di Fabio Fognini, di nuovo trascinatore di quella nazionale che gli ha regalato alcune delle gioie più belle, ma nell’ultima uscita anche una grande delusione. Lui ha inguaiato l’Italia sei mesi fa, e lui l’ha tolta dai guai alla prima occasione utile, quasi volesse farsi perdonare l’indimenticato tracollo del primo turno. Da vero leader ha messo lo zampino (o la faccia, come preferisce lui) in tutti i tre punti che valgono la salvezza, siglando l’ennesima vittoria tricolore di un periodo particolarmente felice. Prima tre set a zero al talentino Andrey Rublev, poi la vittoria nel doppio con Bolelli, quindi di nuovo tre set a zero a Teymuraz Gabashvili, incapace di andare oltre il 7-6 6-2 7-6 che è costato il ko alla Russia, vanificandone la splendida impresa di luglio contro la Spagna. La loro soddisfazione i ragazzi di Tarpishev se la solo presi a Vladivostok, stavolta è stato il turno degli azzurri, favoriti sulla carta e superiori in campo. Al di là delle classiche parole di circostanza, alla vigilia c'era soddisfazione per un buon sorteggio, e tale si è rivelato. Con Seppi in campo già al venerdì l’Italia avrebbe probabilmente evitato pure la giornata decisiva, ma la situazione non è cambiata. Anzi, forse servirà a dare ancor più morale a Fognini, che esce rinforzato da un week-end perfetto e della fiducia ha bisogno come il pane, alla vigilia della fetta di stagione che gli piace meno, fra Asia e indoor europei. Non ce ne sono di storie: quando indossa la maglia azzurra e la fascetta blu col tricolore (che gli regalò l’ex compagno Yari Natali ai tempi dell’under 14!), Fognini si trasforma, lasciando a casa gli atteggiamenti negativi e portando in campo un mix stupefacente di qualità, classe e carattere.
BARAZZUTTI CHIAMA, FOGNINI RISPONDE
L’aveva mostrato venerdì e l’ha confermato contro Gabashvili, giocando con grandissima attenzione. Il numero uno russo arrivava dalla splendida vittoria contro Bolelli, con quattro set in meno nelle gambe e tanta voglia di allungare la contesa al singolare decisivo. Ma Fabio ha messo le cose in chiaro sin dall’inizio, con una varietà tattica tanto facile per lui quanto indigesta all’avversario. A differenza del match contro Rublev c’è scappato qualche break in più, anche se il comando delle operazioni è sempre stato saldamente nelle mani dell’azzurro. A tratti ha giocato bene, altri meno, ma non si è mai distratto. In un clima così poteva costargli carissimo. Si è fatto riprendere due volte nel primo set, ma poi ha dominato il tie-break (chiuso 7-4) e preso il primo vantaggio consistente, rendendo via via sempre più spesse le rughe sulla fronte di Shamil Tarpishev. Il cittì russo ha discusso con Gabashvili a ogni cambio campo, e dall’alto della sua esperienza gli avrà pure dato qualche consiglio importante, ma nel tennis dell’ex sovietico (nato a Tbilisi, Georgia, ed emigrato in Russia a 9 anni) non ci sono i mezzi per far male a Fabio. Nemmeno un break in apertura di secondo set è bastato a cambiare le cose. Anzi, Fognini è tornato presto padrone del match, continuando a variare angoli, altezza di palla e velocità, ma soprattutto mettendo grandissima pressione alla seconda di servizio del rivale. Bingo. Si è preso il 6-3 e poi è scappato 3-1 nel terzo, prima di subire il ritorno del russo. Senza più nulla da perdere, Gabashvili ha giocato un sesto game da play-station e l’ha riagguantato sul 3-3, e poi è pure arrivato due volte a due punti dal set. Ma Fabio è stato bravissimo: l’ha tenuto a distanza col servizio, si è guadagnato il tie-break ed è volato sul 6-2, con quattro match-point. Ha mancato i primi tre senza grosse colpe, mentre sul quarto l’ha salvato l’occhio di falco: ha corretto in ‘out’ un ace del russo, dandogli la possibilità di giocarsi il punto, e lui l’ha vinto grazie al quarantesimo gratuito di Gabashvili.
QUESTA ITALIA MERITA IL WORLD GROUP
“È stata una bella prova dal punto di vista mentale – ha raccontato Fabio al microfono – e sono felice per me stesso. Ho avuto degli alti e bassi, giocando un po’ bene un po’ meno, ma ho gestito come dovevo una situazione complicata. Ho accettato le difficoltà e penso sia stato un grande plus, visto che è sempre stato il mio tallone d’Achille. Andare al quarto set sarebbe stato una ‘botta’, ma dal 3-1 per me lui ha giocato in maniera incredibile, menomale che quel servizio era fuori. Penso di aver dimostrato grande attaccamento a questa maglia, lottando anche in condizioni non ottimali. Fra venerdì e sabato ho giocato sette set, con tanta tensione, ed ero un po’ stanco. È parecchio tempo che nel bene o nel male sto dando il mio contributo alla squadra, ci tengo a giocare in Coppa Davis e credo di aver dimostrato di essere fatto per match come questi. Ora voglio rilassarmi e godermi il successo. Lo dedico a me, alla mia famiglia, al mio team, al capitano e a tutto il movimento del tennis maschile. Dopo che le donne hanno fatto qualche risultatino (ride, ndr) ci voleva proprio”. Soddisfatto anche capitan Barazzutti, che rifiuta di prendersi dei meriti e li consegna tutti ai ragazzi. “Io cerco solamente di metterli a loro agio, ma poi in campo ci vanno loro. Il messaggio che arriva alle altre squadre è che l’Italia c’è ed è molto forte, con un gruppo che dà tutto e anche di più quando gioca in nazionale. Fortunatamente abbiamo trovato delle buone condizioni, ci siamo adattati e sfruttato l’occasione, grazie a un Fognini molto ispirato. Quando lo è, può fare cose pazzesche. Le vittorie sono di squadra, ma stavolta c’è una sua firma molto marcata. Ha fatto una grande differenza”. Si chiude col volto del ligure, dunque, un week-end importante sotto tanti punti di vista, soprattutto l’aver conservato un posto fra le migliori sedici del mondo. La chance di arrivare in fondo è sfumata quest’anno (la media di classifica dei due singolaristi azzurri è superiore a quella di tutte le semifinaliste), ma con due top 30 in squadra è doveroso che l’Italia stia nel Gruppo Mondiale. Di possibilità ne arriveranno altre. L’importante è farsi trovare al posto giusto.
COPPA DAVIS 2015 – World Group Play-Off
RUSSIA-ITALIA 1-4
Teymuraz Gabashvili (RUS) b. Simone Bolelli (ITA) 7-6 6-1 6-3
Fabio Fognini (ITA) b. Andrey Rublev (RUS) 7-6 6-2 6-2
Bolelli/Fognini (ITA) b. Donskoy/Kravchuk (RUS) 7-5 2-6 7-6 7-6
Fabio Fognini (ITA) b. Teymuraz Gabashvili (RUS) 7-6 6-3 7-6
Paolo Lorenzi (ITA) b. Konstantin Kravchuk (RUS) 6-4 7-6
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