AUSTRALIAN OPEN – Subito eliminate Roberta Vinci e Francesca Schiavone, al tappeto contro due statunitensi. Ma se il KO della tarantina contro la Vandeweghe era (quasi) da mettere in conto, la milanese delude ancora: a batterla stavolta è Julia Boserup, qualificata numero 117 WTA.La notizia è che potrebbe essere stato l’ultimo Australian Open di due delle quattro tenniste italiane più forti di tutti i tempi: Francesca Schiavone, che ha da poco annunciato l’addio a fine anno, e Roberta Vinci che ha lasciato intendere che difficilmente la rivedremo nel 2018. Per questo, lo Slam di Melbourne potrebbe restare l’unica macchia in una carriera di rilievo nei quattro grandi appuntamenti, con il picco dello Us Open 2015, perché sul Plexicushion bollente di Flinders Park la tarantina non ha mai raggiunto la seconda settimana, a differenza di tutti gli altri Major. In Australia ha vinto due volte in doppio, nel 2013 e nel 2014, ma in dodici partecipazioni in singolare si è sempre fermata prima del terzo round. Stavolta non ci è nemmeno andata vicino, sbattuta fuori all’esordio da quella Coco Vandeweghe che per caratteristiche era probabilmente una delle peggiori avversarie da pescare fra le non teste di serie. Non è un fenomeno, ma è una picchiatrice nata, di quelle che non badano troppo a chi c’è dall’altra parte della rete o a che palla arriva: picchiano, picchiano a non finire. Così le geometrie dell’azzurra le hanno fatto il solletico, come già negli ultimi due precedenti, e le buone indicazioni mostrate da “Robi” fra Brisbane e Sydney sono state cancellate da un 6-1 7-6 in equilibrio solo nel secondo set. La 25enne nativa di New York ha commesso un paio di doppi falli e l’azzurra è riuscita a mettere per la prima volta il naso avanti, salendo 4-2 con una palla del doppio break. Ma proprio in quel game, a causa del caldo, la statunitense si è accasciata a terra per un piccolo malore. C’è stata un’interruzione di circa 10 minuti, sufficiente a far perdere alla Vinci la carica positiva appena raccolta grazie agli errori dell’avversaria, e rimettere nel set la Vandeweghe, poi brava ad andare a prendersi successo e secondo turno al tie-break.NON È (MAI?) PIÙ FRANCESCA
Dopo la Vinci, è stata Francesca Schiavone a consegnare il gol del raddoppio agli Stati Uniti, rimediando la terza sconfitta consecutiva, e tutte contro giocatrici fuori dalle prime 100 del mondo. Dopo Alexandra Krunic e Jana Fett, ad approfittare di una Schiavone ben lontana da quella dei tempi migliori è stata la qualificata Julia Boserup, 25enne di origini danesi ma nata a Santa Monica (California), che nel 2016 – dopo aver terminato gli studi di psicologia – sembra aver trovato la via per raggiungere la top-100, e grazie ai punti di Melbourne ci arriverà solamente a una decina di posizioni. I tre bei successi ottenuti dall’americana nelle qualificazioni non auguravano nulla di buono alla Schiavone, che sull’anonimo Campo 20 – lontanissimo da quelli che calcava un tempo – è capitolata 6-2 6-4 senza colpo ferire, riuscendo a farsi pericolosa in risposta solamente nel finale, pur senza dare veramente l’impressione di poter riaprire la sfida. La rivale le ha concesso le prime due palle-break del match quando sul 5-4 è andata a servire per superare un turno Slam per la seconda volta in carriera (al suo secondo Slam, dopo Wimbledon 2016): il braccio ha tremato e le è costato due doppi falli, un gratuito e il 15-40. Ma ormai, per Francesca, il treno giusto era passato da un pezzo. Non è nemmeno riuscita a far sbagliare l’avversaria: ha commesso lei quattro errori di fila e salutato (per sempre?) l’Australian Open. Se dopo un mese di preparazione negli Stati Uniti, ha resistito solamente due tornei prima di confessare che il 2017 sarà la sua ultima stagione nel circuito, un motivo ci deve pur essere. L’unico augurio è di non doverla vedere sempre così. Per lei e per i suoi tifosi.
AUSTRALIAN OPEN DONNE – Primo turno
Coco Vandeweghe (USA) b. Roberta Vinci (ITA) 6-1 7-6
Julia Boserup (USA) b. Francesca Schiavone (ITA) 6-2 6-4
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