Titolo ATP numero quattordici (!) per Gilles Simon, che conquista per la terza volta il Moselle Open di Metz, superando in finale il qualificato Matthias Bachinger, sorpresa del torneo. Il francese va a un passo dal cedere il primo set, poi cambia marcia e continua a risalire la classifica. A gennaio era numero 89 ATP, mentre lunedì sarà di nuovo top-30.Molto spesso sottovalutato, altrettanto spesso vincente. In Francia, dove – tennisticamente parlando – sono un po’ troppo abituati a preferire l’estetica all’efficacia, Gilles Simon non ha mai ricevuto l’attenzione che merita. Eppure, classifiche alla mano, è senza dubbio uno dei più forti francesi dell’Era Open. In ottica finale di Davis (confermato: si giocherà di nuovo a Lille) capitan Yannick Noah sarà ben contento del fatto che “Gillou” si sia appena preso un nuovo titolo ATP, il quattordicesimo di una carriera ricchissima di traguardi. Tsonga di titoli ne ha due in più, Gasquet uno, ma i meriti di Simon con la racchetta in mano non sono così distanti dai loro, e quest’anno, in Francia, nessuno ha vinto quanto lui. A gennaio si era imposto nel nuovo torneo di Pune, e otto mesi dopo ha fatto il bis al Moselle Open di Metz, torneo sempre più amico dei padroni di casa. In sedici edizioni hanno vinto dieci francesi, e per tre volte a prendersi il titolo è stato lui: nel 2010, nel 2013 e quest’anno, grazie al successo per 7-6 6-1 nella finale contro la sorpresa del torneo Matthias Bachinger, 31enne qualificato tedesco numero 166 del mondo, protagonista di una splendida cavalcata. Il tabellone gli ha dato una mano fino a sabato, ma nella terza semifinale in carriera il bavarese ha sorpreso tutti superando il grande favorito Kei Nishikori, mostrando di meritarsi un risultato impensabile. E chissà come sarebbe andata a finire se avesse convertito uno dei tre set-point consecutivi sul 6-5, del primo set, in risposta, dopo che aveva rimontato da 4-2. Potevano cambiare volto alla finale, invece finiranno nell’elenco dei rimpianti.
UNA CANDIDATURA PER LA FINALE DI DAVIS
Bachinger, infatti, i set-point li ha mancati tutti e tre e poi ha accusato il colpo. Nel tie-break ha raccolto soli due punti e poi ha perso subito il contatto con Simon nel secondo set, durato solamente una trentina di punti. Una volta scampato il pericolo, il tennista di Nizza ha ridotto ancor di più i già pochi errori, è riuscito a far pesare la sua solidità e ha fatto il resto con l’esperienza, confermando il risultato dei due precedenti e anche di poter ancora vincere dei titoli ATP. Anzi, non è affatto sazio e il successo a Metz lo rilancia addirittura fra i primi 30 del mondo, dopo che un 2017 opaco l’aveva spinto indietro fino al numero 91 dello scorso novembre. “Oggi ero un po’ stanco – ha detto Bachinger –, ma se quando sono arrivato qui per giocare le qualificazioni mi avessero detto che sarei arrivato in finale non ci avrei creduto, quindi questa per me resta una settimana molto positiva, anche nonostante la sconfitta. Tuttavia, un po’ di dispiacere c’è, per le chance mancate nel primo set. Quel dodicesimo game è stato cruciale: un punto in più e avrebbe vinto il set, invece il punto non è arrivato e da quel momento la superiorità di Simon è venuta a galla. “Ho messo tanta energia in quel game – ha detto invece Simon –, perché sapevo che fossi riuscito a salvarmi da una situazione simile poteva diventare un passaggio decisivo della partita. Così è stato. Qui mi trovo sempre bene, vengono i miei famigliari a vedermi, e sono davvero contento di aver vinto di nuovo”. A un paio di mesi dalla finale di Davis il suo successo profuma tanto di candidatura. Noah, uomo attento, lo sa benissimo.

ATP 250 METZ – Finale
Gilles Simon (FRA) b. Matthias Bachinger (GER) 7-6 6-1