AUSTRALIAN OPEN – Non poteva esserci match migliore per mostrare di nuovo la vera Sara Errani: contro Risa Ozaki va prima avanti, poi accusa un piccolo malore e finisce sotto, ma nella pugna è lei ad avere la meglio, di grinta e carattere. Non basta un’ottima Giorgi: sfiora il colpaccio, ma cede alla Bacsinszky.Se la condizione c’è e gli stimoli anche, Sara Errani sa come diventare un carro armato. Un carro armato da alimentare a difficoltà e sudore, che era venuto a mancare per buona parte del 2016, insieme a motivazioni e serenità. Ma il progetto è ripartito, con il cambio di base che l’ha riportata a casa e il nuovo-vecchio coach Michele Montalbini che le sta dando una mano a ritrovarsi. Il primo impatto Slam è positivo, come la vittoria che le ha regalato il secondo turno all’Australian Open. Per una che nei Major ha raggiunto una finale, una semifinale e cinque quarti non è una notizia, per la Errani recente già di più, visto che nel 2016 aveva sempre perso all’esordio tranne a Wimbledon. Un piccolo segnale di cambiamento confermato da quanto visto nelle quasi due ore di pugna sul Campo 8, contro la 22enne giapponese Riza Ozaki, numero 93 del mondo e all’esordio in un Major, sconfitta per 7-5 6-1. C’è stato tutto quello che piace a Sara: condizioni difficili per via del caldo, la fatica, la sofferenza, e pure un piccolo calo di pressione a metà del sesto gioco, quando – proprio a causa degli oltre 30 gradi e di un’umidità disumana – l’azzurra si è appoggiata ai cartelloni di fondo campo e ci è rimasta per oltre un minuto, prima di fermarsi e chiedere l’intervento del fisioterapista. In conferenza stampa ha raccontato di aver accusato un po’ di nausea e giramenti di testa, e ci ha messo qualche gioco a riprendersi, passando da 4-2 sopra a 5-4 sotto. Ma di mollare non ci ha nemmeno pensato. Sul 5-5 ha infilato il break più prezioso, poi ha chiuso il primo set salvando un paio di palle del 6-6, e nel secondo è presto scappata via, lasciando la tensione in panchina e iniziando a punzecchiare la rivale a suon di smorzate. “Sto lavorando tanto e ho un sacco di voglia”, ha detto ai giornalisti. “Ho qualche piccolo acciacco muscolare, ma avendo cambiato metodo d’allenamento è una cosa normale”. Giovedì alla romagnola toccherà un compito duro contro Ekaterina Makarova, che nelle ultime sei edizioni dell’Australian Open ha sempre raggiunto la seconda settimana. L’ultima a impedirglielo? Nel 2010 proprio la Errani, al secondo turno. È stata una delle tre vittorie dell’azzurra nei sei precedenti giocati nel Tour. La russa ha vinto gli ultimi due, il più recente la scorsa estate sul cemento di New Haven. Ma era un’altra Errani.
BRAVA GIORGI, MA L'IMPRESA NON ARRIVA
Avrebbero dovuto incrociarsi all’esordio a Shenzhen, ma Timea Bacsinszky ha dato forfait e regalato a Camila Giorgi uno dei migliori tornei da molto tempo a questa parte. Ma in un WTA International si può fare, in uno Slam no, così alla resa dei conti dell’Australian Open la svizzera è tornata a chiedere il conto. Ma senza interessi, anzi: la maceratese è giunta a un passo da prendersi uno di quei successi di spessore ai quali aveva abituato due o tre anni fa, ma che poi sono arrivati solamente col contagocce, e soprattutto nemmeno stavolta. Al termine di una battaglia di due ore e mezza, successo e secondo turno sono finiti nel borsone della 28enne di Losanna, numero 15 della classifica WTA, passata per 6-4 3-6 7-5 in un duello deciso, secondo le statistiche, da soli tre punti. La Giorgi ne ha vinti 110, la rivale 113 e se li è fatti bastare per fare la differenza in un terzo set tiratissimo, che sembrava risolto già a metà, e invece ha addirittura rischiato di finire a oltranza. Ha ballato un po’ di qua e un po’ di là, al confine fra Svizzera e Italia, e alla fine ha dato ragione alla giocatrice che si è dimostrata più… giocatrice. È vero che nel terzo la Bacsinszky si è fatta riprendere da 5-2 a 5-5, mancando qualche chance per ammazzare la contesa, ma dal decimo game in poi è stata bravissima ad alzare il livello, contro una Giorgi molto più incisiva che in altri frangenti, ma comunque non sufficiente per centrare la piccola impresa. L’azzurra ha avuto due chance per andare a servire per il match sul 6-5, e può rimpiangere soprattutto la prima, con un attacco di diritto largo dopo un punto costruito alla perfezione. Sull’altra è stata precisa la rivale, che poi ha trovato la spallata decisiva nell’ultimo game. La Giorgi ha giocato da Giorgi, prendendosi dei rischi pazzeschi per salvare i primi tre match-point con altrettante prodezze, ma ha anche commesso un gravissimo doppio fallo sulla palla del 6-6. E sulla quarta possibilità di chiudere in favore della Bacsinszky, il rischio non ha pagato: rovescio in rete e game, set & match Timea, con un’esplosione di gioia che la dice lunga sullo spavento che si è presa. La svizzera ha temuto di perdere, ma conta solo il risultato finale.

AUSTRALIAN OPEN 2017 – Primo turno donne
Sara Errani (ITA) b. Risa Ozaki (JPN) 7-5 6-1
Timea Bacsinszky (SUI) b. Camila Giorgi (ITA) 6-4 3-6 7-5