
Quando capisce che è ora di cominciare a fare sul serio, Federer comincia a fare sul serio. E Melzer, al cospetto di una versione più convinta dello svizzero, perde tutte le certezze e le sicurezze fin lì accumulate. Federer non solo recupera il break, ma comincia a servire bene, rispondere meglio, comandare il gioco e da un possibile 2-5 eccolo ritrovarsi avanti di un set e di un break nel secondo. Cinque giochi di seguito, con molti sprazzi del campione che fu. A confortare il pubblico sugli spalti. Jurgen Melzer non demorde. Non ha intenzione di far da comprimario in un incontro nel quale sembra essere solo un invitato. E approfitta di un paio di errori di Federer, per recuperare il break. Per Roger le difficoltà del primo incontro vero dopo mesi di assenza cominciano ad affiorare. Non è un'esibizione, quella di oggi. Non ci si può distrarre. L'austriaco deve solo ricordarsi del talento che ha in dote, e la classe con cui dispone dello svizzero nell'ottavo gioco togliendogli il servizio è veramente da applausi. Federer è in chiara difficoltà: sembra aver smarrito improvvisamente tutte le sicurezze. E soprattutto il dritto, a non funzionare. Melzer serve sul 5-3 e porta a casa il set alla seconda opportunità. Federer ha bisogno di pressare il suo avversario, di variare il gioco, se vuole venirne a capo. Lo fa alla perfezione nel terzo gioco del terzo set. Attacca di rovescio quel tanto che basta per mettere in difficoltà Melzer: servizio strappato e incontro di nuovo in mano.
ROGER CONVINCE CON RISERVA
L'austriaco tenta di rifugiarsi in qualche estemporanea palla corta. Ma l'autorità e la ritrovata aggressività con le quali Roger gli strappa nuovamente il servizio all'ottavo gioco, chiudendo il terzo set, fugano ogni residuo dubbio. L'incipit del quarto set, gioco ottenuto a zero con tanto di tre aces da Federer e in meno di un minuto, sembra far presagire il finale già scritto e auspicato sin dall'inizio. Roger ne piazza altri quattro, di aces, nel terzo gioco. Con Melzer che dà sfogo alle sue ultime velleità di rivalsa. La pietra tombale sull'incontro lo svizzero la serve nel quarto gioco. Funziona tutto alla perfezione, ora. Dritto, rovescio, volèe. Il break viene facile facile, così come i titoli di coda che arrivano di lì a poco. Esordio vincente, dunque, per Federer, che raccoglie la vittoria numero 308 nei tornei dello Slam. È già tempo di pensare al prossimo avversario. Noah Rubin, 20 anni, qualificato numero 197 al mondo, che è quanto di meglio possa capitare per migliorare colpi e concentrazione. Oggi presenti a intermittenza, ma che nulla tolgono ad una prestazione comunque convincente. “Sono felice di giocare di nuovo a tennis, su questo campo, su questo centrale, la cosa importante è restare in tabellone per qualche altro turno”. Le parole di un sereno e sorridente Roger a fine partita.
AUSTRALIAN OPEN 2017 – Primo turno
Roger Federer (SUI) b. Jurgen Melzer (AUT) 7-5 3-6 6-2 6-2
