Le parole di Andrey Rublev dopo il successo agli ottavi di finale contro Holger Rune, arrivato dopo una partita combattuta e, a tratti, rocambolesca, che si è chiusa in 5 set con un match point baciato dalla buona sorte, che ha toccato il nastro prima di scendere in campo.

Sto sorridendo perché oggi ero fuori controllo, dal punto di vista mentale. – Così ha commentato a caldo il proprio match Andrey Rublev, vittorioso in cinque set su Holger Rune dopo un picaresco confronto che si è concluso 6-3 3-6 6-3 4-6 7(11)-6(9). – Ho sofferto molto. Sono stato fortunato. Non so se si sia trattato di un regalo. In qualche modo sono riuscito a riprenderla, anche se avevo iniziato a pensare che ormai fosse persa. Mi sono rimesso in corsa e ho iniziato a giocare con più concentrazione”. In effetti le possibilità che il russo vincesse sembravano più che compromesse durante l’ultimo set: “Alla fine è stato il momento di svolta. Ho pensato che sarei riuscito a portarla al tiebreak, poi durante il tiebreak ho pensato di aver perso ma mi sono detto di non fare come al Roland Garros, quando ho mollato del tutto. Volevo fare meglio”.

Quel ‘fare meglio’ è stato possibile grazie a un cambiamento nell’approccio che si è rivelato decisivo, e l’ultimo punto della partita ha avuto dell’incredibile, con il nastro che ha consegnato la vittoria a Rublev: “Dal 7-2 ho giocato degli ottimi scambi, rispondendo bene sul suo servizio, servendo bene a mia volta e facendo ace. L’ultimo punto? Non lo so, non mi era mai successo, è stato probabilmente il momento più fortunato. Non ci può essere un momento migliore per qualcosa del genere che un match point per andare ai quarti di finale, sul 10-9 nel tiebreak, prendendo il nastro. È il giorno più fortunato della mia vita. Se ora andassi al casinò vincerei sicuramente”. Certo la fortuna non è dalla sua se guardiamo al tabellone, perché il prossimo avversario sarà Novak Djokovic, apparso in forma smagliante contro Alex De Minaur: “So che Novak è un giocatore molto difficile da battere, soprattutto negli Slam. Ha più esperienza di tutti nel vincere questo tipo di partite. È uno dei migliori della storia. L’unica possibilità che ho è giocare il mio miglior tennis, lottare su ogni palla e nient’altro. Nel caso in cui dovesse superare lo scoglio Nole, per Rublev si tratterebbe della prima semifinale in carriera a livello Slam e, nella sua visione, se non era mai successo prima il motivo è presto detto: “All’inizio non ero pronto perché c’erano giocatori molto più forti di me, come Rafa. Ero un teenager, non pronto fisicamente, niente di tutto questo. Le altre volte in cui ho avuto l’occasione ho avuto dei problemi sotto l’aspetto mentale, non potevo farcela.