PAROLA ALLA FINALISTA – Nonostante la terza finale Slam andata male, Simona Halep riesce comunque a cogliere i lati positivi del suo Australian Open. “Avevo poche energie e la mia avversaria è stata più brava, ma viste le difficoltà fisiche non avrei mai pensato di arrivare in finale. Sono soddisfatta di come ho gestito il match a livello di tennis e di nervi. Se continuo così avrò altre chance”.Anche stavolta le è andata male. Fanno tre finali perse su tre, e i tanti applausi che merita per il modo in cui è stata in campo nonostante le chiare difficoltà fisiche servono a poco. Potevano bastare se fosse stata la sua prima finale Slam, ma Simona Halep ora non ha più voglia di accontentarsi. Vuole vincere, merita di vincere, e questo Australian Open lascia un’impressione che gli Slam precedenti non avevano dato: prima o poi arriverà anche il suo momento. Si sono visti dei progressi importanti e lei lo sa, ed è per questo che, quando la delusione per la sconfitta svanirà, nelle sue mani resterà solo tanta convinzione in più. “Ho pianto – ha detto in conferenza stampa –, ma riesco comunque a ridere, e questo è positivo. Alla fine è solo un incontro di tennis. Sono davvero dispiaciuta per non essere riuscita a vincere, è stato di nuovo un duello combattuto (le tre finali le ha perse tutte in tre set, ndr) ma alla fine non avevo più benzina. La mia avversaria è stata più forte, era più fresca, e nel finale aveva sicuramente più energie. Ma io ho dato comunque il 100% di ciò che avevo, ed è per questo che non sono dispiaciuta per come è andato il match, ma solo di non essere riuscita a vincerlo. Ero davvero stanca. Ho avuto problemi ai piedi e dolori dappertutto, e credo che con tutto ciò che mi sono portata dietro il mio sia comunque un buon torneo. Dopo il primo set ero cotta. Non so cosa mi sia successo, ma non avevo energia e nemmeno potenza. Mi sono detta solo di continuare a colpire la palla, e sono riuscita a vincere il secondo e a recuperare nel terzo, ma quando sono arrivata a servire per il 5-3 non ne avevo veramente più. Tuttavia, se continuerò di questo passo penso che in futuro mi troverò di nuovo nella posizione giusta per poter vincere”.“TANTE SENSAZIONI POSITIVE”
Lo scorso anno, dopo la sconfitta contro Jelena Ostapenko nella finale del Roland Garros (da un vantaggio di 6-4 3-0), la rumena – che scenderà al numero 2 del ranking WTA – aveva ipotizzato di non essere ancora pronta per vincere un Major, mentre stavolta lo è sembrata, e l’avrebbe meritato quanto l’avversaria. “Sì, io mi sentivo pronta. Ma il mio corpo non lo era, a causa dei tanti match lunghi disputati nel corso del torneo. Però mentalmente ero preparata, sentivo di poter affrontare ogni sfida e battere qualsiasi avversaria. Non ho potevo muovermi come avrei voluto, ma a livello di tennis mi sono piaciuta, e anche mentalmente. Penso che questo torneo mi sia servito molto a livello di crescita, e lascio l’Australia con tante sensazioni positive: ho fatto cose che negli anni scorsi non mi erano mai riuscite”. Anche coach Darren Cahill, dopo la finale, le ha detto di essere fiero di lei, per ciò che ha fatto nel corso del torneo, combattendo contro le difficoltà. “Se dopo il primo turno mi avessero detto che sarei arrivata in finale – ha continuato Simona – non ci avrei creduto. La caviglia mi faceva davvero male, ogni giorno, e non sono mai riuscita ad allenarmi più di una quindicina di minuti. Non avrei pensato di poter vincere così tanti match, ma lo volevo e ho avuto l’energia sufficiente per riuscirci. Questo torneo significa molto per me”. E potrebbe anche restituire al Tour una Halep diversa, dal tennis più aggressivo. Una Halep che in semifinale ha colpito 50 winner e in finale si è presentata a rete più spesso del solito. “Mi sono imposta di giocare un tennis più aggressivo, ed è per questo che sono andata a rete più di quanto mi accada solitamente. Le mie gambe non erano veloci a sufficienza, ma ho vinto comunque qualche bel punto. La mia avversaria ha fatto tutto bene, ma sono felice del mio tennis. E se avessi avuto un po’ di energia in più magari sarei riuscita a vincere”. Una sensazione abbastanza chiara a chiunque abbia seguito la finale.
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