Grigor Dimitrov torna in semifinale in un torneo del Grande Slam: un Goffin non pervenuto gli rende la vita facilissima, non riuscendo mai a entrare in partita. Il bulgaro controlla senza strafare e ottiene la decima vittoria da inizio anno. “Il segreto? Ho ritrovato la tranquillità”.
Ciò che conta è la sostanza. Anche giocando male: “l'importante è vincere anche quando si soffre”. Come Grigor Dimirov ha detto più volte durante il suo Australian Open, e anche oggi al termine del quarto di finale vinto contro David Goffin, che gli ha regalato la sua seconda semifinale Slam in carriera. Dopo quella del 2015 a Wimbledon. A differenza del match contro Istomin, oggi il bulgaro non ha avuto nemmeno bisogno di dover rimediare al quinto set, vista la quantità di regali offertagli dal suo avversario. Che hanno reso il match davvero opaco, sicuramente un tantino deludente per gli spettatori della Lod Laver Arena, che da un quarto Slam si aspettavano bel altra qualità. David Goffin, pur al suo secondo quarto di finale Slam in carriera e oramai ad un passo dall'essere top ten, scende in campo e gioca come un parvenu. Atteggiamento remissivo, latitante nei colpi, davvero troppo compassato per poter rappresentare un serio ostacolo. Il bulgaro vince 6-3 6-2 6-4, in poco più di due ore giocando senza emozionare, ma quando l’avversario offre palle break in dieci turni di battuta su dodici, e colleziona 46 gratuiti in 27 game, bisogna compiere un'impresa per non uscirne vincitori. Incontro praticamente mai in discussione anche quando il punteggio, vedasi primo set, sembra palesare il contrario.IL SEGRETO? LA TRANQUILLITÀ
La sensazione sin da subito è che il bulgaro possa controllare il gioco da fondo contro un Goffin costretto alla difensiva, difensiva senza alcun costrutto. Dopo aver strappato il primo set, condito di break e controbreak più per suoi demeriti che per quelli di Goffin, Dimitrov conduce senza problemi fino al termine. Non bastano a Goffin i piccoli passaggi a vuoto del bulgaro. Come il contro-break a inizio secondo set e le palle break passategli inosservate davanti agli occhi sul 2-3 e sul 2-5. Non bastano ad un giocatore totalmente assente che ha poi finito, nel terzo set, con l'aspettare solo che il rivale venisse a stringergli la mano. Decima vittoria consecutiva di Dimitrov in questo 2017. Il segreto? L’ha raccontato a Jim Courier: la ritrovata tranquillità, grazie a coach Dani Vallverdu. “Sono orgoglioso di essere arrivato in semifinale. Ho semplificato molte cose, ci siamo seduti e abbiamo parlato, stabilito degli obiettivi e ci siamo trovati d'accordo. Ho avuto alti e bassi notevoli, adesso mi conosco meglio, cerco di essere più consapevole e apprezzare le cose, come quella di aver giocato questo quarto, vincendolo” . Tranquillità e persino saggezza. Per un giocatore la cui carriera è stata spesso ostacolata da comportamenti al limite dell'autolesionismo. Giocatore che ora, in un circuito dove anche gli dei sembrano essere mortali, può dire la sua. E sogna la prima finale Slam.
AUSTRALIAN OPEN 2017 – Quarti di finale uomini
Grigor Dimitrov (BUL) b. David Goffin (BEL) 6-3 6-2 6-4
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