Figlio e fratello di supersportivi, Sebastian Korda, a soli 23 anni è n.27 Atp e punta a superare i successi di papà Petr, vincendo almeno due Slam
Sebastian Korda, l’avversario di oggi di Jannik Sinner nel Masters 1000 di Monte Carlo (secondo match dalle 11, tv su Sky Sport), potrebbe rivelarsi più pericoloso di quanto la classifica non lasci intendere.
Si sa che Korda è un giocatore che si esprime al meglio sui campi veloci, ma il suo unico torneo Atp al momento lo ha vinto a Parma, su terra battuta: nel 2021, battendo in finale un esperto del rosso come Marco Cecchinato e senza perdere un set in tutta la settimana.
I precedenti, fra l’altro, sono in parità, uno a testa, ma l’americano, oggi numero 27 Atp con un best ranking di numero 23, ha vinto il più recente: nel 2023 ad Adelaide, mentre nel 2021 Jannik l’aveva spuntata a Washington, sempre sul cemento.
‘Sebi’, come lo chiamano in famiglia, è doppiamente figlio d’arte: suo padre, Petr Korda, è stato numero 2 del mondo e ha vinto l’Australian Open nel 1998, in finale su Marcelo Rios, mamma Regina Rajchrtova è arrivata numero 26 Wta nel 1991. Ma tutti i ‘Kordaschan’, come qualcuno li chiama negli States, sono supersportivi e hanno un legame particolare con l’Australian Open. Le sue due sorelle, Nelly e Jessica, lo hanno vinto entrambe nel golf: «Jess» nel 2019, Nelly – che è stata anche numero 1 del mondo e ha vinto l’oro olimpico per gli States a Tokyo – nel 2019. Di papà Petr si è detto, mentre Sebastian a Melbourne ha trionfato da under 18 nel 2018, esattamente venti anni dopo il successo di suo padre fra i grandi, e l’anno scorso in Australia è riuscito a eliminare anche Daniil Medvedev.
Sia Petr, l’indimenticabile «Woodstock» del circuito anni ’90 – capelli biondi e sparati come il personaggio di Shultz, grandissimo rovescio a una mano -, sia Regina sono nati in quella che ai tempi si chiamava ancora Cecoslovacchia. I loro tre figli sono invece tutti e tre born in the Usa, per la precisione a Bradenton, la città della Florida che ospitava la famosa academy di Nick Bollettieri. I Kordas sono molto uniti, molto simpatici e per nulla egocentrici. «Il vantaggio di essere tutti sportivi è che capiamo benissimo l’uno i problemi degli altri», ha spiegato Jessica. «Quello negativo è che spesso siamo impegnati contemporaneamente e non possiamo essere sul campo a tifare le une per l’altro e viceversa».
Sebi, che è fidanzato con Ivana Nedved la figlia dell’ex calciatore di Lazio e Juventus, è un grande tifoso di Nadal, a cui ha chiesto di firmargli una maglietta dopo averci perso nel 2020 a Parigi. Una ammirazione testimoniata anche dal nome del suo gatto: Rafa. Da piccolo però preferiva l’hockey, da fan dei Boston Bruins, ed è stata mamma Regina a portarlo sul campo da tennis.
«Mio padre mi ha sempre sostenuto molto – spiega – ma mia madre ha speso più tempo con me e ha influenzato anche il mio modo di giocare». L’illuminazione che gli ha fatto mollare il bastone per scegliere definitivamente la racchetta è arrivata quando aveva 9 anni, agli Us Open, dove accompagnava papà Petr e Radek Stepanek che oggi, dopo un periodo passato con Dan Goldfine, è il suo coach. Stepanek del resto per tredici anni è stato allenato proprio da Korda senior. Sebi ha confessato un sogno fondamentale della sua carriera: «vincere almeno due tornei del grande Slam». Per ora è arrivato al massimo ai quarti di finale in Australia, il torneo di famiglia, ma ha appena 23 anni e come Jannik ha molto tempo per migliorare il record.