Il più grande rimpianto della carriera di Andreas Seppi è quello di non aver mai raggiunto i quarti di finale in uno Slam: il traguardo sembrava sfuggito per sempre, invece dista di nuovo un solo match. A Melbourne l'azzurro resiste ai 52 ace di Ivo Karlovic, la spunta 9-7 al quinto set e raggiunge per la quarta volta la seconda settimana. Adesso sfida Edmund.Hai fatto 20, fai anche 21. Mister quinto set è tornato, ha aggiornato a ventuno il numero di “five setter” vinti in carriera, e la gioia di coach Massimo Sartori dopo la risposta che ha infilzato Ivo Karlovic al termine delle quattro ore dell’Hisense Arena dice tutto del valore dell’ennesima gioia che gli ha regalato il suo figlioccio. Da vent’anni girano il mondo fianco a fianco con lo stesso obiettivo, sono diventati uomini insieme, e la loro favola proprio non ne vuole sapere di finire. Per fortuna. L’ottavo di finale a Melbourne di dodici mesi fa, seguito da una stagione molto deludente, sembrava il traguardo, il punto d’arrivo. Invece Andreas Seppi ha deciso che ce n’è ancora, di voglia, di tempo, di motivazioni e anche di fisico e tennis, con buona pace di un’anca che non gli permette più di allenarsi come un tempo. Chi aveva ancora dei dubbi li ha dimenticati dopo il 6-3 7-6 6-7 6-7 9-7 con cui ha negato a Ivo Karlovic il record di più anziano agli ottavi di un Major dal lontano 1991, e si è preso per la quarta volta la seconda settimana dell’Australian Open, il suo Australian Open. Nelle precedenti aveva dovuto battere almeno un big, mentre stavolta ha superato tre avversari che gli stanno dietro in classifica, ma il tennis è anche saper approfittare delle occasioni e lui l’ha fatto benissimo, vincendo una battaglia per nulla banale, contro uno di quei giocatori che nessuno si augura di incontrare. Sul veloce ci aveva perso due volte su due, ma questo Karlovic non è più quello dei tempi migliori, e anche se negli anni è cresciuto nei fondamentali il prodotto finale risulta comunque di livello inferiore. E infatti quello che il servizio non l’ha mai perso è stato Andreas, che in tutto il match ha concesso solo un paio di palle-break, salvate in avvio di secondo set. Poi lui è stato davvero perfetto: le statistiche dicono 82 colpi vincenti e appena 24 errori gratuiti, che significa una manciata a set. È vero che si è scambiato poco, ma vuol dire che lui non ha sbagliato quasi mai, situazione tutt’altro che banale quando i punti da giocare sono pochissimi, e vanno per forza giocati bene. SEPPI RESISTE A 52 ACE
Le premesse erano a favore del quasi 34enne altoatesino: Karlovic era stato in campo quattro ore e mezza mercoledì, gli organizzatori hanno programmato il loro match sull’Hisense Arena, valutata come il campo più lento dei cinque principali (con un rating di 35.9, contro il 41.3 della Rod Laver Arena), e pure nel pomeriggio, con una temperatura leggermente più sopportabile. Ma Karlovic ha trovato comunque il modo per bombardarlo con 52 ace in cinque set, e l’ha partita se l’è dovuta vincere lui, giocando il tennis che non gli piace. Andreas ama scambiare, ne ha bisogno per prendere confidenza con la palla. Invece la situazione l’ha obbligato a uscire dalla sua confort zone e cercare il winner alla prima occasione utile, ma l’ha fatto alla grande. Magari in qualche occasione avrebbe potuto mordere di più con la risposta, ma quando dall’altra parte della rete c’è uno che ti fa toccare una palla su tre, può essere una colpa? Si è giocato pochissimo, con punti rapidi e game ancora più corti, tanto che dei 63 giochi dell’incontro (tie-break esclusi) solo cinque sono terminati ai vantaggi. Ad Andreas ne è bastato uno per vincere il primo set, nel secondo ha dominato il tie-break e nel terzo ha annusato il successo sul 4-4, con due palle-break per andare a servire per il match. Invece la battaglia era sì e no a metà, e gli è bastato un errore per tie-break (prima un doppio fallo, poi uno slice in rete) per ritrovarsi al quinto set. Contro Karlovic&co va così, e dev’essere parecchio frustrante. Ma Seppi ha le spalle larghe e non ne ha fatto un dramma, continuando con l’atteggiamento giusto. È rimasto lì, tenendo con agio i suoi turni di servizio e cercando di farsi trovare pronto qualora fosse arrivata un'opportunità. Se l’è costruita sul 5-4, prendendosi un primo match-point, ma lui si è buttato a sinistra e Karlovic ha servito al centro: ace a 212, tutto da rifare e benvenuta oltranza, una delle specialità del 38enne di Zagabria. Gli era capitato già cinque volte negli ultimi 11 Slam, e aveva vinto in quattro occasioni. In cuor suo sognava di farcela di nuovo, ma stavolta il successo lo meritava Seppi (a fine match ha vinto ben 13 punti in più) e a Seppi è andato.
I QUARTI COME PREMIO ALLA CARRIERA
Andreas ha risolto la partita in uno splendido sedicesimo game: ha trovato continuità in risposta, ha obbligato Karlovic a fare qualcosina in più e tanto è bastato per consegnargli altri due match-point. Il secondo è stato quello buono: Karlovic ha trovato la prima, ma lui ha battezzato l’angolo giusto, ha risposto d’istinto, di diritto, e ha messo la palla troppo lontano per permettere a Karlovic di giocare la volèe, lasciandosi andare a un urlo di gioia addirittura non da lui. “Quando gioco su questo campo – ha scherzato Andreas a fine match – finisco sempre al quinto set. Ho provato a rimanere attaccato al mio avversario fino alla fine, e nel finale sono stato anche fortunato. Le condizioni mi hanno aiutato: si è giocato poco e non faceva troppo caldo, sarei riuscito a resistere altri 3-4 set. Sarà la mia quarta volta al quarto turno, spero di riuscire finalmente ad andare oltre”. Ce l’aveva quasi fatta nel 2015, prima che Nick Kyrgios gli cancellasse un match-point e lo superasse in cinque set, e se lo meriterebbe come premio alla carriera. Ha confessato di non averci dormito per qualche notte, ma tre anni più tardi ecco una nuova chance, per conquistare un traguardo raggiunto da numerosi giocatori meno forti di lui, e soprattutto meno continui. Seppi invece è fra i primi 100 da una vita, ha raggiunto la top-20 e questo Australian Open è il suo 51esimo Slam consecutivo. Giocherà nella seconda settimana per la sesta volta, e a contendergli un posto ai quarti di finale troverà il 23enne britannico Kyle Edmund, passato in 5 set su Nikoloz Basilashvili e secondo molti ancora lontano dall’esprimere tutto il suo potenziale. Seppi non sarà comunque favorito, ma poteva sicuramente andargli peggio. E quando in ballo ci sono certi traguardi i pronostici contano davvero poco.

AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Terzo turno
Andreas Seppi (ITA) b. Ivo Karlovic (CRO) 6-3 7-6 6-7 6-7 9-7