Il circuito maschile avrebbe distribuito una cifra record (+13% rispetto al 2019) di premi prima della sospensione. Gaudenzi: “Cercheremo di salvare l’80% di tornei, montepremi e punti”
Tra i problemi della lunga sospensione dell’attività internazionale tennistica c’è anche quello dell’esigenza di dover limitare le perdite economiche. Se Wimbledon è caduto in piedi dopo l’annullamento grazie a una polizza assicurativa di 100 milioni, ben diversa è la situazione per tutti gli altri tornei rinviati o cancellati. Secondo i dati raccolti da “Il Sole 24 ore” sono in stand-by un totale di 158,7 milioni di dollari che l’Atp avrebbe distribuito prima dell’interruzione del circuito. Una cifra da capogiro e con un +13% rispetto al 2019 grazie alla fruttuosa partnership con Emirates, in vigore sino al 2025.
“Ogni settimana stiliamo budget e calendari, proveremo a disputare il maggior numero di tornei possibile nelle settimane in cui potremmo tornare a giocare. L’obiettivo è scendere in campo in estate, recuperare 3 prove dello Slam e 7 Master 1000 e arrivare a disputare le Finals a Londra a novembre. In questo modo riusciremo a salvare l’80% dei tornei, dei prize money e dei punti”, ha commentato il chairman dell’Atp Andrea Gaudenzi, subito chiamato a una sfida impegnativa nel primo anno del suo mandato. “Stiamo cercando di riprogrammare Atp 250 e i challenger. Abbiamo avuto l’ok a schedularli anche nelle seconde settime degli Slam e Master 1000. Non dobbiamo pensare soltanto ai giocatori top-50 ma anche ai tennisti con una classifica più alta che devono poter trovare tornei da disputare – ha sottolineato l’ex nr.18 al mondo, che infine lancia un appello – Da questo momento di crisi mi auguro possa emergere un nuovo spirito di collaborazione tra Atp, Wta e Itf. Il tennis è nella top-5 degli sport con il maggior numero di fan: basta litigare“.