I due azzurri finalisti agli Australian Open: “Era il risultato con cui speravamo di cominciare la stagione”
Il sogno di Simone Bolelli e Andrea Vavassori si è infranto nella finale del doppio maschile degli Australian Open contro Rohan Bopanna e Matthew Ebden. 7-6(0) 7-5 con qualche rimpianto per la coppia azzurra che ha comunque concluso un grandissimo torneo che permette a entrambi di entrare nei primi 30 della classifica mondiale della specialità.
Questa l’analisi della partita da parte di Bolelli: “Sono state due settimane fantastiche e positive, chiaramente c’è amarezza per il risultato di oggi in questa finale, per me non siamo riusciti ad essere solidi nei game in risposta, non siamo riusciti a farli giocare abbastanza e loro hanno giocato un grandissimo tiebreak, poi c’è stato quel break nel secondo. Una partita vicina per punteggio e per gioco, ma dobbiamo essere consapevoli del livello che abbiamo: abbiamo vinto grandissime partite e questo ci deve dar fiducia per i prossimi tornei, questo era il primo torneo dell’anno, giochiamo da poco insieme, ma abbiamo già visto ottime cose. Andiamo avanti con fiducia, carichi e ottimisti“.
Queste invece le parole di Vavassori: “Un po’ di amaro in bocca nel perdere la finale c’è, soprattutto perché è la prima che ho giocato ed è un torneo che uno sogna di vincere. E’ l’inizio di un percorso che è il 2024 e che abbiamo preparato bene. Era la partenza che speravamo fare un risultato del genere perché cambia completamente la programmazione: potremo giocare i Masters 1000 di quest’anno, possiamo entrare facile in tutti e poi c’è il sogno Olimpiadi e sarebbe splendido giocare insieme a Simone. Poi un altro obiettivo è quello di arrivare alle Finals e diciamo che partire meglio di così era difficile. Oggi sono stati bravi loro, ci hanno fatto giocare male e hanno servito tante prime, coprendo bene il centro. Per la prima volta poi abbiamo giocato a un orario del genere: penso comunque che abbiamo fatto una buona partita. Un po’ di emozione si è fatta sentire: c’è stata un’occasione sul 5-5 sul 15-30, quando ho sbagliato quella risposta di dritto sulla seconda di Ebden e Bopanna che si era già girato. Adesso spingerò su entrambi i fronti: quando potrò giocare il singolare lo giocherò e proverò a giocare i tornei grandi e a fare bei risultati in questi. La programmazione? A febbraio andiamo in Sudamerica, faremo insieme Buenos Aires e Rio, mentre Andrea andrà anche a Santiago. Poi Indian Wells e Miami li giocheremo di nuovo insieme“.
Una battuta infine su Sinner: “Jannik sta esprimendo un grandissimo tennis, molto veloce, sta vicino alla riga, anticipa e dà poco tempo di esprimersi agli avversari. Sa già come affrontare Medvedev, lo ha battuto tre volte. Secondo me Jannik sta giocando meglio di lui, Medvedev è un osso duro: tiferemo per lui domani e speriamo che porti la coppa a casa e che regali questo sogno a tutti gli italiani“.