Spettacolo ad Acapulco nel big match del secondo turno: Juan Martin Del Potro conferma di non aver il minimo timore nell’affrontare Djokovic, ma stavolta si ferma a un passo dall’impresa. “Nole” la spunta 4-6 6-4 6-4 e si prende la rivincita delle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
È finita intorno all’1 di notte, ma il Campo Centrale dell’ATP 500 di Acapulco non aveva nemmeno un posto libero. Effetto Djokovic-Del Potro, la super sfida di un’edizione 2017 destinata a farsi ricordare per un campo di partecipazione incredibile, con sei top 10 più un “Delpo” che in attesa di ricostruirsi una classifica adatta al suo livello (che arriverà) nei primi turni continua a essere il grande spauracchio dei top players. Alle Olimpiadi aveva spedito il serbo a casa all’esordio, mentre in Messico si è arreso per 4-6 6-4 6-4 dopo una battaglia di oltre due ore e mezza, ma ha lasciato il campo con le stesse sensazioni positive di Rio: se il polso e il fisico lo lasceranno in pace, tornerà in altissimo. La sua più grande qualità, oltre al livello di gioco, è la capacità di scendere in campo contro Djokovic senza il minimo timore. Sa di poterlo battere, e anche come farlo. Stavolta gli tocca conservare qualche rimpianto per la parte finale del match, visto che sul 4-3 e servizio al terzo set è andato in tilt perdendo tre game consecutivi, ma contro Djokovic può succedere. Sul 4-5 “Palito” ha annullato un primo match-point, ma sul secondo una risposta un po’ fortunosa di Djokovic l’ha obbligato a giocare una palla alta, il serbo ha fatto pace con gli smash colpendone (bene) uno con i piedi fuori dal campo, e il diritto steccato dal rivale gli ha dato il successo, con tanto di splendido abbraccio – e sorrisi – fra i due a rete.
"BRAVO NEI MOMENTI DELICATI"
Ogni match giocato contro Del Potro negli ultimi anni – ha detto “Nole” – è sempre stato durissimo. Sono molto felice di averlo portato a casa, specialmente per come si era messo sul 4-3 al terzo in suo favore. Ho perso il servizio nel momento meno adatto, specialmente contro un giocatore come Juan Martin, ma poi sono stato bravo a tenere alta la concentrazione, mettere in campo tante risposte e darmi la possibilità di giocare più scambi possibile. L’ho fatto bene: la differenza è passata da un paio di punti. Penso di aver giocato bene e solo in alcune situazioni ho fatto qualche errore dal punto di vista tattico. Ma questa sera non ho sbagliato molto, ho messo in campo un sacco di palle anche in situazioni complicate. Quando Del Potro serve e colpisce il diritto così forte, non è facile per nessuno. Nei momenti importanti ho provato ad anticipare il gioco, specie nel terzo set”. Gli è servito a prendersi la rivincita di Rio, una delle sconfitte più dolorose del 2016 (la più dolorosa?), e ricambiare l’affetto del pubblico che alla sua prima in Messico l’ha accolto come una star. Erano in oltre 3.000 per il suo primo allenamento, e mercoledì non se n’è andato nessuno fino al match-point. “È incredibile quanta gente ci fosse nonostante l’ora tarda. Li ringrazio tutti, per essere venuti a vederci e per il supporto al tennis”. Ai quarti Djokovic se la vedrà con Nick Kyrgios.

ATP 500 ACAPULCO – Secondo turno
Novak Djokovic (SRB) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 4-6 6-4 6-4

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