Lorenzo Musetti e Giulio Zeppieri (Eurosport2 dalle 5 del mattino) si affronteranno in semifinale al torneo junior di Melbourne, assicurando un posto in finale all'Italia. Entrambi sono parsi in ottima crescita, anche fisica. La conferma che il nostro tennis può guardare con una certa serenità al prossimo futuroI risultati giovanili vanno sempre presi nella giusta considerazione. Sono un indicatore importante, soprattutto se legati a una certa precocità e supportati da un tennis di qualità, benché non siano certo l’assicurazione di una carriera professionistica di successo. Basti ricordare che metà dei giocatori capaci di chiudere una stagione nella top 10 mondiale under 18, non sono mai entrati nella top 100 ATP, il limite sotto il quale definirsi un professionista è un azzardo. Tuttavia, le notizie che arrivano da Melbourne sono quantomeno confortanti per il nostro tennis e confermano una tendenza che lascia ben sperare per i prossimi anni. Lorenzo Musetti e Giulio Zeppieri sono divisi da soli tre mesi: marzo 2002 per il primo, dicembre 2001 per il secondo. I due si affronteranno in semifinale all’Australian Open junior (Eurosport2 dalle 5 del mattino), dopo che Musetti ha già fatto finale allo scorso US Open, con due anni di anticipo rispetto all’età massima.
Musetti è il favorito, la testa di serie numero uno, quello che esprime il tennis stilisticamente più bello; Zeppieri è quello che ha compiuto i maggiori progressi, che sta crescendo un po’ lontano dai riflettori, offuscato dall’amico che pare un predestinato. Già lo scorso settembre, diversi tecnici avevano sottolineato la crescita di Zeppieri, allenato a Latina dall’ottimo maestro Piero Melaranci. In particolare, sta sviluppando un servizio mancino che potrebbe diventare la base del suo gioco, ora che si sta costruendo anche nel fisico.
Musetti, più brillante, con un rovescio a una mano che fa godere, un timing sulla palla non proprio comune e una certa propensione alo spettacolo, ha aggiunto chiletto di muscoli ad un fisico ancora troppo asciutto. Sta vivendo un percorso importante, farcito di esperienze che già servono a fargli respirare l’aria rarefatta del tennis che conta, come gli allenamenti con Fabio Fognini. Chiaro che Musetti è più appariscente, ma entrambi sono prospetti che fra due, tre anni, potranno aggiungersi a quelli che stanno già scalando il ranking ATP, Matteo Berrettini in primis.
Domani giocheranno contro, dopo aver diviso il campo nel doppio: speriamo sia l’inizio di una rivalità che li stimoli a crescere sempre di più e che sapranno trascinarsi appresso fino al circuito ATP.
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