di Fabio Colangelo – foto getty Images
Con ben 10 giocatori ai nastri di partenza, l'Italia era tra le nazioni meglio rappresentate nelle qualificazioni del primo slam stagionale. L'urna di Melbourne però non è stata magnanima nei confronti dei nostri, riservando match molto impegnativi anche a chi sulla carta avrebbe potuto sperare in qualcosa di meglio.
È il caso di Luca Vanni, che accreditato della prima testa di serie si è dovuto arrendere all'incostante ma talentuoso inglese Daniel Evans (185 Atp). Un match che ha visto il toscano sprecare tantissime chances in entrambi i parziali, prima di cedere col punteggio di 7-6 6-4.
L'altro azzurro presente nel seeding era il pugliese Thomas Fabbiano, fresco di best ranking ottenuto grazie ai quarti di finale conquistati a Chennai. Dopo un inizio leggermente stentato contro l'ex numero 1 junior Uladzimir Ignatik, il pugliese ha preso il controllo delle operazioni vincendo per 5-7 6-3 6-2. Ora un altro match da favorito contro il cinese Di Wu.
Grandi aspettative erano riposte anche in Matteo Donati. Alcuni problemi fisici ne avevano rallentato la crescita dopo una splendida prima parte di 2015, e questo rappresentava il primo vero test della stagione. Dopo un primo set ceduto in maniera netta allo sloveno Rola (27esima testa di serie e numero 78 del ranking non più tardi di 12 mesi fa) il piemontese è riuscito a girare l'inerzia dell'incontro portandolo a casa per 2-6 6-1 6-4, facendo segnare un ottimo 71% con la prima di servizio condito da 11 aces e nessun doppio fallo. In un match sulla carta più agevole, se la vedrà al secondo turno con lo slovacco Kovalik.
La sorpresa azzurra di giornata l'ha realizzata però Lorenzo Giustino. Tra gli ultimi ad essere ammessi nelle qualificazioni, ha sconfitto per 6-4 7-6 l'ex top 50 e sesta testa di serie Lukas Lacko. Una vittoria molto importante, ottenuta contro un avversario di indubbio valore e che lo proietta ad un match ostico ma decisamente più abbordabile contro l'indiano Myneni.
Delude Federico Gaio che cede 6-3 6-4 al bosniaco Setkic, col quale si trovava in vantaggio negli scontri diretti in un match ampiamente alla portata del classe 1992.
Sconfitte più che onorevoli per cinque degli altri sei azzurri in gara, con il solo Arnaboldi che non entra mai in partita e cede 6-2 6-2 a Micha Zverev. Giocatore che se in giornata ha già dimostrato di valere molto di più di quanto non dica il suo ranking. Cede di misura dopo un buon match Roberto Marcora. Opposto alla 23esima testa di serie, l'ungherese Gombos, il lombardo conquista la prima frazione al tie break per poi venire sconfitto 7-5 6-4.
Gli oltre 40 gradi fatti registrare oggi, e che hanno portato successivamente gli organizzatori a sospendere i match per tre ore per rispetto delle "heat policy", hanno portato l'azzurro a concludere il match in preda ai crampi. Opposti ad avversari più quotati e più adatti al cemento australiano hanno dovuto abdicare dopo match piuttosto lottati Gianluca Naso, Alessandro Giannessi e Salvatore Caruso. Quest'ultimo, all'esordio in uno slam, costringe al tie break del secondo set l'ex promessa americana Ryan Harrison, giocatore comunque nato su questi campi e capace di raggiungere il numero 43 del ranking a soli 20 anni. 6-3 7-6 il punteggio finale. Tie break fatale anche per il neo papà Naso e Giannessi che costringono rispettivamente i bombardieri Copil (strepitoso oggi al servizio) e Kudryavtsev agli straordinari nella prima frazione prima di cedere più nettamente nel secondo parziale. 7-6 6-4 e 7-6 6-2 i parziali.