
Sonego aveva già mostrato nelle due apparizioni al Foro Italico la capacità di entrare in simbiosi col grande palcoscenico, e sfruttarlo a proprio vantaggioindipendentemente dall’avversario, dando del tu a tensione ed emozioni. Ma Roma è una cosa, Melbourne un’altra. Invece ci è riuscito comunque, con Tomic al turno finale delle qualificazioni e con Haase all’esordio nel main draw, con grande carattere e la capacità innata di non badare al punteggio e andare avanti. L’ha fatto nel primo set, cancellando due palle dell’1-4 e poi vincendo 5 game di fila, l’ha fatto nel secondo, annullando due palle-break sul 5-5 e poi cambiando marcia subito dopo, e l’ha fatto soprattutto nel quarto. Prima è ripartito come se nulla fosse anche se nel tie-break del terzo si era divorato cinque match-point di fila (da 6-1), salendo 4-1, poi di match-point ne ha falliti altri due e dal 5-3 si è lasciato riacciuffare sul 5-5. Ma nonostante qualche crampo non ha mollato di un centimetro. "Sapevo che se fossi andato al quinto avrei perso", ha detto più tardi. Così il quinto l'ha evitato, tentando (con successo) il tutto per tutto nel dodicesimo game. Quando l'ultimo passante di Haase è finito in rete ha urlato lui, in direzione di coach "Gipo" Arbino, e hanno urlato le circa cento persone raccolte al suo Green Park di Rivoli (Torino), tra staff, soci, compagni di allenamento e amici. Hanno atteso impazienti le 2.25 di notte per l’inizio dell’incontro, e poi hanno vegliato la tv lottando e soffrendo insieme a “Sonny”. E lui ha ricambiato con un successo che vale tantissimo, facendo esplodere tutti in piedi alle 5.30 del mattino. Una scena bellissima, genuina, da mondiali di calcio, che riassume un po’ la storia di un ragazzo che fino a qualche anno fa era uno dei tanti. Uno che il primo punto ATP l’ha preso nel 2014, a 19 anni compiuti, perché quando i coetanei lavoravano (e pensavano) già da professionisti lui giocava a pallone nelle giovanili del Torino, e ai campionati italiani under perdeva sempre nei primi turni. Nel giro di qualche stagione è passato dagli Open in provincia di Torino agli Open d’Australia, e la sua dimensione nel tennis la deve ancora trovare. Questo torneo dovrebbe bastare per farglielo capire, come l'appuntamento con Gasquet al 2° turno.
La meravigliosa vittoria di Sonego fa passare in secondo piano l’ottimo esordio di Fabio Fognini, reduce da una buona settimana a Sydney. Contro Horacio Zeballos il numero uno azzurro aveva vinto tutti i tre precedenti, e ha fatto poker imponendosi per 6-4 6-4 7-5, senza particolari problemi. È stato sempre avanti lui, giocando un tennis solido e mettendoci la giusta attenzione per evitare quelle inutili difficoltà che spesso gli è capitato di incontrare (più per distrazioni sue che per meriti altrui) nei primi turni dei Major. È stato bravo soprattutto nel terzo set, il più lungo e delicato. Ha smarrito per due volte un break di vantaggio, ma è rimasto concentrato e sul 5-5 ha allungato ancora, archiviando il match in due ore e spiccioli e doppiando l’argentino nel conto dei winners. Una prova positiva che fa ben sperare in vista della successiva, giovedì contro Evgeny Donskoy, a segno su Florian Mayer. Una bella opportunità: Fognini è più forte sotto tutti i punti di vista, e può puntare al terzo turno. Un risultato che negli Slam, partendo da testa di serie, per un giocatore come lui sarebbe il minimo sindacale, ma che a Melbourne ha raggiunto solo nel suo magico 2014. Fuori all’esordio, invece, gli altri due azzurri (uomini) in gara martedì, entrambi battuti in tre set. Thomas Fabbiano ha giocato un buonissimo match contro “Sascha” Zverev (di cui vi abbiamo già raccontato), mentre Matteo Berrettini – entrato in tabellone come lucky loser – non ha trovato l’impresa che molti sognavano. Adrian Mannarino ha fatto valere superiorità, esperienza e abitudine, portando sul Campo 19 una concretezza degna dell’ottimo giocatore che è diventato. Gli sono bastate quattro palle-break in tutto il match per strappare tre volte la battuta all’azzurro e chiudere 6-4 6-4 6-4, senza la minima sbavatura. A Berrettini è mancato un po’ di mordente, ma chiedergli di battere un top-30 in uno Slam è ancora troppo.
AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Primo turno
Lorenzo Sonego (ITA) b. Robin Haase (NED) 6-3 7-5 6-7 7-5
Fabio Fognini (ITA) b. Horacio Zeballos (ARG) 6-4 6-4 7-5
Adrian Mannarino (FRA) b. Matteo Berrettini (ITA) 6-4 6-4 6-4
