Prima vittoria sul cemento al coperto per Dominic Thiem, che da prima testa di serie conquista l'ATP di San Pietroburgo. Il duello contro Martin Klizan si annunciava ricco di insidie, visti i precedenti e l'imbattibilità dello slovacco nelle finali, invece è durato solo fino a metà del primo set. Poi l'austriaco è scappato via: risalirà al n.7 ATP.I favori del pronostico era tutti per Dominic Thiem, e non poteva essere altrimenti. Mentre i suoi “compagni” di alta classifica si divertono, o fingono di divertirsi, alla Laver Cup, la sua presenza, da top ten, in un ATP 250 come quello di San Pietroburgo era quasi anomala, ma ha prodotto il risultato sperato, ovvero l’undicesimo titolo in carriera. Una vittoria davvero facile quella dell’austriaco, malgrado, il suo avversario Martin Klizan potesse serbargli qualche dubbio, qualche problema. Nei precedenti tre incontri aveva sempre avuto la meglio lui. E, cosa da non sottovalutare, lo slovacco nel computo delle finali giocate era sempre risultato vittorioso, con sei successi su sei, al fianco di Ernest Gulbis e alla ricerca di un singolare quanto importante primato. In più, malgrado per Thiem fosse la diciottesima finale e la quinta della stagione, era lui a non aver mai vinto un titolo sul veloce indoor, a differenza di un Klizan che vanta due successi, uno dei quali proprio su questo campo. Premesse che lasciavano intravedere un possibile match equilibrato, mentre per il dispiacere del pubblico sugli spalti la partita è durata dura solo una ventina di minuti, e finisce 6-3 6-1. Thiem e Klizan cominciano bene, anzi, benissimo al servizio. Concedono il nulla e le percentuali sono attorno al 90% per entrambi. Tutto questo fino al 3 pari 40-15 per lo slovacco. Perché da qui in poi, per Klizan, si spegne completamente la luce. Thiem sta giocando bene, certo. È propositivo, si avventura addirittura nel rettangolo di gioco. Ma l’emorragia di punti e di errori che coglie Martin ha davvero dell’inspiegabile. Come inspiegabile l’errore sulla palla del 4-3, uno schiaffo al volo facile facile scagliato fuori dal campo. E da qui, il parziale di 25 punti a 5 e sette game consecutivi mettono la parola fine all’incontro.
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TUTTO FACILE PER THIEM
Klizan è nervoso e amareggiato. Si vede rifiutare i tre minuti per un intervento fisioterapico. Scaglia, disintegrandola a terra, la bibita che tiene tra le mani. Evita il cappotto e conquista a zero il suo ultimo game dell’incontro. Ma non ha più la forza né alcuna possibilità di rimediare ad una sconfitta scritta. Thiem, quasi imperturbabile, continua a bombardarlo. E se non è Dominic ad affondare i suoi colpi, regalandosi di tanto in tanto anche qualche divertissment, è Klizan a inanellare errori su errori. Si arriva, inevitabilmente, all’atto finale. Thiem serve sul 5-1 del secondo set: l’austriaco, forse troppo preso nel ripassare a memoria le parole da elargire al pubblico durante l’imminente premiazione, si distrae. E prima di arrivare al match point, deve cancellare due palle break. Ma si rivelano innocue e come da copione chiude, conquistando il suo primo successo indoor. Al microfono a bordo campo, prima dell’interminabile premiazione, tra musica e balli, è consapevole e sincero nel non promettere nulla al pubblico che lo sta applaudendo: “non so se tornerò l’anno prossimo, ma prima o poi verrò qui di sicuro”. Malgrado per uno come lui un titolo in un ATP 250 possa considerarsi un risultato normale, il fatto di averlo vinto sul veloce al coperto lo rende un tantino più importante. “Significa molto per me, questo primo titolo indoor: non potevo scegliere un posto più bello per vincerlo”. Thiem salirà di un posto in classifica, da lunedì. Issandosi in settima posizione. Per Klizan, invece, c’è il ritorno fra i primi 50, e un pizzico di rassegnazione per aver macchiato il suo primato nelle finali.
ATP 250 SAN PIETROBURGO – Finale
Dominic Thiem (AUT) b. Martin Klizan (SVK) 6-3 6-1
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