ATP 250 AUCKLAND – A dodici mesi dalla sconfitta in finale contro Roberto Bautista Agut, Jack Sock lascia la Nuova Zelanda col trofeo in valigia, il secondo in carriera nel circuito maggiore. In finale regola in tre set Joao Sousa e può festeggiare due volte: successo e best ranking al numero 20 ATP.Buona la seconda, per Jack Sock. Suo malgrado rimasto uno degli ultimi tennisti americani che contano. Alla seconda finale consecutiva sul cemento dell’ATP 250 di Auckland, dopo la sconfitta dello scorso anno contro Bautista Agut, riesce questa volta a mettere le mani sul trofeo, il secondo in carriera dopo Houston nel 2015. A farne le spese un altro iberico, il portoghese Joao Sousa, a diguino di finali dal successo nel 2015 in quel di Valencia. Che per l'americano sia un buon momento di forma, anche in prospettiva Australian Open, s'era già intuito in Hopman Cup, dove si è arreso solo al cospetto di Richard Gasquet, regalando per tutto il torneo sprazzi di ottimo tennis. È il secondo incontro tra i due giocatori, e l'unico precedente sulla terra rossa di Madrid, lo scorso anno, ad appannaggio di Sousa, ma il cemento bollente della Nuova Zelanda è la superficie che meglio si adatta alle caratteristiche del nativo del Nebraska, stesso stato ad aver “partorito” anche l’unico numero uno a stelle e strisce, Andy Roddick. La partita, sin da subito, vede l'americano prendere l'iniziativa. Impeccabile al servizio, essenziale nella risoluzione dei colpi, costringe il portoghese a soluzioni improbabili. E se nel quinto game la palla break è salvata, dal 3-3 si vede un solo giocatore in campo. Inevitabile il 6-3 finale per Sock, agevolato anche dai 16 gratuiti dell’avversario.
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SOCK RISCHIA, MA SI RIPRENDE IN TEMPO
Nel secondo set l'emorragia sembra continuare. Sotto di un gioco e 0-30, Sousa pare già a un passo dal capolinea. Ma ritrova un minimo di orgoglio e, approfittando di un passaggio a vuoto dell'americano, si ritrova addirittura a condurre, avanti di un break. Sock recupera subito il mal tolto e il set prosegue senza sussulti. Ma nel finale, ecco l'imponderabile. Ad un passo dal tiebreak, sul 5 a 6, Jack si eclissa nuovamente: 0-40, tre palle per pareggiare i conti e al terzo tentativo Sousa mette le mani sul set. Ci sono pessimi segnali, per lo statunitense. Non riesce più a chiudere i colpi, si perde in mortiferi scambi dove finisce sempre per soccombere e in un terzo game costellato di errori a non finire arriva l'inevitabile break. Sousa ha la finale in mano. Ma non può vivere sempre di rendita: Sock perso per preso ricomincia a giocare cercando il vincente ad ogni occasione. Soluzione salvifica quanto basta per fargli recuperare subito il break e rimettere paura al portoghese. E il doppio fallo, di Sousa, sulla palla break concessa nell'ottavo gioco è l'amara ciliegina sulla torta. Sock conclude l'incontro sulle ali dell'entusiasmo. E il secondo titolo in carriera, per il 24enne di Lincoln, è oramai storia, come l’atteso ingresso fra i primi 20 del mondo. Da provare a impreziosire, magari, con un buon Australian Open.
 
ATP 250 AUCKLAND – Finale
Jack Sock (USA) b. Joao Sousa (POR) 6-3 5-7 6-3