Il coach marchigiano prima della sfida tanto attesa contro il numero 1 del mondo: “Da Pechino in poi tante vittorie che danno autostima”

Ci avviciniamo a grandi passi alla sfida tanto attesa tra Jannik Sinner e Novak Djokovic: la prima semifinale degli Australian Open maschili andrà in scena nella prossima notte italiana alle 4.30. Il coach di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi, ha presentato questo big match ai giornalisti italiani presenti a Melbourne: “Siamo contenti di essere qua, quest’inverno ci siamo preparati per arrivare nella migliore forma possibile a Melbourne, siamo contenti per come ha giocato in questo inizio di torneo e domani sarà sicuramente una bellissima partita e una bellissima esperienza comunque vada. Se domani Jannik dovesse vincere saremo contenti di giocare la prima finale Slam, se dovesse perdere cercheremo di imparare ancora qualcosa da questo campione”.

Sulle sensazioni rispetto agli scontri in Davis e alle Finals: “Penso che a Torino la differenza sia stata la gestione che Novak ha avuto della settimana, Jannik è arrivato un po’ stanco alla fine: comunque quell’esperienza gli permette di scendere in campo domani e poterci credere. Penso che entri in campo con fiducia per quello che ha fatto nel finale di stagione. Per battere Nole bisogna essere aggressivi, Jannik deve cercare di tenere in mano il gioco il più possibile, servire bene e cercare di stare più vicino possibile a Djokovic”.

Sugli aspetti migliori evidenziati finora nel torneo: “Quello che mi è piaciuto di più è l’atteggiamento in campo: è sempre rimasto tranquillo e quindi sulle palle break è riuscito a rimanere sempre lucido e a recuperare i game in cui era in svantaggio. La cosa che mi ha colpito di più è arrivare qua senza aver giocato neanche un torneo e nonostante ciò essere arrivato in semifinale senza perdere un set: era la prima volta e penso che Jannik sia stato davvero bravo”.

Sulle differenze tra Sinner e Djokovic e le aspettative su questo match: “Jannik penso abbia un po’ più di potenza e faccia andar più la palla rispetto a Novak. Lui spesso gioca a scacchi e ha sempre una strategia per ogni punto, non fa niente a caso: questo è l’aspetto principale da apprendere da lui. Cerchiamo di vivere al meglio questi momenti, se tutto va bene Jannik avrà altri 15 anni di carriera, quindi non avrebbe senso viverla male: sono bellissime sensazioni. Da Pechino in poi rispetto a Wimbledon si porta dietro diverse vittorie contro i top 5 che gli hanno dato autostima: adesso proveremo a scendere in campo facendo quello che abbiamo fatto durante la settimana. Per battere Nole bisogna essere aggressivi e andarsi a prendere i punti quando serve, senza aver paura“.