Fabio Fognini non riesce a dare continuità al titolo della scorsa settimana a Bastad, e cade all'esordio allo Swiss Open di Gstaad, dove da prima testa di serie difendeva il titolo del 2017. Il ligure si arrende al qualificato Jurgen Zopp, più bravo ad adattarsi alle condizioni di gioco, e dice arrivederci alla terra battuta. La prossima settimana sarà in Messico.A differenza di quanto si pensi, la statistica dice che solo il 34% dei giocatori perde il primo match dopo una finale vinta. Significa uno su tre, anche se questa settimana la percentuale si è alzata addirittura al 100%, con l’Italia a farne le spese. Dato che Steve Johnson (campione a Newport) si è preso qualche giorno di riposo, la statistica era interamente nelle mani di Marco Cecchinato e Fabio Fognini, vincitori domenica rispettivamente a Umago e Bastad, e nessuno dei due è riuscito a dare immediatamente seguito al successo. Il siciliano è uscito di scena martedì ad Amburgo, e il ligure l’ha seguito due giorni dopo all’esordio a Gstaad, sconfitto a sorpresa per 6-1 3-6 6-3 dal qualificato estone Jurgen Zopp, numero 107 ATP. Sulla carta la scelta di preferire Gstaad ad Amburgo si era rivelata saggia: Fabio in Germania sarebbe stato costretto a esordire martedì, mentre in Svizzera – dove da n.1 del seeding difendeva il titolo del 2017 – ha avuto un paio di giorni in più per recuperare dalle fatiche di Bastad, ma la sostanza non è cambiata. Contro Zopp è partito malissimo, faticando a trovare il ritmo e ad adattarsi alle condizioni particolari dello Swiss Open, per via dell’altura che rende il gioco più veloce e la palla più difficile da controllare. Il 30enne di Tallin, già rodato dai tre incontri precedenti, non ha dovuto nemmeno fare granché: Fabio ha sbagliato di tutto e di più, è andato subito sotto di un break e gli ha regalato il primo set in una mezz’oretta, iniziando la sua partita solo nel secondo. Il numero 14 del mondo ha trovato un briciolo di continuità, è riuscito ad allungare gli scambi e tanto gli è bastato per mettere all’angolo l’avversario, chiudere 6-3 e guardare con fiducia a un terzo set che invece è tornato a dar ragione a Zopp, bravo a non concedere nulla nei propri turni di battuta.BYE BYE TERRA: LA PROSSIMA SETTIMANA IN MESSICO
Nel terzo set Fognini si è indispettito per una presunta fortuna a favore esclusivamente dell’avversario, fra nastri, righe e qualche palla steccata caduta comunque nella sua metà campo, ma la verità è che Zopp è stato semplicemente più bravo. Non ha trovato il break sul 2-1, sbagliando al termine di uno scambio lungo, ma l’ha fatto sul 3-2, quando invece a chiudere uno scambio prolungato è stato un errore di rovescio di Fognini. Quel sesto game è stato decisivo, perché Zopp non ha tremato e grazie – stavolta sì – a un aiutino della riga sul 30-30 si è conquistato un match-point, concretizzato con coraggio. Ha servito una gran seconda all’incrocio delle righe, ha spinto col diritto e poi ha giocato una delle pochissime smorzate della sua partita, conquistando il suo secondo quarto di finale in carriera nel circuito maggiore, a sei anni dal precedente (Bastad 2012). Curiosamente, era arrivato anche quello sulla terra battuta, che sulla carta è la superficie dove il suo tennis dovrebbe funzionare meno. Eppure, è arrivato sul rosso anche il suo unico terzo turno in un torneo del Grande Slam, quest’anno a Parigi, e domani avrà una buona chance per conquistare addirittura la semifinale, nel duello contro uno fra l’argentino Bagnis e lo svizzero Huesler. Con l’eliminazione di Fognini sono appena due le teste di serie approdate ai quarti: Feliciano Lopez e Roberto Bautista-Agut, un dato che la dice lunga sull’occasione gettata al vento dal numero 1 azzurro, che per quest’anno ha chiuso con la terra battuta. La prossima settimana, infatti, inizierà già la stagione sul cemento americano, partendo dall’affascinante torneo messicano di Los Cabos.
ATP 250 GSTAAD – Secondo turno
Jurgen Zopp (EST) b. Fabio Fognini (ITA) 6-1 3-6 6-3
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