Quattro fra i possibili protagonisti della seconda settimana rischiano di saltare il torneo per problemi fisici. Quelli messi peggio sono Monaco e Isner, ma anche Simon e Nishikori non se la passano meglio… di MARCO CALDARA

di Marco Caldarafoto Getty Images

Gli Australian Open scatteranno senza un grande protagonista come Rafael Nadal, ma nelle prossime ore potrebbero perdere, ancor prima di iniziare, altri possibili protagonisti. Quello più a rischio è lo statunitense John Isner, battuto oggi a Sidney dal connazionale Ryan Harrison, ma soprattutto da un problema al ginocchio destro tutt’altro che da sottovalutare. I medici mi hanno consigliato il riposo, perché giocando la situazione del ginocchio potrebbe peggiorare”, ha spiegato ‘Long John’ ai giornalisti. “Non è una scelta facile, ma la devo prendere il più presto possibile. In queste condizioni potrei comunque vincere qualche partita a Melbourne, ma non credo di essere molto competitivo, non abbastanza per arrivare alla seconda settimana”.

Non se la passa meglio Juan Monaco, bloccato da un problema al polso, che potrebbe comprometterne non solo la partecipazione agli Australian Open, ma anche quella al primo turno di Coppa Davis contro la Germania. L’assenza di Del Potro, unita ai dubbi sulle condizioni di Leonardo Mayer (che si è provocato una brutta ustione a una mano con i botti di capodanno), spingono ‘Pico’ ad andarci cauto, anche se il desiderio di scendere in campo a Melbourne ancora non è stato accantonato. “Sono stato costretto a saltare l’esibizione di Kooyong – ha scritto il tandilense tramite il proprio profilo Facebook – ma agli Australian Open vorrei esserci. I medici mi hanno consigliato di fare le cose con calma e allenarmi gradualmente, per capire senza fretta se potrò competere a Melbourne”.

Ha dato forfait al Kooyong Classic anche Kei Nishikori, che già si era ritirato nella semifinale del ‘250’ di Brisbane contro Andy Murray a causa di un problema al ginocchio sinistro. Il giapponese si è allenato un paio di giorni sui campi di Melbourne Park, ma le sensazioni non sono state delle migliori, e un consiglio medico l’ha spinto a rinunciare al torneo di esibizione per non rischiare di peggiorare la situazione. “Comunque sto bene – ha spiegato il numero 18 del mondo – e non mi resta che incrociare le dita in vista del torneo, sperando vada tutto per il meglio”. A Melbourne difenderà i quarti di finale del 2012, che gli permisero di eguagliare il traguardo in uno Slam raggiunto a Wimbledon 1995 dal suo connazionale Shuzo Matsuoka, e diventare a tutti gli effetti il miglior tennista che lo stato del Sol Levante abbia mai prodotto.

Problemi fisici, infine, anche per il francese Gilles Simon, che questa mattina non è sceso in campo a Sidney, lasciando spazio al lucky loser slovacco Ivo Klec. Il transalpino, che già saltò il torneo due anni fa (per un infortunio al ginocchio) soffre di un problema cervicale, che gli arreca fastidio sia al collo che alla schiena. Alla fine sarà molto probabilmente al via, ma si è dichiarato piuttosto scettico sulle proprie condizioni, e non sarà sicuramente in grado di eguagliare il gran risultato del 2009, quando si spinse sino ai quarti di finale, cedendo solo al futuro campione Rafael Nadal. E i quaranta gradi previsti a Melbourne, accompagnati da un tasso di umidità superiore all’80 per cento, non gli saranno certamente d’aiuto.