Roger Federer annulla tre match point a Andy Roddick prima di battere lo statunitense al terzo set. Re Rogi, che ha superato quota 7 milioni di dollari di prize-money in un solo anno, è praticamente certo della semifinale. L’altro posto se lo giocano proprio A-Rod e Ivan Ljubicic che però deve sperare in un miracolo da round robin. Tagliato fuori dalla sconfitta contro il croato è David Nalbandian
Spesso, molto spesso, l’orgoglio e la voglia di vincere non sono sufficienti, soprattutto se dall’altra parte della rete c’è il giocatore più forte del mondo, forse il più forte della storia. Andy Roddick, numero 5 delle classifiche Atp, ha messo oggi in campo contro Roger Federer, numero uno mondiali indiscusso, tutta la sua sete di vittoria.
Ha lottato strenuamente su ogni palla, ha cercato di mettere costantemente sotto pressione King Roger entrando in campo appena lo scambio lo permetteva. Nei primi due set, prima di capitolare nel terzo, ha continuato a servire su livelli altissimi (anche se è via via andata diminuendo la percentuale di prime in campo) come già accaduto nel match d’esordio al Masters lunedì, contro Ljubicic.
Federer, nei primi due parziali si è visto annullare sei palle break su sei, e ha dovuto sprigionare tutto il suo enorme talento per costringere l’americano al tie-break della seconda frazione dopo aver perso la prima col punteggio di 6-3. Nel “gioco decisivo” (per dirla alla francese) del secondo set A-Rod non è riuscito a concretizzare nessuno dei tre match point avuti a disposizione, occasioni che contro Federer non vanno buttata al vento. Lo svizzero ha reagito da campione qual è, inanellando tre punti consecutivi grazie ai quali si è imposto per dieci punti a otto.
Il ragazzone yankee ha accusato il colpo e neanche la fiducia inculcatagli dalla cura Connors (a partire dallo scorso luglio) è riuscita a evitargli la sconfitta. Federer, ottenuto il break decisivo a inizio set, ha concesso solo una palla break (puntualmente annullata) nei rimanenti turni di servizio e ha chiuso la partita dopo 2 ore e 34 di gioco con il dodicesimo ace del suo match.
Dodicesimo come il successo che Roger ha ottenuto sull’americano su tredici incontri disputati, confermando la sua netta superiorità tecnica e mettendo in mostra nel momento del bisogno un’altrettanto notevole solidità mentale. Nel suo trionfale 2006, in cui ha migliorato il record della scorsa stagione in fatto di match vinti, ha portato a 86 il numero delle vittorie conquistate in un anno, a fronte delle sole 5 sconfitte (l’ultima ad Agosto a Cincinnati per mano dello scozzese Andy Murray).
Il quattro volte campione di Wimbledon si è virtualmente aggiudicato con questa vittoria la qualificazione alle semifinali di Shanghai, mentre per Roddick diventa fondamentale la partita di giovedì contro David Nalbandian. Che nel frattempo ha perso anche il suo secondo match in Cina per mano di Ivan Ljubicic il quale a suon di ace (a fine partita il pallottoliere ne contava 30!) ha prima recuperato lo svantaggio di un set, poi ricucito quello di un mini-break al tie-break del secondo, e infine chiuso i conti nel terzo con il parziale di 7-5. A Federer già praticamente in “semi”, assume ora un’importanza capitale l’incontro tra Andy Roddick e David Nalbandian. Perché anche se l’argentino è del tutto tagliato fuori, una sua vittoria (dovuta all’orgoglio e all’onore di chi il titolo lo avrebbe dovuto difendere) potrebbe riaprire i discorsi anche per Ivan Ljubicic, a patto però che l’ultimo dei Piatti Boys, superi nella missione più impossibile della sua carriera proprio Re Roger. Segreti, fascino e opportunità dei round robin, abituiamoci perché dall’anno prossimo questo tipo di conti lo dovremo fare davvero molto spesso.
di Michela Borsa