Seconda vittoria di fila annullando match-point per Fabio Fognini. Dopo averne cancellato uno a Ymer, il ligure ne salva due in una lunghissima battaglia contro Jack Sock, la spunta 6-7 7-6 7-5 e conquista la semifinale all'ATP 250 di Stoccolma. Un risultato simbolo dei progressi compiuti sul veloce, grazie anche al servizio. Sabato contro Dimitrov o Mischa Zverev.È arrivato a un punto dalla sconfitta mercoledì, ma ha vinto. È arrivato due volte a un punto dalla sconfitta venerdì, ma ha vinto di nuovo. E uno dei quattro posti per le semifinali dell’ATP 250 di Stoccolma ha un cartello col nome Fabio Fognini. A un certo punto c’era praticamente già scritto Jack Sock, ma il Fognini degli ultimi tempi, insieme ai vizi che non cambiano mai, sta mostrando anche qualche virtù interessante, come la capacità di tenere alta l’attenzione nella battaglia, quando si gioca davvero punto su punto, e basta un dettaglio, anche il più piccolo, per dire addio alla vittoria. Sarebbe curioso andare indietro nel tempo e contare il numero di sconfitte arrivate per un game giocato male, un doppio fallo nel momento importante o una situazione alla quale non ha saputo reagire. Ultimamente, invece, è come se la situazione si fosse ribaltata, come successo nel rocambolesco 6-7 7-6 7-5 che gli ha consegnato la semifinale in Svezia, alla sua prima apparizione. La scelta di preferire Stoccolma a Mosca pareva azzardata per tanti motivi, invece né la superficie più rapida né un tabellone di livello più alto sono stati un problema, e nonostante un ginocchio incerottato e un quadricipite dolorante, Fabio si è regalato un’altra settimana interessante. Un risultato che gli serve a ricordarsi che uno con la sua velocità di braccio può giocare ad alti livelli anche sul veloce indoor, e vale doppio per il modo in cui è arrivato, con tre match-point cancellati fra secondo turno e quarti di finale, in due match lunghi, delicati e nervosi. Il primo con un Ymer che strillava a ogni punto ed esultava ai suoi errori, il secondo contro un Sock che ha discusso a più riprese con l’arbitro, a suo dire troppo clemente nei confronti di Fognini (per qualche racchetta scagliata a terra). L’americano si lamentava sghignazzando in maniera sarcastica, come a voler far innervosire l’azzurro, ma Fabio è stato bravo a far come se non ci fosse. E invece che rispondere a parole ha risposto con diritto e rovescio, ma anche carattere e personalità. LA REAZIONE NEL MOMENTO PIÙ DIFFICILE
Quella di Fognini è una vittoria di spessore, perché Sock gli sta davanti in classifica, sul veloce ha un palmarés migliore, per caratteristiche è più abituato a vincere i match punto su punto, e soprattutto si trova a meraviglia con i campi dell’Intrum Stockholm Open, dove era arrivato in finale nelle ultime due edizioni. Va detto che non è apparso al 100%, ma quando un match dura 2 ore e 50 minuti difficilmente non lo vince chi lo merita di più. Dopo due set senza particolari sussulti, con Fognini bravo a rientrare da 2-5 a 5-5 nel primo ma poi beffato al tie-break, e poi incapace di scappare via nel secondo ma perfetto nel tie-break, la vera battaglia si è vista nel terzo set, subito favorevole all’azzurro. Tuttavia, l’immediato 3-1 non è bastato, perché Sock è rientrato sul 3-3, Fognini si è beccato un penalty point per abuso di racchetta (stesso motivo che gli era costato il warning) e si è innervosito, perdendo quel pizzico di attenzione che può far la differenza fra vittoria e sconfitta. Lì un match che sembrava ormai in discesa è diventato terribilmente in salita, con una nuova palla-break sul 3-4, annullata attaccando col diritto, e due match-point da fronteggiare nel successivo turno di battuta. Sul primo ha risposto male Sock, sul secondo l’azzurro ha giocato un coraggioso smash dopo il servizio e tanto gli è bastato per scuotersi, riuscendo addirittura a evitare un terzo tie-break che pareva ormai scontato. Magari sarebbe stato anche corretto, ma Fognini aveva molto più benzina dell’avversario, e l’ha sfruttata a dovere. Dal 5-5 30-30 ha cambiato di nuovo marcia e Sock non ha retto lo strappo. Con un dritto vincente l’azzurro ha siglato il break del 6-5, e poi ha tenuto la battuta con autorità, con un game simbolo anche dei miglioramenti compiuti al servizio. Questa settimana gli sta scappando qualche doppio fallo di troppo, ma la prima fa più male che mai e la seconda è andata via via irrobustendosi. La chiave di certi successi sul veloce è nascosta anche lì.

ATP 250 Stoccolma – Quarti di finale
Fabio Fognini (ITA) b. Jack Sock (USA) 6-7 7-6 7-5