Sascha vince il primo ma non sfrutta le occasioni nel terzo e nel quarto parziale: il numero 1 al mondo gestisce le energie con una condizione non ancora al 100%
Novak Djokovic stringe i denti, gestisce le energie e sfrutta i blackout di Alexander Zverev. Il numero 1 al mondo fa 80 agli Australian Open e approda in semifinale pur convivendo con il dolore agli addominali portato dietro dalla sfida contro Fritz. Sascha vince il primo al tie-break ma si inchina sul 6-7 6-2 6-4 7-6 dimostrando una volta di più una certa immaturità nella gestione dei momenti chiave. Compreso il primo parziale, risolto solamente per 8-6 nel gioco decisivo ma con tante chance sciupate: da un set point in risposta sul 5-3 al controbreak incassato nel game successivo. I piedi di Zverev si fermano nel secondo, Djokovic ritrova un minimo di smalto utile per scappare sul 4-0 e pareggiare i conti sul 6-2 ma nel terzo il numero 1 al mondo torna a patire qualche problema di tenuta e mobilità. Sascha sembra poter approfittarne, la terza frazione sembra in cassaforte sul 4-1 0-30 ma l’inerzia cambia completamente nel giro di pochi minuti: fatale il controbreak con due doppi falli (i primi della sua partita) e un dritto da metà campo non chiuso. La storia si ripete nel quarto, Nole sa ormai di avere sempre un’occasione per rientrare in carreggiata pur giocando non al massimo delle proprie potenzialità e ancora una volta recupera un break, prima di complicarsi la vita sotto per 5-6: Zverev rimonta dal 40-0 a set point in risposta ma il servizio salva Djokovic. Un ace per cancellare il 7-5 Zverev, così come un ace per mettere il punto esclamativo al tie-break sull’8-6: sono 23 le battute senza risposta del match del serbo, colpo cui ha dovuto chiedere tanto per non uscire con le ossa rotte. E ora in semifinale ci sarà il sorprendente Aslan Karatsev, con una statistica poco confortante ad accompagnarlo: Djokovic non ha mai perso in otto apparizioni al penultimo atto di Melbourne.
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