Un’altra bella vittoria spalanca a Seppi le porte della seconda settimana dell’Australian Open, regalandogli un ottavo Slam per la quinta volta in carriera. Contro il belga Darcis, soprannominato Shark (squalo), fa il suo dovere: va sotto di un set ma poi mette le cose a posto con grande attenzione. Fra lui e il sogno quarti c’è Wawrinka. Durissima, anche se…Un 2016 difficile l’aveva messo all’angolo, con ripetuti schiaffi e nessuna carezza, facendo iniziare a suonare i primi campanelli d’allarme sul futuro di Andreas Seppi. Nulla di più sbagliato: ad alti livelli il 32enne altoatesino ci torna eccome, di prepotenza, al primo torneo della nuova stagione, strapazzando anche Steve Darcis in quattro set e centrando per la quinta volta in carriera gli ottavi in un torneo del Grande Slam. È la terza volta a Melbourne, su quel Plexhicushion azzurro che nel 2013 gli è diventato amico, e da allora proprio non vuole smettere di regalargli soddisfazioni. Contro lo squalo di Liegi il più feroce è stato Andy: doveva vincere e ha vinto, per 4-6 6-4 7-6 7-6, domando il rivale ma anche il vento. Prima è servito a spazzar via con largo anticipo le nuvole e una pioggia attesa fino alle 13, ma poi ha deciso di giocare insieme a loro sullo Show Court 3 per buona parte delle 3 ore e 7 minuti, alzando il coefficiente di difficoltà del tuffo dell’altoatesino verso gli ottavi. L’ha messo in difficoltà, gli ha strappato una sessantina di errori gratuiti (ben più dei 38 vincenti), ma è riuscito a rovinargli la festa solamente per un set. Negli altri tre l’azzurro ci ha messo quel pizzico di attenzione in più che è bastata a fare la differenza, contro un avversario inferiore ma comunque pericoloso grazie al suo tennis facile, scorrevole, divertente. Fino a qualche mese fa sarebbe stato abbastanza per mandare in tilt gli schemi studiati a tavolino di Andy, ma il Seppi 2.0.17 è già un altro giocatore. Di sicuro migliore. Evidentemente, dopo 10 anni e passa a far valigie su valigie, l’altoatesino aveva bisogno di ricaricare le batterie. Fra novembre e dicembre si è fatto un mese di viaggio di nozze con la moglie Michela, fra Nuova Zelanda e Isole Fiji, e le racchette le ha lasciate nella nuova casa di Bolzano, quasi a voler dimenticare per un po’ il tennis e godersi a pieno una vita vissuta sempre a pezzi, fra un torneo e l’altro. È servito. A volte la cura migliore è semplicemente quella di staccare la spina per un po’. C’È WAWRINKA, E IL RICORDO DI ROMA
Lo scorso anno tre match nello stesso torneo Andreas li aveva vinti una volta sola, sull’erba di Nottingham, alla vigilia di Wimbledon. Stavolta, invece, ci è riuscito al primo colpo: via Paul-Henri Mathieu, via Nick Kyrgios, e via Steve Darcis, curiosamente sponsorizzato da Artengo, la linea-tennis lanciata già da anni dal colosso multi sportivo Decathlon, ma che ad alti livelli non è mai arrivata. Il 32enne belga l’ha portata al terzo turno di uno Slam, ma il suo progetto di ottavi è stato bocciato quando Andreas è salito di livello nel secondo set, mollando al 4-6 sia le difficoltà sia delle gambe un po’ troppo macchinose. Si è sciolto, ha iniziato a servire bene, a colpire meglio la palla e ha pareggiato i conti, prima di volare 2-0 al terzo. Lì ha scollinato, ha capito che avrebbe vinto lui, e ha finito per rilassarsi troppo presto, accusando un piccolo calo fisico. Gli è costato quattro game di fila e si è trovato a dover rincorrere di nuovo, 2-4 e 0-30 al servizio nel settimo game. E poi 5-4 e servizio Belgio. Ma ha saputo stringere i denti, ha recuperato ("quella è stata la svolta") e con un tie-break magistrale ha fatto 7-1 e due set a uno. E soprattutto ha impedito a Darcis si fare lo stesso: nel quarto set è stato Seppi a farsi recuperare da 4-2, ma il tie-break l’ha vinto di nuovo lui, ancora facilmente, scaricando in campo tutta la sua voglia di rivalsa. Una sconfitta contro Kyrgios l’avrebbe buttato fiori dai top-100, ma sarebbe stato un risultato figlio del 2016, quasi ingiusto. Questo Seppi è diverso: i 180 punti lo riportano al numero 68, e fino agli Internazionali d’Italia ne difenderà giusto un centinaio. Ergo, può salire parecchio. E chissà che non riesca a infilare il primo quarto Slam quando meno se lo aspetta. Nel 2013 perse da Chatdy, due anni dopo da Kyrgios. Stavolta c’è Wawrinka, il più forte dei tre, ex vincitore a Melbourne, campione dell’ultimo Us Open. Ha vinto 10 precedenti su 15, gli ultimi due senza troppi complimenti. Ma le statue del Pietrangeli hanno ancora la bocca aperta per il 6-7 7-6 7-6 Seppi del 2012, con sei match-point cancellati. Quel giocatore può puntare all’impresa, e questo gli somiglia più del solito.

AUSTRALIAN OPEN 2017 – Terzo turno
Andreas Seppi (ITA) b. Steve Darcis (BEL) 4-6 6-4 7-6 7-6