Terzo e ultimo capitolo con l’ultimo decennio e l’attualità: i domini di Agassi e Federer, le vittorie di Djokovic, il pokerissimo di Serena e la prima volta di Vika…

di Daniele Rossi – (Andre Agassi – foto Getty Images)

L'ultimo decennio

Sei vincitori diversi, sia tra gli uomini che tra le donne, negli ultimi dieci anni di Australian Open.

Il protagonista nella prima metà del decennio è Andre Agassi, tre volte vincitore nel 2000, 2001 e 2003. L'ex monello del Nevada vive una seconda giovinezza e pianta la sua bandierina su Melbourne Park. Nel 2000 a contendergli la vittoria sarà ancora Kafelnikov, alla sua seconda finale consecutiva, ma Andre, perso il primo set, vola agevolmente verso la vittoria dominando gli altri parziali (nella foto con la coppa vinta in quell'anno).

Facili anche le altre due vittorie in finale, contro gli outsider Arnaud Clement nel 2001 e Rainer Schuettler nel 2003. Con quest'ultima vittoria Agassi diventa il tennista più vincente in Australia nell'era Open con quattro successi; lo raggiungerà in questa graduatoria Federer con la vittoria del 2010.

E il 2002? La vittoria di Thomas Johansson rappresenta forse la più grossa sorpresa nella storia di questo torneo. Partito come testa di serie numero sedici, lo svedese trova un'autostrada imbattendosi in Diaz, Hipfl, El Aynaoui, Voinea, Bjorkman e Novak, prima di trovare Marat Safin in finale. Il russo, che aveva battuto tra gli altri Sampras e Tommy Haas, arriva all'atto conclusivo largamente favorito, ma ne combina una delle sue disputando una partita spenta e svogliata e regalando così allo scandinavo un posto d'onore nella storia del tennis.

Torniamo alle donne. Come detto, dopo tre vittorie consecutive, Martina Hingis raggiunge altrettante finali perdendole tutte. Lindsay Davenport nel 2000 e la rediviva Jennifer Capriati nel 2001 e 2002, fanno piangere la Svizzera e ridere gli Stati Uniti.

Quattro vittorie in anni dispari invece per Serena Williams, nel 2003, 2005, 2007 e 2009. Il suo primo trionfo in terra australiana se lo deve sudare contro la sorella Venus, nell'ennesima sfida in famiglia. Più agevoli invece le altre vittorie contro Davenport nel 2005 (6-0 al terzo), Sharapova (2007) e Safina (2009), entrambe capaci di raggranellare la miseria di tre game.

Il 2004 è invece l'anno del Belgio nella prima sfida tra Justine Henin e Kim Clijsters. Avrà la meglio "Ju-Ju", alla prima e unica vittoria in Australia. Altre due prime volte nel 2006 e nel 2008, per Amelie Mauresmo e Maria Sharapova: la francese approfitta del ritiro della Henin, mentra nella finale certamente più "bella" della storia, la russa si sbarazza della Ivanovic.

Inutile ricordare come per anni il tennis maschile sul veloce abbia avuto un solo re, Roger Federer. Quattro vittorie su cinque finali in Australia per l'elvetico, che inaugura il 2004 battendo Safin. Marat si riprenderà la rivincita l'anno successivo sconfiggendo Roger in una straordinaria semifinale e battendo il primo finalista australiano dai tempi di Cash, Lleyton Hewitt.

Il biennio 2006-2007 è tiranneggiato da Federer che gioca otto finali di Slam vincendone sei. A Melbourne se la deve vedere con due finalisti a sorpresa (tanto per cambiare), Marco Baghdatis nel 2006 e Fernando Gonzalez nel 2007. Il simpatico cipriota sarà in grado di togliergli un set, mentre "mano de piedra" arriverà al massimo al tie-break.

