A livello tecnico, il match più accattivante è però quello tra Kyle Edmund Tomas Berdych (match che precede quello di Murray). Il ceco, rimasto lontano dai campi per infortunio per circa sei mesi lo scorso anno, è rientrato col botto: a Doha ha raggiunto la finale, battendo anche il nostro Marco Cecchinato. L’inglese invece, si è cancellato dal torneo di Sydney per infortunio: ha sempre molta pressione sulle spalle, ancor di più adesso che Murray ha annunciato il ritiro. La Gran Bretagna si aspetta tanto da lui, ma difficilmente potrà anche solo avvicinare i risultati di Sir Andy. Match lottato ma con Berdych favorito.

Capitolo Italia. Il match più atteso è quello tra Matteo Berrettini e Stefanos Tsitsipas (ore 3 circa). Un primo turno molto complicato, quanto affascinante. Berrettini non ha chiuso benissimo la scorsa stagione e ha faticato un po’ anche in questo inizio di 2019. Però è in fase di crescita, di maturazione, con al fianco un coach intelligente come Vincenzo Santopadre e la consulenza di Umberto Rianna, altro allenatore di primissimo livello. Sul cemento, servizio e dritto possono fare molto male; dovrà fare attenzione a uscire presto dalla diagonale del rovescio, dove Tsitsipas è nettamente più forte ed essere pronto a prendere in mano lo scambio con i colpi di inizio gioco, perché sulla corsa non può vincere. Match difficile, dove il greco parte favorito ma che sarà anche il termometro del livello attuale di Matteo.
In campo anche Seppi, reduce dalla finale a Sydney: affronta Steve Johnson, che lo precede di poche posizioni in classifica ma che non sta attraversando un gran momento. Johnson è un giocatore particolare: serve bene, ha un gran dritto col quale cerca di coprire l’80% del campo, mentre col rovescio si rifugia quasi sempre nel back, pur senza essere dotato di grande sensibilità. Quando gioca bene fa male, quando gioca male, può battersi da solo. Conosce poco le vie di mezzo e il tennis percentuale: il Seppi di Sydney è favorito, ma ha perso i tre confronti diretti, anche se l’ultimo è datato 2016. Un po’ di stanchezza potrebbe farsi sentire ma conta di più la fiducia accumulata. E poi a Melbourne, Seppi ha spesso giocato piuttosto bene.
Stefano Travaglia è stato bravo a superare le qualificazioni: affronta l’argentino Giulio Andreozzi, che gioca bene anche sul cemento ed è in discrete condizioni: match aperto, da 1X2. Stesso discorso per Thomas Fabbiano contro l’australiano Jason Kubler, che è solo 131 ATP ed è in tabellone grazie a un invito degli organizzatori, ma che sa esprimere un gran tennis. Talentuoso, ha nelle mani tanti vincenti e non è esploso soprattutto a causa degli infortuni. Chiudere con tre vittorie sarebbe un gran risultato.