All’esordio a Pechino, Rafael Nadal chiude il conto aperto con Lucas Pouille dallo Us Open 2016, vincendo una battaglia furibonda. Il francese latita nei momenti chiave, e manca due match-point nel tie-break del secondo set, ma quando c’è da andare a vincere il match “Rafa” non ha rivali. Gli resta appiccicato e lo beffa nel finale. Con merito.Chissà per quanto tempo e ancora Lucas Pouille penserà all'incontro perso, per non dire buttato, contro Rafael Nadal, nel primo turno dell’ATP 500 di Pechino. Era tutto apparecchiato, tutto perfetto per prendersi nuovamente lo scalpo dello spagnolo, dopo l'ultimo precedente dello Us Open 2016, quando il francese superò Nadal al tie-break del quinto set agli ottavi di finale, nel match più bello del torneo, spedendolo di nuovo nel tunnel a testa bassa come già dodici mesi prima contro Fognini. Il 31enne di Manacor non lo dirà mai, ma sono stati due degli incontri che l’hanno ferito di più. Battuto nella lotta, dopo cinque set e oltre quattro ore, in quel terreno che una volta gli avversari non si azzardavano nemmeno a esplorare. Pouille, invece, aveva trovato la ferita dell’anno prima e l’aveva aperta senza pietà, facendo riaffiorare quintali di dubbi nella mente del maiorchino. All’esordio nel China Open il francese, reduce da un periodo davvero magro di vittorie e risultati, gioca un match quasi perfetto per un'ora e mezza. Ottimo al servizio, vincenti su vincenti elargiti con disinvoltura e impensierito poco o nulla da un Rafa che sembra non avere le forze necessarie, per fare male. Davvero inefficace, soprattutto nel primo set, il dritto dello spagnolo, che nella frazione d’apertura non gli regala nemmeno un colpo vincente. Disinnescato della sua arma più devastante, Nadal arranca, con coraggio anche encomiabile. Al cospetto di un pubblico che è tutto per lui. Troppo sporadici gli sprazzi del numero uno al mondo, da numero uno al mondo, tanto che il primo set scorre via facile per Pouille. Break al quinto gioco, pochissimi rischi corsi di restituirlo, e chiusura sul 6-4 con due ace e un dritto, l'ennesimo, malamente giocato da Nadal. QUELLA VOLEÈ CHE VALEVA IL 4-2
Anche nel secondo la musica non cambia. Pouille è in controllo. E sull'1-1, per Rafa c'è il de profundis, lì ad un passo. Doppio fallo e palla break. A questo punto al francese basta infierire per poter mettere definitivamente le mani sul match. Ma ecco la prima avvisaglia. Pouile spreca, facendosi mettere sotto pressione, una volta tanto, dal dritto di Nadal. E mettendo poi in corridoio un facile rovescio. Con Rafa, di solito, queste opportunità mancate sono premonitrici della disfatta. Passano pochi game e al settimo ed ecco che Pouille s'inventa il game perfetto. Nel suo disastro. 0-40 e l'opportunità per Rafa di riprendersi in mano il match. Pouille non demorde, cancella tutto nuovamente con il servizio. Ma l'avvertimento è chiaro, chiarissimo. Si arriva al tiebreak, ed è ora di chiudere. Pouille s'inventa due risposte assassine, dritto e rovescio, e si ritrova a servire per il match sul 6-4. È lì, ad un passo dal traguardo. Ma ecco il suicidio: ottima prima, discesa a rete e diritto inopinatamente affossata in rete. Rafa non può fare altro che esaltarsi. Rafa non può fare altro che farlo suo, il set. Dopo un ulteriore errore di Pouille, forse ancora affranto dall'errore precedente, che finisce per costargli l’undicesimo tie-break consecutivo, dato che la dice lunga sulle difficoltà (più psicologiche che tecniche) incontrare nella prima stagione iniziata con l’etichetta di potenziale protagonista. Si va al terzo. Rafa, pur coraggioso e rabbioso, non sta facendo null'altro che approfittare delle paure del suo avversario. Avversario che sul 3-2 perde l'ultimo treno, l'ultima opportunità per far suo questo incontro. Ha una palla-break per il 4-2, e pure una comoda volèe di diritto sopra la rete per convertirla, ma la spara lunga di due metri e il suo match finisce poco dopo. Nadal perde un solo altro punto al servizio, sul 5-5 ottiene il break a zero e poi si prende, alla fine anche con merito, la rivincita. Pur lontano dalla forma migliore, ci ha creduto fino alla fine. Pouille non l'ha fatto nemmeno ad un passo dall'uscirne vincitore. E contro Rafa, anche una versione non perfetta, questo si paga. Molto molto caro.

ATP 500 PECHINO – Primo turno
Rafael Nadal (ESP) b. Lucas Pouille (FRA) 4-6 7-6 7-5