A un certo punto, Lleyton Hewitt e Sam Groth si sono scambiati addirittura un chest bump. In quel gesto c'è tutta la passione di Lleyton, un giocatore degli anni 60-70 trasportato nel 21esimo secolo. Non certo sul piano tecnico, visto che quando era numero 1 ATP piovevano le critiche. Secondo molti, la sua leadership era il simbolo della decadenza. Ma questa è un'altra storia. Hewitt ha ancora lo spirito di 40-50 anni fa, quando la Davis era sopra tutto e sopra tutti. I grandi australiani hanno recepito i dettami di Harry Hopman e li hanno tramandati alla generazioni successive. Hewitt ha raccolto il testimone da Tony Roche e John Newcombe. Dall'anno prossimo, proverà a trasmettere certi valori ai ragazzi di oggi. Ma c'è l'immediato da affrontare. Nel venerdì nero del tennis australiano, gli Special K hanno raccolto due sonore batoste contro Kukushkin e Nedovyesov, portando il Kazakhstan a un passo dall'impresa. Kyrgios, soprattutto, aveva lo spirito sbagliato. “Non voglio essere qui” ha esalato a un cambio di campo davanti all'incredulo Wally Masur, capitano ad interim. Chissà quanto avrà sofferto Hewitt, lì dietro, nell'ascoltare questa frase. Ha troppa esperienza, dunque l'ha incanalata nel modo positivo, scaricando un'ottima prestazione nel doppio contro Nedovyesov-Golubev. Si sa che il doppio è il punto debole dei kazaki (anzi, vien da domandarsi come mai non abbiano acquistato uno specialista…), ma per Lleyton era un match complicato. Poteva essere il suo ultimo in Coppa Davis. Potrebbe esserlo ancora, ma almeno l'ha vinto. Era il suo 76simo match in Coppa, quella di Darwin è la sua 40esima serie. “Nonostante l'esperienza non avevo giocato molti doppi da 0-2, quindi c'era una grande pressione. E poi Sam non aveva mai vinto un match a risultato non acquisito”.
HEWITT: "IO SONO PRONTO"
I due hanno mostrato uno spirito garibaldino, guerriero. E così, l'opinione pubblica australiana si domanda cosa sia meglio. Confermare Kyrgios e Kokkinakis, oppure optare per un cambio? Kyrgios è in condizioni pietose. Rispetta Hewitt, ma è troppo giovane per rendersi conto del significato di questo match. Masur avrà tempo fino a un'ora prima del match per decidere chi schierare. “Forma e fiducia sono importanti – ha detto Masur – sono rimasto davvero colpito da Groth e Hewitt. Hanno fatto quello che dovevano, pur avendo le spalle al muro”. Hewitt scalpita. Non ha paura, e nonostante i cattivi risultati del 2015 è pronto a buttarsi nella mischia, non importa contro chi. Non è da escludere che possa esserci un cambio totale, con in campo anche Groth, il cui servizio devastante gli consente di fare match pari contro tutti. Una sconfitta sarebbe un dramma: Lleyton non l'aveva immaginato così, il suo addio all'Insalatiera. Certo, l'Australia ha vissuto periodi peggiori, ma l'appetito vien mangiando. E chiudere con un trionfo, o almeno con un match di prestigio, sarebbe il coronamento di una carriera fondata sulla fede incrollabile. Ma prima di fantasticare bisogna battere i kazaki, ancora in vantaggio e ben decisi a centrare un risultato storico. L'impressione è che il primo singolare sarà decisivo: Kukushkin fa paura ed è fresco, visto che è stato preservato dal doppio. Dovessero spuntarla, sul 2-2 potrebbe succedere di tutto. Anzi, l'Australia sarebbe favorita. Masur ha fatto sapere che parlerà con Joshua Eagle e Tony Roche prima di decidere, ma l'impressione è che sarà Hewitt a scegliere. Darà fiducia a due giovani (per ora) deludenti o correrà dietro ai suoi sogni? Tra poche ore lo scopriremo. E Rusty godrà come un pazzo oppure si dispererà.
COPPA DAVIS 2015 – QUARTI DI FINALE
Australia – Kazakhstan 0-2
Mikhail Kukushkin (KAZ) b. Thanasi Kokkinakis (AUS) 6-4 6-3 6-4
Aleksandr Nedovyesov (KAZ) b. Nick Kyrgios (AUS) 7-6 6-7 7-6 6-4
Hewitt/Groth (AUS) b. Nedovyesov/Golubev (KAZ) 6-4 7-6 6-3