Dopo il terzo turno allo Us Open, il pugliese riparte fortissimo: all’esordio a San Pietroburgo batte in due set il russo Daniil Medvedev, confermando un periodo di gran forma. È il momento ideale per sfruttarlo: da qui alla fine dell’anno non ha più punti da difendere. Vuol dire che chiuderà la stagione fra i primi 70 del mondo, ma non deve accontentarsi.Chi ha seguito il percorso di Thomas Fabbiano, sa che il terzo turno all’ultimo Us Open non è stato un caso. Dopo una buonissima carriera junior, il pugliese aveva faticato parecchio nel famoso passaggio al mondo dei “pro”, lasciando qualche anno di troppo tra Futures e Challenger, ma non ha mai perso la speranza. Da quando ha fissato la base all’Accademia di Foligno ha finalmente trovato la quadra del suo tennis, e ora che ha raggiunto (con agio) la tanto agognata top-100 ha tutte le intenzione di recuperare il terreno perso. Al primo torneo dopo la cavalcata di New York, interrotta contro Paolo Lorenzi, eccolo immediatamente protagonista un’altra volta, all’ATP 250 di San Pietroburgo. Il sorteggio sembrava molto complesso, contro quel Daniil Medvedev che – si è capito – non diventerà un fenomeno, ma è pur sempre uno dei migliori giovani della NextGen, in carriera ha già fatto più dell’azzurro e per giunta giocava nella sua Russia. Invece, Fabbiano ha cancellato col solito diritto la serie di fattori sfavorevoli e il match l’ha vinto per 7-6 7-5, mettendo in chiaro fin dall’inizio che aveva intenzione di fare sul serio. Il 3-0 immediato non è bastato a dargli il primo set, diventato suo nel tie-break grazie (anche) a un doppio fallo del rivale sul 4-5, così come il 5-2 e servizio nel secondo non è stato sufficiente per chiudere. Il 28enne di Grottaglie è arrivato a due punti dal successo nell’ottavo game, poi ancora nel nono, però il match-point non è arrivato e il russo l’ha riagguantato sul 5-5. Ma “Tommy” ha rimesso in fretta le cose a posto. Nell’undicesimo game ha allungato ancora e nel dodicesimo ha chiuso i conti, e anche il conto delle tantissime racchette volate nella metà campo di Medvedev, che negli ultimi mesi continua a smarrire un po’ spesso la bussola.
OBIETTIVO ESPERIENZA NEL TOUR
Medvedev arrivava da quattro sconfitte consecutive, cinque col fondamentale doppio di Davis perso sabato contro l’Ungheria, e quando le vittorie latitano la fiducia è quella che è. Ma Fabbiano merita un applauso per come è andato a vincere la partita, con intraprendenza e un tennis che piace sempre di più, che gli ha regalato la quarta vittoria dell’anno nel circuito maggiore. Un Tour che magari ancora non gli appartiene del tutto, ma di questo passo diventerà roba sua molto in fretta. Thomas ha capito che per sfruttare al massimo le sue potenzialità doveva dimenticare (o quasi) i tornei sulla terra battuta, anche a costo di dover sostenere una programmazione molto ambiziosa e dispendiosa, che l’ha portato spesso nei Challenger asiatici, non proprio i migliori del mondo. Ma sapeva che prima o poi ne avrebbe raccolto i frutti, e oggi lo sta facendo di continuo. Da praticamente tre mesi sta ritoccando il best ranking di settimana in settimana, e coi 90 punti raccolti a Flushing Meadows è salito al numero 70, che significa garanzia di tabellone principale in tutti i tornei del Tour. Una possibilità che arriva proprio nel momento perfetto: nel 2017 il pugliese non ha praticamente più punti da difendere, quindi anche se dovesse non vincere più nemmeno una partita da qui alla fine dell’anno sarebbe comunque certo di chiudere la stagione intorno alla settantesima posizione. Vuol dire che è il momento di dedicarsi a cuor leggero ai tornei di livello più alto, raccogliendo magari qualche sconfitta in più ma accumulando quell’esperienza che arriva solo affrontando con continuità i migliori giocatori del mondo. Se poi dovessero arrivare anche altre belle vittorie, tanto meglio. La sensazione è che andrà a finire così, magari già dal secondo turno contro Jan-Lennard Struff.
ATP 250 SAN PIETROBURGO – Primo turno
Thomas Fabbiano (ITA) b. Daniil Medvedev (RUS) 7-6 7-5
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