Grazie al nono trionfo nella sua Basilea, dove in finale ha rimontato in entrambi i set contro il qualificato Marius Copil, Roger Federer è salito a quota 99 titoli in carriera. Gli manca un solo successo per garantirsi la tripla cifra, conquistata in passato dal solo Jimmy Connors (109). Se lo merita: non è più il più forte, ma resta (di gran lunga) il più amato.9 in casa, 99 in bacheca e altri dieci nel mirino, per provare ad agguantare quel record di 109 titoli in carriera di Jimmy Connors che sembrava destinato a rimanere tale per sempre. Magari lo resterà, perché Roger Federer ha 37 anni, nel 2018 ha visibilmente perso brillantezza e la data di scadenza della sua carriera sembra sempre più vicina, ma intanto continua a vincere dribblando le difficoltà come ha fatto nella sua Basilea, dove tutto è pensato e costruito a sua immagine e somiglianza. Il pubblico della St.Jakobshalle non ha potuto ammirare la miglior versione del proprio idolo, ma per loro l’importante è che abbia alzato al cielo il trofeo un’altra volta. Una possibilità che – più o meno – si è trasformata in certezza già alla vigilia, perché Federer non poteva proprio permettersi di perdere questa finale, non contro Marius Copil, rumeno dal tennis brillante che in Svizzera ha messo insieme la miglior settimana della sua carriera, battendo due top-10 (prima Cilic, poi Zverev) per arrivare al cospetto di Re Roger. Un premio già troppo importante anche solo per pensare di fare un passo in più, seppure le chance ci siano state in entrambi i set, a causa dello stesso Federer dall’avvio incerto già visto più volte in settimana. Ma il peso della partita, dell’avversario, del contesto e di un pubblico interamente schierato per il padrone di casa (a volte anche troppo) è diventato un nemico troppo forte da sconfiggere, malgrado il 3-1 del primo set o il 4-1 del secondo, e con un servizio da soli 3 break subiti nei 72 turni di battuta che dal primo turno delle qualificazioni l’hanno condotto fino in finale. A Federer è stato sufficiente alzare un tantino il livello nei due frangenti importanti: il rivale si è ricordato contro chi stava giocando e tanto è bastato per togliergli serenità e lucidità, risolvendo la partita a favore del numero 3 della classifica ATP, a segno per 7-6 6-4.
COGLIERE LE OCCASIONI
Il vero pasticcio Copil l’ha combinato sul 4-4 del secondo set, quando ha scherzato con l’occhio di falco fermando il gioco in un paio di occasioni, ma non ci ha azzeccato né nell’una né nell’altra. Così ha di fatto regalato a Federer una palla-break che lo svizzero si è fatto bastare per portarsi sul 5-4 e ribaltare il set, poi chiuso malgrado qualche brivido per una palla-break concessa. Un vizio che contro Copil ci si può permettere, ma che contro qualche avversario più esperto del rumeno può costare la partita. “Oggi – ha detto Federer in conferenza stampa – ero teso, nervoso, e non riuscivo a giocare il tennis che mi auguravo di proporre contro un giocatore come Copil. Ma lui è stato molto bravo, ha giocato del gran bel tennis. Per fortuna questa settimana sono stato molto bravo a cogliere le opportunità che si sono presentate, specialmente con la risposta al servizio. Penso sia stata la chiave del mio successo. Rimontare e vincere qui, nella mia città, è qualcosa di molto emozionante. Lo scorso anno non potevo sapere se sarebbe stata la mia ultima volta in finale qui, quindi ogni titolo davanti alla mia gente è una grande soddisfazione”. Grazie al nono titolo nella sua città natale (ne ha vinti così tanti solo a Halle), il campione svizzero si è portato a un solo successo dalla tripla cifra di titoli, traguardo tagliato in passato dal solo Jimmy Connors. E se oggi viene un po’ più difficile rispetto al 2017 immaginarlo in grado di agguantare “Jimbo” a 109, i 100 successi nel Tour, prima o poi, saranno cosa fatta. Ed entreranno di diritto fra i primati più importanti di un giocatore che, malgrado quest’anno non sia stato all’altezza dei due diretti concorrenti, nella classifica del pubblico resta di gran lunga il numero uno del mondo.

ATP 500 BASILEA – Finale
Roger Federer (SUI) b. Marius Copil (ROU) 7-6 6-4