Scene toccanti a Houston: Steve Johnson batte Tennys Sandren, bissa il titolo del 2017 e scoppia in lacrime pensando a papà, scomparso lo scorso anno. L'aveva visto giocare per l'ultima volta proprio in Texas. Un bel modo per ricordarlo in mondovisione, e anche per arrivare col sorriso al matrimonio, in programma fra sei giorni.Vuoi perché un torneo un po’ atipico, l’unico sulla terra degli Stati Uniti; vuoi perché con gli specialisti raccolti in Europa è popolato soprattutto da americani, fra gli appuntamenti sulla terra battuta l’ATP 250 di Houston non gode di chissà quale fama, eppure ha offerto una scena destinata a rimanere fra gli highlights del 2018. E stavolta non si tratta di un punto spettacolare o di qualche simpatico siparietto, bensì delle lacrime del campione Steve Johnson, scoppiato a piangere dopo il successo per 7-6 2-6 6-4 contro Tennys Sandgren. Non appena la risposta del connazionale è terminata lunga, il 28enne di Orange (California) non è riuscito a non pensare a papà Steve Sr., scomparso all’improvviso lo scorso maggio. Si è lasciato andare, appoggiandosi alla spalla dell’avversario dopo il bell’abbraccio finale e regalando un momento davvero emozionante, accolto dagli applausi del pubblico. Per lui è stato come chiudere un cerchio: quello dello scorso anno in Texas era stato l’ultimo torneo giocato (e vinto) col padre ancora in vita, e il bis di dodici mesi dopo è diventato il modo migliore per ricordarlo, e dirgli un’altra volta grazie per avergli insegnato a giocare a tennis, e poi averlo accompagnato nei primi anni di professionismo. Se è diventato uno dei migliori tennisti degli Stati Uniti il merito è soprattutto di papà, che da lassù sarà stato felice di vederlo mettere in fila altri quattordici connazionali (nel main draw erano in 15 su 28: se non è record poco ci manca), e chiudere in bellezza un torneo che prova a rilanciarlo dopo un avvio di stagione complesso, con appena sei vittorie nel circuito maggiore nei primi tre mesi. C’è stato il rischio che le vittorie rimanessero sei ancora per un po’, perché al primo turno Johnson era stato per due volte a due punti dalla sconfitta contro Ernesto Escobedo (avanti di un set e 5-4 e servizio nel tie-break del secondo), invece quel match gli ha dato coraggio.
UN TITOLO PRIMA DELLE NOZZE
Uno dopo l’altro Johnson ha fatto fuori altri quattro connazionali, vincendo una bella finale contro Sandgren, capace di confermare che il quarto di finale raggiunto a inizio anno all’Australian Open (battendo Wawrinka e Thiem) non era frutto del caso. Il tennis mostrato a Melbourne lo diceva chiaramente, ma per stare ad alti livelli non basta un exploit ogni tanto, serve la continuità. La prima finale ATP dice che pian piano sta riuscendo a trovarla. Tuttavia, anche se il punteggio racconta di un match molto combattuto, Johnson – che aveva perso entrambi i precedenti – ha mostrato a più riprese di avere qualcosa in più, ma ha fatto una fatica terribile a sfruttare le chance a sua disposizione. L’emblema è stato il secondo set: nei primi tre turni di servizio dell’avversario ha collezionato ben sette palle-break, ma le ha mancate tutte e ha subito il contraccolpo psicologico, finendo per cedere quattro game di fila e ritrovarsi al terzo set senza un vero perché. Fortuna che il killer insinct che gli è mancato nei primi due set è arrivato nel momento più opportuno, sul 4-4 del secondo set. È tornato a vedere una palla-break e stavolta non si è fatto pregare, convertendola (con un aiutino dell’avversario) e guadagnandosi il diritto di servire per il match. Nel decimo game ha concesso anche lui una palla-break, ma a differenza di Sandgren – che sulla chance per lui aveva spedito largo un diritto – Johnson il diritto l’ha piazzato sulla riga, vincente. Due punti dopo era in lacrime in mezzo al campo, con in tasca il terzo titolo ATP e un bis (consecutivo) che a Houston era riuscito solo a Connors, Clerc e Roddick. Un bel modo per inaugurare la sua stagione sulla terra, pronta a fermarsi a brevissimo, visto che il prossimo sabato convolerà a nozze con la fidanzata Kendall Bateman.
ATP 250 HOUSTON – Finale
Steve Johnson (USA) b. Tennys Sandgren (USA) 7-6 2-6 6-4
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