di Gabriele Riva
A curare la prima “apertura” del Museo è stato Beppe Russotto, uno dei più esperti in materia di memorabilia del Bel Paese. Uno, per intenderci, che ha pubblicato libri e che ha allestito mostre a tema. Russotto, che mensilmente sulla nostra rivista presenta varie sezioni di oggetti da custodire nella rubrica “Collezionismo”, ha compiuto uno straordinario lavoro filologico, nonché di reperimento di materiali e di catalogazione. Una categorizzazione che non lascia nulla al caso, dalla data cui risalgono le racchette, alle misure delle cartoline. Tutto insomma. In più la parte introduttiva, quella che in linguaggio tecnico si trova nella Left Home (pane al pane: la parte a sinistra dello schermo) che approfondisce alcune tematiche interessante e che permette di capire anche chi è che cosa ha fatto nel panorama collezionistico l’autore. Una sorta di firma in calce, il sigillo di qualità. In conclusione, una tappa obbligata: un museo da visitare assolutamente, e non c’è nemmeno da fare la fila alla cassa né pagare il biglietto…