Rafa supera in rimonta De Minaur, Nole in tre set su Medvedev: Spagna e Serbia si contenderanno la prima edizione della neonata competizione per nazioni
Nuova competizione, stessi protagonisti
La Next Gen può attendere. È questa la prima grande sentenza che l’Atp Cup ha fornito dopo la conclusione delle semifinali che hanno visto trionfare Serbia e Spagna rispettivamente su Russia e Australia, al termine di match concitati e ricchi di pathos. L’entusiasmo non è mancato a partire dal primo match di giornata, dove Dusan Lajovic versione Montecarlo ha abbattuto le certezze di un Karen Khachanov fino ad allora imbattuto nella competizione. Le copertine però, come spesso accaduto in questi anni, se le guadagna Novak Djokovic con una prestazione sontuosa al cospetto di Daniil Medvedev, capace lo scorso anno di superare due volte di fila il campione di Belgrado. Sarà dunque il solito Nole a trainare la sua nazione dopo il deludente quarto di finale ottenuto nella Coppa Davis, cercando di sovvertire il pronostico che vede la Spagna di Rafael Nadal partire leggermente favorita ai blocchi di partenza. Delusione cocente per l’Australia di Nick Kyrgios, uscito con le ossa rotta dal match contro Roberto Bautista Agut; menzione di merito, invece, ad un Alex De Minaur mai domo che ha seriamanete impensierito il numero 1 del mondo, costretto alla rimonta dopo un primo set sontuoso dell’australiano.
L’entusiasmo della Serbia contro il gruppo della Spagna
Le due squadre più forti, ranking alla mano, sono giunte all’atto conclusivo della manifestazione. La Spagna, sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria della sua sesta Coppa Davis, è arrivata in finale affidandosi, più che al singolo, alla forza di un organico quanto mai completo e collaudato. Con Carreno Busta reinventato ottimo doppista, la compagine iberica può far affidamento su “seconde linee” del calibro di Roberto Bautista Agut, risultato decisivo nei quarti di finale a rimediare l’impasse di Nadal, in quel caso sorpreso da un Goffin d’annata. A differenza della Roja, la squadra serba dipende più a stretto giro dalla condizione del suo leader Novak Djokovic, che in questo senso ha dato segnali confortanti ben figurando in ogni match disputato. Bene finora anche Dusan Lajovic, giocatore che sulle ali dell’entusiasmo può battere chunque ma che non fa della continuità la sua prerogativa principale. Per la Serbia si tratterebbe della seconda vittoria in una competizione per nazioni dopo l’insalatiera alzata nel 2010.
Si preannuncia dunque una finale scoppiettante, con l’incontro tra Lajovic e Bautista Agut ad aprire le danze in attesa del big match Djokovic-Nadal. In caso di pareggio risulterà decisivo il doppio, con le compagini pronte a schierare le rispettive migliori coppie: Djokovic/Troicki e Nadal/Carreno Busta.