AUSTRALIAN OPEN – Roger torna a giocare un torneo ufficiale da Wimbledon, e supera il primo turno battendo in quattro set Jurgen Melzer. Lo svizzero si complica la vita con un paio di passaggi a vuoto, ma fra terzo e quarto set dilaga senza problemi. “Che bello giocare di nuovo a tennis”. Al secondo turno avrà il qualificato Rubin: può già pensare a Berdych.Mai primo turno di un torneo del Grande Slam è stato più importante, più atteso, più pregno di significati, per Roger Federer. È il match che celebra il suo ritorno alle competizioni ufficiali, a oltre sei mesi da quell'oramai lontano 8 luglio 2016 e la semifinale persa contro Milos Raonic a Wimbledon. L'apparizione dello svizzero alla Hopman Cup è contata il giusto per saggiarne le condizioni fisiche, ma oggi è tutta un'altra storia. Tutto si fa serio e non c'è spazio per la distrazione. L'ironia della sorte l'ha posto di fronte ad un altro veterano, Jurgen Melzer. Suo coetaneo, oramai precipitato attorno alla 300ima posizione mondiale a causa di un’operazione alla spalla, che ha superato le qualificazioni e non poteva trovarsi di fronte avversario peggiore, che l’ha messo al tappeto per 7-5 3-6 6-2 6-2. Era il quinto confronto tra i due. Un solo precedente ad appannaggio dell'austriaco, proprio nell'ultimo incontro, a Monte Carlo nel 2011. Sin dai primi scambi, l'impressione è quella di due giocatori che non hanno alcuna intenzione di affondare e ne consegue un livello non eccelso di gioco. Federer sembra essere poco incisivo al servizio e fatica ad affondare alla risposta, rifugiandosi in un rassicurante ma non efficace uso del back di rovescio. Sin troppo facile per Melzer togliere il servizio a Roger, nel sesto gioco. Melzer che poi si ritrova per ben due volte la palla del 5-2. Sembrano esserci tutte le avvisaglie per una serata difficile per i tifosi dell'ex numero uno al mondo, ma Roger è Roger: gli basta davvero un minimo per scrollarsi i timori di dosso. UN PAIO DI DISTRAZIONI COSTANO CARO
Quando capisce che è ora di cominciare a fare sul serio, Federer comincia a fare sul serio. E Melzer, al cospetto di una versione più convinta dello svizzero, perde tutte le certezze e le sicurezze fin lì accumulate. Federer non solo recupera il break, ma comincia a servire bene, rispondere meglio, comandare il gioco e da un possibile 2-5 eccolo ritrovarsi avanti di un set e di un break nel secondo. Cinque giochi di seguito, con molti sprazzi del campione che fu. A confortare il pubblico sugli spalti. Jurgen Melzer non demorde. Non ha intenzione di far da comprimario in un incontro nel quale sembra essere solo un invitato. E approfitta di un paio di errori di Federer, per recuperare il break. Per Roger le difficoltà del primo incontro vero dopo mesi di assenza cominciano ad affiorare. Non è un'esibizione, quella di oggi. Non ci si può distrarre. L'austriaco deve solo ricordarsi del talento che ha in dote, e la classe con cui dispone dello svizzero nell'ottavo gioco togliendogli il servizio è veramente da applausi. Federer è in chiara difficoltà: sembra aver smarrito improvvisamente tutte le sicurezze. E soprattutto il dritto, a non funzionare. Melzer serve sul 5-3 e porta a casa il set alla seconda opportunità. Federer ha bisogno di pressare il suo avversario, di variare il gioco, se vuole venirne a capo. Lo fa alla perfezione nel terzo gioco del terzo set. Attacca di rovescio quel tanto che basta per mettere in difficoltà Melzer: servizio strappato e incontro di nuovo in mano.
ROGER CONVINCE CON RISERVA
L'austriaco tenta di rifugiarsi in qualche estemporanea palla corta. Ma l'autorità e la ritrovata aggressività con le quali Roger gli strappa nuovamente il servizio all'ottavo gioco, chiudendo il terzo set, fugano ogni residuo dubbio. L'incipit del quarto set, gioco ottenuto a zero con tanto di tre aces da Federer e in meno di un minuto, sembra far presagire il finale già scritto e auspicato sin dall'inizio. Roger ne piazza altri quattro, di aces, nel terzo gioco. Con Melzer che dà sfogo alle sue ultime velleità di rivalsa. La pietra tombale sull'incontro lo svizzero la serve nel quarto gioco. Funziona tutto alla perfezione, ora. Dritto, rovescio, volèe. Il break viene facile facile, così come i titoli di coda che arrivano di lì a poco. Esordio vincente, dunque, per Federer, che raccoglie la vittoria numero 308 nei tornei dello Slam. È già tempo di pensare al prossimo avversario. Noah Rubin, 20 anni, qualificato numero 197 al mondo, che è quanto di meglio possa capitare per migliorare colpi e concentrazione. Oggi presenti a intermittenza, ma che nulla tolgono ad una prestazione comunque convincente. “Sono felice di giocare di nuovo a tennis, su questo campo, su questo centrale, la cosa importante è restare in tabellone per qualche altro turno”. Le parole di un sereno e sorridente Roger a fine partita.
AUSTRALIAN OPEN 2017 – Primo turno
Roger Federer (SUI) b. Jurgen Melzer (AUT) 7-5 3-6 6-2 6-2
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