Esordio vincente per Fabio Fognini sulla terra di Umag, dove ha vinto il titolo nel 2016. Il ligure, con famiglia al seguito, si distrae per un set intero ma riesce comunque a centrare i quarti di finale, battendo l’argentino Kicker. Tuttavia, c’è un pizzico di preoccupazione: nel terzo set ha parlato col medico e tenuto un atteggiamento sofferente.Il titolo del 2016 è stato il punto più alto, ma Fabio Fognini ha sempre avuto un buonissimo rapporto con l’ATP 250 di Umago, fino da quando a 21 anni si regalò una delle sue prime semifinali nel Tour, battendo l’ex numero uno del mondo Carlos Moya. Poi sulla terra battuta croata sono arrivate altre due “semi”, la finale nella magica estate del 2013 e il successo di dodici mesi fa, sempre in un clima molto italiano, di fronte ai tanti connazionali che ogni anno affollano l’appuntamento della Stella Maris, non troppo distante dal confine col Belpaese. Un traguardo che il tennista ligure prova a ripetere dodici mesi dopo, nel suo primo torneo con al seguito anche mamma Flavia Pennetta e il figlioletto Federico, iniziato con una vittoria laboriosa contro Nicolas Kicker, 24enne argentino che invece la paternità la conosce già da quasi cinque anni. Un paio di stagioni fa il tennista di Buenos Aires raccontò in un’intervista le difficoltà nel mantenere un figlio per un giocatore fuori dai primi 150 del mondo, ma poi grazie a un bel rovescio a una mano ha fatto un deciso salto di qualità, arrivando fino al numero 78 (oggi è 95) e iniziando a incassare cifre tali da non potersi più preoccupare per il piccolo Bastian. Il motivo si è visto nel 6-4 1-6 6-2 che ha dato ragione a Fognini: il ligure ha giocato troppo a sprazzi, perdendo completamente la bussola in un secondo set scappato via molto rapidamente, ma lui è stato bravo a prendersi le sue chance. E chiude addirittura con qualche rimpianto per un terzo set che poteva andare diversamente, se solo avesse sfruttato una palla-break in apertura, oppure una seconda per non lasciar scappare via l’azzurro, che invece le ha cancellate entrambe e dopo un’ora e 48 minuti si è preso i quarti di finale.
PROBLEMI FISICI PER FOGNINI?
Tuttavia, quello visto sul Centrale intitolato a Goran Ivanisevic non è stato un gran Fognini, ed è parso anche alle prese con qualche fastidio di natura fisica. Nel corso del terzo set ha chiesto un consulto al medico (forse per il piede già trattato contro Murray a Wimbledon?), e anche nelle fasi finali ha tenuto un atteggiamento piuttosto sofferente. L’augurio è che non ci sia nulla di preoccupante, sia perché con 250 punti da difendere – e un quarto di finale contro Rublev o Martin ad attenderlo – quello croato è un torneo prezioso per la classifica, sia perché il ligure ha tutte le intenzioni di sfruttare al massimo le ultime tre settimane stagionali di tennis sulla terra battuta. È proprio di oggi, infatti, l’ufficialità di una wild card (chiesta e ricevuta) per l’ATP 250 di Gstaad della prossima settimana, dove Fognini si recherà prima di completare a Kitzbuhel il suo piccolo tour europeo. Oltre a Fognini, in Croazia ha raggiunto i quarti di finale anche Paolo Lorenzi, che nella serata di mercoledì ha vinto un bel match contro Aljaz Bedene. Dopo aver approfittato, proprio come Fognini, del bye riservato alle prime quattro teste di serie, il senese ha superato per 7-5 6-3 lo sloveno (ma di passaporto britannico) Aljaz Bedene, al termine di una battaglia che ha richiesto ben due ore per soli due set. Ancora in corsa per i quarti anche Alessandro Giannessi, che dopo aver sconfitto l’australiano Marc Polmans sfida il mancino francese Kenny De Schepper, mentre mastica (molto) amaro Marco Cecchinato. A due giorni dall’ottimo successo contro Gilles Simon il siciliano è arrivato a un solo punto dal suo secondo quarto ATP in carriera, prima di arrendersi per 3-6 7-6 6-2 a Ivan Dodig.

ATP 250 UMAGO – Secondo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Nicolas Kicker (ARG) 6-4 1-6 6-2