di Gabriele RivaSt
atement
number 1, ossia la prima dichiarazione del nuovo capo dell’Atp
di Gabriele Riva
St
atement
number 1, ossia la prima dichiarazione del nuovo capo dell’Atp. “Non
c’è alcun dubbio, il tennis professionistico maschile è uno
degli sport
più popolari del mondo ed è un grande onore poterlo dirigere. Lo
è ancor
di più se penso che sono un appassionato di tennis da una vita”.
Sono
le parole di Adam Helfant, 44 anni, laureato ad Harvard, ex dirigente Nike
(per 12 anni) e precedentemente avvocato della Nhl, la lega professionistica
nordamericana di hockey su ghiaccio (3 anni). Ora, cosa per noi ben più
rilevante, nuovo numero 1 dell’Associazione del Tennis Professionistico.
Insieme al suo nuovo ufficio di Londra, lo aspettano molti temi caldi da
affrontare e anche qualche bella gatta da pelare. Intanto la questione
delle sponsorizzazioni del circuito da riconfermare e ritrovare (Mercedes,
partner dal ’96, ha ringraziato e ha passato la mano), un nuovo calendario
tutto da scoprire (nel bene e nel male), l’annosa questione delle
scommesse
che pur finita nelle soffitte degli organi di stampa non può e non deve
essere accantonata troppo facilmente da chi la giostra la manda avanti.
Il compito più semplice allora sembra quello di sostituire De Villiers,
nel senso che non sarà difficile far meglio. Almeno agli occhi di chi
conta
di più, e cioè dei giocatori (com’è giusto che sia,
visto che quell’ultima
lettera sta per Professionisti, indi per cui Players, non per Sponsor e
non per Marketing). Saranno i loro interessi che dovranno essere curati
meglio di prima, molto meglio di prima.
Dove De Villiers ha fallito è dove Helfant
deve (e può) fare la differenza. Non tanto nelle genialate in stile
“round
robin”, semmai nella gestione delle star e del loro utilizzo, della loro
“cura” fisica e manageriale. Non c’è molto da
inventare, non serve,
c’è da ottimizzare l’immenso patrimonio che si ha per le
mani. Probabilmente
è per tutti questi motivi che Helfant ha ottenuto l’incarico, con
l’appoggio
dei grandi signori del court, Rogi e Rafa in primis. Il benvenuto da parte
dei “tutelati Atp” è pervenuto tramite il messaggio di Ivan
Ljubicic.
“Cercavamo un dirigente di classe internazionale, con grande esperienza,
e lo abbiamo trovato in Adam”, ha detto il croato. Anche da parte nostra,
che orbitiamo nell’immenso universo tennistico nella galassia comunicazione
(anch’essa sotto la gestione del nuovo numero 1), good luck, Mr
Helfant…
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