Troppo forte il Tomas Berdych di questo Australian Open per Fabio Fognini: l'azzurro parte male poi se la gioca per due set, ma nelle fasi calde emerge la superiorità del ceco, finalmente ritrovato a buoni livelli. Ai quarti contro Federer ci va lui, tuttavia l'azzurro è comunque soddisfatto: "mi sento bene, ho lavorato bene d'inverno e sono felice. Ma non mi accontento".È andata come doveva andare. L’entusiasmo per i due italiani agli ottavi dello stesso torneo del Grande dopo 42 anni aveva acceso qualche speranza in più, ma quello che potevano fare Andreas Seppi e Fabio Fognini l’avevano già fatto. Per il resto servivano due mezzi miracoli, che non sono arrivati. Per il duello Fognini-Berdych qualcuno aveva chiesto addirittura un parere a Rafael Nadal: “sarà un match aperto e Fabio può battere chiunque, ma Berdych sta giocando bene e vedo favorito lui”, il pronostico del numero uno del mondo. E se si è sbilanciato pure mister “nonmisbilanciomai” vuol dire che aveva le idee piuttosto chiare. Non ha sbagliato: il ceco, che già aveva mostrato un gran tennis contro Juan Martin Del Potro, si è confermato sugli stessi standard e non ha dato grosse chance a Fognini, spuntandola per 6-1 6-4 6-4. Non si può nemmeno dire che l’azzurro abbia giocato male, ma vale lo stesso discorso fatto per Seppi: l’avversario ne aveva di più, di tennis, di servizio e di tenuta fisica. Se contro Edmund si poteva sperare nell’effetto tensione, per Berdych gli Slam sono il pane quotidiano: ha giocato una finale, sei semifinali e nove quarti di finale, che diventeranno dieci mercoledì, quando dall’altra parte della rete troverà Roger Federer, passato per 6-4 7-6 6-2 sull’ungherese Marton Fucsovics. Fognini gli ha dato una mano partendo ad handicap con un brutto primo set e non riuscendo praticamente mai a mettere il naso avanti, lui ha potuto giocare senza pressione e quando tutto va bene, si sa, è facile farlo andare ancora meglio. Fognini ha raccolto poco con la prima di servizio (dal rendimento inferiore al 50%), e quando nel secondo e nel terzo set ha recuperato il break di svantaggio, ha ceduto di nuovo la battuta poco dopo. Un vizio che contro uno come Berdych può essere fatale. È quello l’unico rimpianto che l’azzurro si è portato in doccia.
TOP-20 E DAVIS: PREMESSE INTERESSANTI
Detto del match di Fognini, che nel corso del match si è fatto medicare più volte la caviglia (“ma non è nulla di grave, basterà un po’ di riposo”), c’è anche da sottolineare il livello tenuto sulla Margaret Court Arena da un Berdych che sembra ritrovato, dopo essere scivolato al numero 20 della classifica mondiale. Contro Federer non potrà permettersi di servire meno di una prima palla su due come avvenuto oggi, ma per il resto il suo tennis si è fatto di nuovo interessante. “La differenza? Invece di avere solo due settimane per la preparazione, stavolta ho avuto due mesi”, ha sintetizzato il ceco, passato in due ore e spiccioli. “Berdych è in fiducia – ha detto invece Fognini – ma io penso di aver giocato un buon match. Peccato per il primo set: mi è sfuggito in un attimo e contro un avversario così, sul cemento, una partenza simile tutto ancora più complicato. Però nel secondo e nel terzo set ho tenuto bene il campo, ma Berdych nei momenti che contano ha giocato meglio. C’è poco da dire”. Sconfitta a parte, l’Australian Open di Fognini resta più che positivo: ha trovato già a inizio stagione il feeling giusto, ha raggiunto per la seconda volta la seconda settimana (e non ce l’ha mai fatta nemmeno al suo tanto caro Roland Garros), e vede di nuovo i primi 20 del mondo a portata di mano, precisamente a soli 111 punti. Piaccia o no, è lì che uno col suo tennis merita di stare, ed è lì che deve provare a tornare. “È uno dei miei obiettivi stagionali, ma non mi accontento. Sto giocando bene e atleticamente sono a posto. Ho svolto un’ottima preparazione e i risultati si vedono: se il fisico è nelle condizioni giuste, la testa lo segue e i risultati vengono di conseguenza”. Chiuso l’Australian Open, per il tennis azzurro al maschile è tempo di pensare alla Coppa Davis, da venerdì 2 a domenica 4 febbraio sul cemento indoor di Morioka, Giappone. Al momento del sorteggio pareva andata male, ma senza Nishikori, e con gli azzurri in queste condizioni, l’Italia parte addirittura favorita.
AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Ottavi di finale
Tomas Berdych (CZE) b. Fabio Fognini (ITA) 6-1 6-4 6-4
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