Fabio Fognini passeggia contro Ricardas Berankis, e agguanta a San Pietroburgo la quarta semifinale del suo 2017. Il veloce al coperto non sarà mai la sua superficie preferita, ma col tempo il ligure ha imparato a far funzionare il suo tennis anche nei palazzetti. A sufficienza per battere Bautista Agut? Non è favorito, ma ha vinto 6 degli 8 precedenti.Era scritto che sarebbe andata a finire così. Fabio Fognini è troppo superiore a Ricardas Berankis per pensare che il lituano lo possa impensierire, e il 6-3 6-0 che ha promosso l’azzurro nelle semifinali dell’ATP 250 di San Pietroburgo non ha fatto altro che confermarlo. Non è tanto una questione di classifica, spessore o risultati ottenuti in carriera, bensì di caratteristiche: il tennista dell’Est fa tutto peggio rispetto al ligure, e contro i giocatori solidi si trova in fretta senza armi. È il miglior tennista lituano di tutti i tempi, da juniores è stato numero uno del mondo e sembrava destinato a una carriera da top-10, ma fra i grandi è riuscito appena a toccare la posizione numero 50, e non è solo colpa dei tanti infortuni che l’hanno frenato. La ragione è anche nel suo tennis: non ha una prima di servizio in grado di far male, non ha la velocità di palla per ottenere troppi punti facili, non ha la continuità per allungare gli scambi, così finisce per perdere rapidamente pazienza e orientamento. Basta guardare il tabellino a fine match: ha trovato appena 4 winner a fronte di 32 errori gratuiti (otto volte tanti!), perché appena Fognini gli ha preso le misure, cercando con insistenza il suo diritto, lui è rimasto senza soluzioni. Sul cemento della Sibur Arena il suo incontro è durato solo fino al 3-3 del primo set, con un break in apertura di match più illusorio che mai. Fognini l’ha riagganciato immediatamente, non è riuscito a salire 3-1 malgrado quattro chance, ma ha dovuto aspettare ben poco per prendere il largo. Il break gliel’ha consegnato il rivale con un paio di errori di troppo sul 3-4, lui ha chiuso il set senza patemi (con un diritto incrociato da vedere e rivedere) e poi ha dominato il secondo set, finendo per vincere gli ultimi nove game dell’incontro.

SABATO C’È BAUTISTA AGUT
Buon per Fognini, che ha arraffato con facilità la sua quarta semifinale dell’anno, la prima sul veloce al coperto, che resta indubbiamente la superficie sulla quale l’azzurro deve migliorare di più. Ha ottenuto qualche bel risultato, soprattutto in Russia con la finale a San Pietroburgo nel 2012 e a Mosca nel 2016, ma a livello di continuità gli è sempre mancato qualcosa. In attesa di scoprire se quest’anno andrà meglio, l’avvio non poteva essere più incoraggiante. Il tabellone ha detto che l’obiettivo minimo doveva essere la semifinale, e semifinale sarà, da giocare sabato pomeriggio contro la prima testa di serie Roberto Bautista Agut. “Sono molto felice della mia performance di oggi – ha detto Fabio nell’intervista post-match – perché sono stato solido e ho giocato un gran bel tennis. Sono contento di poter giocare di nuovo la semifinale qui, e di affrontare un grande giocatore come Bautista Agut”. Anche lo spagnolo ha perso solamente tre game nel suo match dei quarti, ma con un avversario di ben altro spessore come Viktor Troicki, ed è motivatissimo per due obiettivi. Il primo è la top-10, che dista solamente 330 punti. La metà lo attendono in caso di titolo in Russia, e deve sbrigarsi perché presto dovrà difendere i punti della finale del 2016 al Masters 1000 di Shanghai. La seconda è il sogno ATP Finals: tra lui e un biglietto per Londra ci sono una manciata di giocatori, ma con un grande finale di stagione potrebbe anche farcela. Fognini parte col vantaggio delle 6 vittorie in 8 precedenti, compresa l’ultima quest’estate a Gstaad, quando giocò un tennis meraviglioso spuntandola in rimonta. Sul veloce indoor le quotazioni del 29enne di Castellon de la Plana si alzano ulteriormente, ma il Fognini visto sin qui lascia ben sperare.

ATP 250 SAN PIETROBURGO – Quarti di finale
Fabio Fognini (ITA) b. Ricardas Berankis (LTU) 6-3 6-0
Roberto Bautista Agut (ESP) b. Viktor Troicki (SRB) 6-1 6-2
Damir Dzumhur (BIH) b. Liam Broady (GBR) 6-3 2-6 6-4
Jan-Lennard Struff (GER) b. Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 3-6 6-2 6-2