di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Gli ultimi saranno i primi. E’ questo quello che si augura Vika Azarenka, ottava e ultima giocatrice a qualificarsi per il Masters di Doha grazie alla cavalcata vincente nella Kremlin Cup. La bielorussa si presentava a Mosca conscia di poter ancora sperare in una qualificazione che sarebbe stata impossibile, nel caso in cui Serena si fosse dichiarata abile e arruolabile. Ed, invece, il forfait della statunitense aveva regalato a una tra la bielorussa e la cinese Na Li (che la sopravanzava nella Race di soli 5 punti) la possibilità di giocarsi il viaggio premio in Qatar, nell’ultimo torneo possibile.
Dopo la sconfitta al primo turno della tennista orientale, alla Azarenka bastava vincere un solo incontro per poter festeggiare il secondo accesso consecutivo alla kermesse di Doha. Ed è stato proprio il match d’esordio contro la tedesca Petkovic a presentarle le maggiori difficoltà. Superato al terzo set l’ostacolo teutonico, Vika non si è più fermata, senza cedere alcun parziale nei restanti match.
Ha provato a fermarla in finale una comunque positiva Maria Kirilenko, autrice a sua volta di uno splendido torneo in cui ha lasciato per strada soli 9 giochi nel corso della settimana. Una stagione fenomenale, la sua, iniziata con il primo quarto di finale in uno slam, agli Australian Open, e conclusasi con la prima finale dell’anno in un torneo in cui non aveva mai passato un turno fino all’anno scorso.
In finale la bella Maria ha però dovuto fare i conti con il ritmo indiavolato di un’avversaria che la sovrasta nettamente in potenza. Dopo un iniziale scambio di break, è la bielorussa a staccarsi per prima, ottenendo il break nel quinto gioco. Makiri fatica a rimanere in scia, tenendo con molta difficoltà il servizio del 3-4. Un parziale di 8 punti a 1 consente alla Azarenka di archiviare il primo set col punteggio di 6-3.
La Kirilenko non può permettersi di sbagliare i colpi d’attacco, deve chiudere tutte le volte in cui può colpire al volo, se vuole rientrare in partita, cercando magari di mettere pressione all’avversaria che, quando è sotto nel punteggio, tende a regalare qualcosa. La russa parte bene nel secondo parziale, involandosi sul 4-0. Peccato che il dritto, il colpo decisamente più migliorato del suo repertorio, la abbandoni improvvisamente. Nonostante ciò, Maria si trova per ben due volte (sul 4-2 e 4-4) avanti 0-40 senza, però, riuscire ad assestare il colpo del k.o. Le tante chance sprecate finiscono per pesare sulla sua psiche. La Azarenka ringrazia e, completando un parziale di 6 giochi consecutivi, si aggiudica con il punteggio di 6-3 6-4 il secondo titolo stagionale, il quinto in carriera.
E’ con questo bel biglietto da visita che la bielorussa si ripresenta a Doha con l’obiettivo di riscattare le deludenti prestazioni dello scorso anno, quando gettò al vento una semifinale alla sua portata, perdendo inopinatamente due partite già vinte con la Wozniacki e la Radwanska. La condizione fisica c’è. E di questi tempi, nel circuito femminile, è quasi un mezzo miracolo.
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