Attualità: 2008-2012 (Rafael Nadal e Roger Federer – foto Getty Images)

Il resto è storia recente. Il 2008 vede la prima vittoria in uno Slam di Novak Djokovic. Straordinario il torneo del serbo che annienta nell'ordine Becker, Bolelli, Querrey, Hewitt e Ferrer prima della semifinale contro Federer. Dall'altra parte si fa strada il sorpendente Jo-Wilfried Tsonga, capace di eliminare Murray al primo turno, poi Warburg, Garcia Lopez, Gasquet e Youzhny, prima della semifinale con Nadal.

Tutti ovviamente tifano per l'ennesima riedizione della sfida tra lo svizzero e lo spagnolo, ma gli Australian Open non si smentiscono mai e premiano ancora una volta gli sfavoriti. Djokovic e Tsonga si sbarazzano dei rispettivi avversari in appena tre set e approdano in finale. Ha la meglio la maggior classe e personalità del del serbo, che dopo aver ceduto il primo set, finisce per vincere al quarto. 

Nel 2009 il nuovo numero uno del mondo è Nadal, ma i bookmaker danno per favoriti il campione uscente Djokovic e Andy Murray, mentre sembra un po' defilato Federer, visto un po' in calando nel 2008. Il serbo si ritirerà ai quarti contro Roddick, mentre lo scozzese saluta la compagnia al quarto turno, eliminato da Verdasco. Nessun problema invece per Nadal, che non cede nemmeno un set a Christophe Rochus, Karanusic, Haas, Gonzalez e Simon prima di una battaglia di cinque ore in semifinale con Verdasco.

Federer dall'altra parte ha gioco facile con Seppi, Korolev e Safin, ma deve rimontare due set di svantaggio a Berdych nel quarto turno. Passato lo spavento, Roger distrugge Del Potro ai quarti (6-3 6-0 6-0) e il solito Roddick in semi.

La straordinaria finale tra i due fenomeni si conclude con la prima storica vittoria sul cemento di Nadal, che trionfa 6-2 al quinto. Il pianto di Federer alla premiazione, le scuse e il tenero abbraccio dello spagnolo all'avversario sono immagini che non dimenticheremo mai (nella foto).

Difficile dimenticare anche la l'ennesima straordinaria affermazione dell'elvetico nel 2010. Roger viene messo in difficoltà solo dai due russi Andreev e Davydenko, ma annichilisce Tsonga in semifinale e soprattutto Andy Murray nell'atto conclusivo. Lo scozzese aveva eliminato proprio Rafa Nadal, ritirato e quasi in disarmo nell'altra semifinale. 

Tra le donne concede il bis Serena Williams, che in finale batte la rientrante Justine Henin, in un torneo privo di sorprese.

Il 2011 ha visto il bis di Novak Djokovic e la prima vittoria di Kim Clijsters. Il torneo maschile si preannuncia aperto solo per i soliti "Fab Four" e infatti con la sola eccezione dell'acciaccato Nadal, eliminato nei quarti di finale da Ferrer, in fondo ci arrivano i soiti noti. Nole batte in tre lottati set Federer, mentre Murray deve faticare più del previsto per sbarazzarsi del sempre ostico Ferru.

La finale è senza storia: il serbo è perfetto, lo scozzese è un disastro e colleziona appena nove giochi. Da qui, Djokovic inizierà la sua cavalcata trionfale che lo porterà per la prima volta sul tetto del mondo.

Finalmente "Aussie Kim". Dopo svariati tentativi, la Clijsters si aggiudica per la prima volta gli Australian Open dando continuità alla vittoria a New York al rientro della sua seconda carriera. La belga inizia tramortendo la povera Safina e finisce battendo la cinese Na Li, finalista a sorpresa e autrice dell'eliminazione dell'allora numero 1 Wozniacki.

Il 2012 vede le due finali completamente opposte. Tra le donne trionfa per la prima volta la bielorussa Victoria Azarenka, che annichilisce in un'ora di gioco Maria Sharapova, mentre il title match tra Novak Djokovic e Rafael Nadal è un dramma di quasi sei ore. Nella finale Slam più lunga della storia, a spuntarla è ancora Nole, che infila il terzo sigillo a Melborune.